257 MDXV, OTTOBRE. 258 nostre. Item, mandano alcuni avisi di quelle occo,-rentie eie. Di Padoa, di 4 oratori, di eri sera. Come hanno auto il salvaconduto di Mantoa; aspelano quel dii Papa eie. Da poi reduto il Golegio, li Cai di X steteno gran pezo dentro per la materia di Gandia si (rata, perchè voleno rneter le man davanti e non si vadi più drio; è materia che importa assai e da una banda e l’altra; tamen fo ordinalo far Pregadi ozi per questa materia. Da poi disnar, fo Pregadi, per la cossa di Candia. Vi fu il Principe et quelli di eri e di più, et non fo Ielo alcuna letera. Parloe primo domino Rigo Antonio de Godis dolor, avochato di candidi; li rispose domino Bortolamio da Fin dotor, avochato, dicendo le raxon di la Signoria ; hor poi li Cai di X sier Balista Erizo, sier Alvixe Mozenigo el cavalier, sier Nicolò Bernardo, andono a la Signoria e tolse la materia in sì, e fo licenlialo il Consejo senza far altra balotation. A dì 28, Domenega, da matina. Vene sier Francesco Arimondo venuto retor e proveditor di Napoli di Romania, et referì in Colegio, justa il solito. 11 Principe lo laudò. Di Roma, fo letere di sier Marin Zorzi dotor, orator nostro, date a Viterbo a dì 22 ed a Corneto a dì 23, dove è con il Papa. Coloquii etc. E come l’apontamento dii Cristianissimo re et il Papa era concluso, el il Cardinal Corner parlò al Papa dicendo le cose di la Signoria, disse: « Eben, di Verona? » Li disse: « L’averete. » Item, il Papa manda uno brieve aperto, ch’è il salvoconduto in ampia forma a li 4 oratori nostri vano al Christianissimo re. Item, il perdon di San Zuan Lateran richiestoli per esso orator nostro per letere di Colegio ; et altre particularità, ut in litteris. 141, Da poi disnar fo Gran Consejo. Et fo trovato ducati 1900, come dirò di solo, et poi andato a capelo e con qualche dificultà, perchè era di quelli non voleva fusse leda dicendo impedirà imprometer danari, fo leto la parte presa a dì 24 nel Consejo di X con la zonta, zercha quelli hanno promesso danari et non dati, ut in ea. Et nota : tulli quelli inira nel Consejo di X fati per li danari, hanno pagalo integralmente quanto promesseno prestar. Tamen, resta più di ducali 36 milia. Et fo poi admoniti tutti vadi-no a pagar per il primo termine, quelli hanno oferto, aliter non sarano Domenega lassati provar ad alcuna cossa. Item, fo stridato far podestà a Vicenza, justa il solito ; sichè de ccetero si fa uno podestà et uno capitanio con li salarii consueti. I Dìarii di M. Sanuto. — Tom. XXL Fu posto, per li Consieri e Cai di XL, una parte leta per Vetor Bianco, che li avochati di San Marco non sotozazino ad alcuna eontumatia, sì di presenti come li futuri, et fu presa. Ave 637 di sì, 265 di no, nessuna non sincere. Di campo, vene letere di proveditori generali a nona, date soto Brexa, a dì 25, 26. Come haveano termina Luni, sarà doman 29, acamparsi soto la terra con l’arlelarie, et poi a la balaja, vide-licet da do bande, da la parte di Mombello francesi, quali a furia zonzeno in campo, et da la porla di S. Zuane li nostri. Et dicti francesi si hanno confessalo et ozi ch’è Domenega si dieno lutti comunichar, et vanno gajardamente a la balaglia et sperano si renderono, e non vorano aspelar di esser presa la (erra per forza. Item, mandano una letera aula di Mercurio Bua, qual ha fato una bona preda di spagnoli, ut in litteris. Di domino Mercurio Bua capo di stradioti, a li proveditori zenerali, data a dì 26 a Garn-bara. Avisa il prender di 80 cavali di spagnoli, quali dii campo loro erano venuti et passali la mila di 200 Po, et reduti in Sabionera ; et eravi Manoli Bocali capo di slratioti scampò de nui. Et hanno nostri asaltati diti 100 et persi 80; sichè à fato bona preda, sajoni d’oro e di seda, et 12 cavali che valeno meglio di ducati.....Manoli predilo con alcuni altri fuzile et si salvò in uno caslelo. Tien li diti andavano in Verona, come etiam ha inteso, et poi ussir per prender li nostri oratori vanno al Chrislianissimo re; la copia di la qual lelera sarà scripta qui avanii. Copia di una letera di domino Mercurio Bua, 142 drizata a li provedadori zenerali in campo. Magnifici et clarissimi signori mei. Inlendando per mei exploratori qualiter Manoli Bochali,ehe era al soldo di spagnoli,esser venuto per andar a Verona con la compagnia sua de 200 cavali, come dissi a vostre signorie, de la qual compagnia 100 era alozati con lui ad una villa nominala Sabionera sotto li signori di Bozolo, et li altri 100 alozava di là di Po, partitome dal mio alozamento per venir a far questo effedo, per dubito de non esser scoperto dal manloano per averlo trovato in vero nemico come mi pensava, mi è stà forzo slongar la via e non pocho. Bora, passalo apresso Cremona, ch’è stato una via de 80 miglia in manco de hore 18, trovatolo in dito loco, bolo rotto et svalisato lutti quelli cenlo cavalli era li con lui; de li quali sono in le man mie 60 de li homeni spagnoli et stratioti, morto el suo ban- 17