217 MDXV, OTTOBRE. 218 dori et cavalieri oratori, date a Pavia, a dì 5, fiore 13. Come, per il bater et ruina fata per doniino Piero Navaro al castello de Milan, i niraici e il Ducha era dentro sono venuti a pati et acordo col Cristianissimo re, con questi capitoli. Ch’el ducha Maximiano Sforza babbi di benefizi e intrade sotto il Re per ducati 20 milia a l’anno, et farà il suo poter col Papa lo Alzi Cardinal. A sguizari, sono dentro, li danno ducati 5000, con questo lassino le artelarie et nionitione sono in castello, el al signor Zuane di Gonzaga li danno ducati 2000, et a domino Hironimo Moron dotor milanese è lì in castello, ducati 1000. Et cussi firmati questo acordo e picto, il Re havia mandati li soi arzieri con il ze-neral di Normandia con li danari, per aver il castello et condur il Ducha da Soa Majestà, et poi quella farà l’intrata in Milano et starà in castello. Di campo nostro, nulla era et si stava in aspela-tione di lelere. Fo aldìlo in Colegio domino Francesco Bon ora-tor di Candia, con li soi avochati, et sier Bernardo Barbarigo, fo capitaneo in Candia, con li avochati tolti per difender le raxon di la Signoria nostra, per i qual fo balotà in Colegio darli ducati 20, et è de-putà al dito sier Bernardo Alvise Sabadin secretarlo, soi avochati domino Bortolamio del Fin, dotor, domino Venerio dotor avochato fischal et sier Carlo Contarmi dì sier Panfilo. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta. Da Constantinopoli, fo teiere osi di sier Ni- 118 colò Zustinian bailo nostro, replica te, et le ultime di 4 Avosto. Avisa come il luogo stato, come scrissi, ha fato grandissimo danno, et eh’ el Signor havia auto una rota dal Sophì, di quelle zenle lassò a li confini, adeo el Signor si voi vendicar et à zurato a tempo nuovo voler andar in persona, et voleva mandar Sinan bassa e farlo passar su la Natalia, el qual à recusalo andar, e vi manda altre zenle. A dì 9. La malina intrò Avogador in loco di sier Francesco Orio, sier Francesco da cha’ da Pexaro qu. sier Marco. Di campo, fo letere di provedadori generali, di 6, hore 16 da Gedi. Come, a bore 5 di note, ha-veano scrito copioso e dii star dii signor capilanio qual non si ha ante. Hora avisano questa noie esser molto pezoralo, et combaie la forteza con la morte; sichè sta in extremis. Et scriveno aver spazà a li oratori nostri a Pavia rechiedano al Re missier Zuan Jacomo di Triulzi, juxta l’aricordo di la Signoria nostra. Item, le zente francese non è ancor comparse, sono a Cremona. Fo per Colegio expedito in campo lelere pur in zifra, laudando di missier Zuan Jacomo, per ogni rispetto, è bon vegni in campo. Di Ruigo, di sier Donado di Leze podestà e capitanio. Rem, di domino Tadio di la Motella di la Badia. Scrive a i rectori di Padoa, come spagnoli non è levati e sono a San Zuane sopra il bolognese; et altre occorenlie non da conto. Fo scrito, per Colegio, a sier Hironimo Diedo conte di Grado è in Monfalcon, dagi li presoni tre da conto presi in Monfalcon a li patroni di le barche Ionge,.aziù li conduchino de qua. Item, fo spazà per Colegio Vieimo Marin conlestabele con 50 fanti li e cosludissa quel luogo e datoli danari. Il dì sequente si partite. Da poi disnar, fo Colegio dii Principe, Signoria e Savi. Di campo, da Gedi vene letere di 7 hore... 118* di provedadori zenerali. Come lo Illustrissimo signor Bortolamio da Liviano capitanio zeneral, quel zorno era mnnehado a hore 20, cui Deus pareat, et si havia confessato et comunichatn, nullo condito testamento-, la qual morte sarà disturbo a le cose di la impresa. Et come quel zorno il signor Theodoro Triulzi era zonto; li qual inteso il caso, si havia dolto assai et posto ordine diman di consultar insieme. Li francesi vieneno tuttavia. Dice le zente d’arme è 10 mia lontane et li lanzinech mia G, sichè li aspetano il zorno sequenle. Loro provedadori governano l’esercito meglio potrano etc. Queste letere di la morte zonse a hore 21, et quello le portò, disse a boca nostri bombardavano la rocha di Peschiera. Di la Radia, fo letere di sier Lorenzo Grade-nigo podestà, di eri. Come sono cinque cavalari li nostri con letere vanno in campo, e non pono passar per dubito di alcuni cavali lizieri sono di là sulle rive di Po, et danno fama esser spagnoli eie. Et a hore 24, zonzeno altre letere di campo ve-cliie di 6, bore 2 di noie, come il capitanio zeneral sta malissimo eie. Di oratori nostri Dandolo e Pasqualigo a-presso il Cristianissimo re, date a Pavia a dì 4, hore 13. Come il Re havia mandato monsignor di la Palissa a far l’intrata nel castello di Milan a nome di Soa Majestà, et ne l’acordo fato se intende etiam farli dar il castello di Cremona. Item, il Re è contento dar missier Zuan Jacomo Triulzi, inteso il signor Bortolamio stava malissimo ; sicome dirò di solo più copioso. Etiam fo letere in li Cai di X di diti oratori. Et Colegio siete suso fino ore 3 di note.