385 MCCCCCVI, AGOSTO. fato damno a quelle marine etc. Quanto a l’impresa di Bologna, il papa aspela le zente francese, et la re-solution di la Signoria zercha darli ajuto. Et è da saper, la Signoria li ha risposo, col senato, non è tempo muover arme in Italia, maxime volendo venir Maximian a incoronarse, per esser Bologna solo l’imperio. Di Trani, di sier Alvise d’Armer, governa-dor, do letere. Avisa il caso di la galia Mora ; e come si senliva, a dì 10 lujo, bombardar etc. in mar, eh’ era la galia Simitecola la sequiva. Item, esser venuto lì una fusta di uno, qual à mena do fuste tur-chesche vuode, trovate in mar. Item, è aviso la galia Simitecola non potè far 0, e andò a la Zefalonia, che pur havia patito damili in la galia. Da Milani, di Nicolò Stella, secretorio. Di cerla novità sequita a Pavia, per causa di uno scolaro, che fu trato di man di la justicia, e ferito da’ scolari il presidente, adeo Pavia era a remor contra francesi ; per la qual cossa il gran maistro, go-vernador a Milan, andava lì, e havia fato intrar zente in Pavia per sedar questi tumulti. Di Franza, di sier Alvise Mozenigo, el cavalier, orator nostro, date a......Come il Cardinal Roan, legato, si partiva et andava a Roan. Item, che hessendo col re, soa majestà disse aver nova di una gran rota ebbe Maximiano da’ hongari, e tutti mostrò alegreza; e fo dimandalo a l’oralor si 0 havia, rispose di no. E poi parlili li altri, disse secrete al re la verità, ohe 0 era ; e il re li piaque non P havesse dito publice etc. Item, era aviso di Io acordo dìi re di Chastiglia con il re di Ragona, el qual re di Ragona havia lassa la Chaslilia. I)i Cao d’Istria, di sier Nicolò Trivixan, podestà et capitanio. Di l’acordo lato tra il re di romani e hongari ; e le zente esser andate a le stanzio. Di Zenoa, fo leto do letere, una di la comunità, V altra di monsignor di Ravasten, governar (sic) regio. Zercha zenoesi, per quello fo qui sequestrò, ben ditade, dicendo aver recuperà la nave prese quel Pulavesin, carga di cenere etc., et si mandi qualche uno de li, e haviano fóto il tutto di haver quel Palavesin in le man, et per tanto pregavano la Signoria liberasse la roba di zenoesi, con molte parole, ut in litteris. Di Ferara, dii vicedomino. Dii caso sequito di la conjuration, come menutamente ho scripto di sopra. Fo posto do gratie, e prese, una di sier Piero Badoer, quondam sier Orso, l’altra di sier Hironimo t'aUricI, quondam sier Anzolo etc. I Diarii di M. Sanuto. — Tom. VI. Fu posto, per li savij, le nave vano in Soria va-dìno unite, parlino per tulio dì X di questo, el sia eapetanio sier Domenego Grimani, qual va eapetanio a Saline ; e presa. Fu posto, ut supra, certa parte di l’exator di daje di Padoa, qual alias fu posta e persa, con più moderation, a requisilion di oratori padoani, sono qui venuti per questo, tra i qual domino Antonio Cao di Vacha. Sier Lunardo Grimani contradixe; li rispose sier Domenego Trivixan, cavalier, procurator, savio dii consejo; poi sier Tadio Contarini, l’a-vogador. Ave la parie: 76 de sì, et 95 di no ; e fu preso di no. Fu posto, per li savij, cerla parte zercha zenoesi, di relassar parte di beni etc. Sier Alvixe Capelo, savio ai ordini, messe a l’incontro certa opinion, e parlò; et non compì, che fo licentià el consejo, e il doxe si levò. A dì 2. Fo gran consejo. Fato consier di Santa f sier Francesco Foscari, el cavalier, quondam sier Alvise, fo luogo tenente in la Patria di Friul. Vene quatruplo sier Polo Antonio Miani, fo consier, vien capitanio di Cypro, per non esser nova il suo esser di qua di Quarner, juxta la_ leze, fu terminato, per i consieri, che ’l non si provasse, licet in molti dita leze sia stà interota, etiam lui balolà podestà a Verona. Et ozi vene letere da mar, di Cypro, per nave venuta, come el dito sier Polo Antonio Miani, et l’o-ralor dii soldam, erano smontati a Rodi, vid,licet dita nave li lassò. A dì 3. Da poi disnar non fo 0 ; sier Nicolò Marzello, vien provedador di la Zefalonia, relerì in colegio etc.. A dì 5, fo la madona di la neve c San Domenego. Post fo colegio. E fo letere di Hongaria di la morte di la rezina, da parto. A dì 6, fo San Salvador. E perché sier Zuan Marzelo andò podestà a Chioza, con molti patricij, non fu fato grani consejo, ma pregadi. Et fo leto queste letere, el questo è il suina rio, videlicet: Di Roma, di V orator. 0 da conio. Il papa atende pur a voler tuor l’impresa di Bologna. Item, a Spoliti acadete, che uno, nominato Sacazo, intrò in uno castelo, nominato Beroita, et poco manchò che ’l legato dii papa non intrasse in Spoliti, si non era uno fratello di Zuan Paulo Bajon, qual era in sacris. Item, di beneficij, fo di domino Jaeomo Gradenico, dati a domino Vincentio Beneto, protho-notario, sta col Cardinal Grimani. Da Napoli, dii consolo. Come il gran eapeta- 178 nio dice, l’acordo di Spagna non è vero; si tien non 25