m MDXV, DICEMBRE. 340 Sier Zuan Venior, fo Cao dii Consejo di X, qu. sier Francesco . . . 49.104 Sier Stefano Contarmi, fo consier, qu. sier Bernardo...... 82. 78 Sier Francesco Foscari, fo savio dii Consejo, qu. sier Filippo procu- dador ......... 62. 95 Sier Lorenzo di Prioli, fo consier, qu. sier Piero procurator .... 60. 95 Sier Zorzi Pixani dotor, el cavalier, fo consier, qu. sier Zuane. . . 35.122 Sier Zorzi Emo, fo savio dii Consejo, qu. sier Zuane el cavalier . . . 31.129 Sier Alvise Grimani, fo consier, qu. sier Bernardo !...... 66. 93 Sier Marco Antonio Loredan, fo Cao dii Consejo di X, qu. sier Zorzi . 58.102 Non. Sier Batista Morexini, fo podestà a\ Padoa, qu. sier Carlo ( per esser Non. Sier Bernardo Barbarigo, fo con-l Consieri sier, qu. Serenissimo 1 Non. Sier Zuan Arseni Foscarini, fo Avo- gador, qu. sier Bortolamio, non è in Pregadi ....... Non. Sier Borlolamio da Mosto, savio a terra ferma, qu. sier Jacomo, per esser di Colegio...... Fu posto certa parte a do corieri, quali fono retenuti portando letere. Fu posto, per li Savi, questa parte. È molto conveniente ch’el Colegio nostro, qual ha el carico de governar et regolar le cose del stato nostro, intenda de zorno in zorno quanti danari se scuodono a l’o-fizio di nostri Camerlengi di Comun, per poter meglio regolar tutto quello che occorre. L’anderà parte che, per autorità de questo Consejo, sia statuido ch’el Camerlengo nostro di Comun che di tempo sera a la cassa, sia obligato, sotto debito de sagramento et pena di ducati 200, di qual sia notado per debitor sopra i libri che se tieneno avanti la Signoria nostra, portar ogni matina in Colegio al Serenissimo Principe una poliza de tutti li danari scossi el zorno precedente, sì per conto de imprestedo, come de otliej particular, et distintamente; la qual si debba lezer in pieno Colegio, aziò inteso el tutto, se possi con fondamento deliberar quello che serà ad ma-zor benelìzio del stato nostro. La qual poliza sia poi data al secretano deputato al loco de le balo-tazion pecuuiarie che se l'ano in esso Colegio; qual debba servarla, aziò sempre che serà il bisogno, se possi veder el danaro scosso. Ave 32 de no, 131 de si, e fo presa. A dì do Domenega. Da matina, vene in Colegio 103* sier Borlolamio Contarmi, vien capitaneo e prove-dador di Crema, con una vesta di veludo cremesin et con molli parenti, et referì come era stato mesi 34 in Crema in grandissimi fastidi e travagli in guera, charestia et peste, di la qual peste Dio l’à ajutalo perchè tuta Crema era amorbata, et non havìa camera nel suo palazo che non fusse non a-morbata ma piena de infermi di morbo; pur ldio il preservò. Di la guera, stato il campo duchesco atorno etc., et havia auto ducati 58 milia a parte a parte in prestedo de lì, e tutti resi; poi ave ducati 10500 da sier Bortolomio da Mosto hessendo pro-vedador a Bergamo ; à trovà lire 53 mila de pizoli di salviconduti, condanason e altro, tutto venuto in la Signorìa nostra. Ha mantenuto Crema al dispeto de i nimici, ch’è sta la conservatimi di le cosse de qui, perchè si quella non era, el signor Prospero Colona con quella zente veniva con spagnoli et haveria lato gran danno. Cremaschi è lìdelissimi, e laudò alcuni etc. Disse dii signor Renzo, e quando el si partì le parole li usoe, che non dovesse levarsi. Pur volse andar, dicendo si partiva per il signor Bortolamio, et altre parole. Et poi disse era stato in campo, et voleva referir alcune cosse se-crete con li Cai de X. Et mandati tutti fuora referite quello volse dii campo. E compito, il Principe il laudoe summamente, et meritò di esser laudato; si à porlà per exceientia in Crema. El zurò la consejaria de Veniexia dii sestier di Canarejo, qual li era stà riservata, et starà ozi uno anno, perchè mancha 4 mesi a compir l’ordinario. Di oratori, di Milan, fo letere, di 27. Di uno pranso fato, essi oratori a li 4 signori disnono con loro da la Majestà dii Re, et alcuni altri signori francesi che li serviteno. Item, l’andata dii Re a Bologna si va prolongando; e altre parlicularità, sicome più difuso scriverò di solo. Di campo, fo letere di 29, hore 16, che inanellavano, dii provedador Contarmi, \visa di quelle occurentie. Di sier Marco Dandolo dotor et cavalier 194 orator, si ave di Mantoa. Dii suo zonzer lì, et sarà immediate per Po de qui. Da Chiosa. Se intese, Zuan Piero Stella secretano nostro era preson in Verona, esser zonlo liberalo di la preson per letere di la Cesarea Majestà, et questa sera sarà qui. Da poi disnar fo Gran Consejo, et fo trovato