473 S1DXVI, GENNAIO. 474 di bancho. Fo balotada do volte, et non fu presa; siche non pagerà nulla ; meglio era prenderla. Item, vendòno alcuni offici e trovono zercha ducati 1500. A dì 25. Fo San Polo, piovete tutto el dì, siche per li versi „si nix velpluvia, designat tempora,, etc. e cussi sarà. Di Bergamo, di sier Vetor Michiél capita-nio e proveditor, di 18. Le arlelarie, poste a la Capelia per averla, come ho scrito di sopra. Vene in Colegio domino Nicolò di Pii, fo dii magnifico domino Antonio condutier nostro morto nel condito di vesenlina insieme con Costanzo suo fio), et ultimate solo Peschiera morto Vetor suo fradelo, qual havia la conduta etc., e richiese aver la conduta restata, atento li meriti etc. Fo rimesso a li Savii a consultar et expedirlo. In questi zorni. sier Antonio Condulmer, qual è in differentia per caxon di noze di uno suo fiastro sier .... Zustignan qu. sier Nicolò el cavalier, qual promesse una fia di sier Francesco Barbaro qu. sier Antonio,''et lui non voi la toja, et vene in Colegio dolendosi di certo insulto fatoli, e disse la olim justitia di questa terra, quasi dical al presente non si fa ju-stitia, unde per il Principe fo rebufato et mandato via, e tutta la terra fo piena di tal parole dite non da savio, come era reputato. '275 Da poi disnar fo Colegio di la Signoria et Savii, bls et aldìteno alcuni danizati, forestieri, per soracomiti nostri. Di Padoa, di sier Piero Querini et sier Hi-ronimo da Pexaro reofori, di 24. Come il conte Cesare di Rossi li hanno monstrato una letera di 23, data in Verona. Come ivi era 400 cavali todeschi et homini d’arme 60 italiani, et cavali lizieri 300, fanti todeschi 3000, spagnoli 600, et se li dava do page a ditte zente, videlicet una in danari, l’altra in pani, per esser zonti a Trento ducati 6000. Et che Achiles Boromeo era andato a Trento a levar li diti danari et condurli in Verona. Et aspetavano 300 cavalli oltra questi vi sono, e certo numero di fanti, e si feva conzar burcliiele e preparar sachi 3000 con fama di voler andar fuora, e menazano molto Peschiera. E chi li scrive, dize in parabola si fazi subito provisione. Loro relori hanno voluto aver la letera, non ge l’ha voluto lassar. Ozi li Savii steteno daspersi, di la Signoria, a consultar e in questo la Signoria dè audienlia. fino hore tre di note. Da Milan, vidi letere di 19, di sier Piero Contarmi qu. sier Zacaria el cavalier. E tra le altre cosse, è eh’ el re d’Ingaltera scrisse al re di Franza, in la letera li mandò, che li Iacea intender come sua moglie era gravida, et che anche Soa Maestà si sforzasse a far il simile. Item, è sta diio 8 cantoni di sguizari haveano ralifichato lo apontamento facto; tamen non è zerlo. Domino Zorzi Soprasaxo, uno di capitanei svizeri, quale era retenuto per il Papa, è zonto qui a Milano, et partilo questa matina per andar nel suo paese con danari auti, e con animo di far gran cose, e ha auto a dir che per avanti descazò uno episcopo per far episcopo quello che è al presente de Syon, eli’ è il Cardinal de svizeri, e cussi adesso voi ad ogni modo descazar esso Cardinal, prometendo che presto farà intender qualche bona nova. In questo zorno, reduli in Gran Consejo con li Cai di X, li creditori di l’imprestedo elexeno tre capi: sier Piero da Pexaro qu. sier Nicolò, sier Alvise Pa-squaligo qu. sier Filippo, e sier Polo di Prioli qu. sier Domenego. A dì 26. Fo aldito iterum li Avogadori e Synici, 275 * e terminà per la Signoria e Cai di XL in favor di Sy- ÌS nici, e li Avogadori ave do balote; che fo denigration dii dito oficio. Da Milan, di sier Andrea Grifi procurator, orator nostro, di 22. Prima, zercha il signor Tho-daro Triulzi di esser governador non voi; ma voria esser capitano zeneral. E scrive coloquii auli hinc inde; a la fin concluso, volendo la Signoria sii governador, voi aver quelle zente e danari ave il signor Borlolamio quando fu fato governador. Item, ditto sier Andrea scrive mollo lungamente zercha il suo andar in campo ; si scusa, nè voi per modo alcuno andarvi, ut in litteris. Di campo, diiprovedador zeneral Contari-ni, da Lonà, di 23, hore 6. Come eri, a dì 22, hore 8, scrisse, le qual non è zonte, di la victoria à auta el conte Mercurio Bua contra quelli sono in Brexa, e aver preso il fradello dii governador è in Brexa e uno capitanio di fantarie etc. Item, provisto per il signor Zuan Jaeomo, che li danari dia esser portati in Brexa et è zonti a Anfo, non siano lasati intrar, e posto zente e custodia a li passi. Item, scrive di certo numero di francesi mandati verso Peschiera, a l’incontro di le zente di Verona dovea venir de lì. Da Vicenza, dilpodestà e proveditor, di eri. Certi avisi auti, come l’Imperator si aprossimava in Italia con zente, e verìa. Da poi disnar, fo Pregadi. Et poi nona, fo exequi-to la sententia di lo Excelenlissimo Consejo di X, videlicet lajar la testa in mezo le do Colone a sier Or-