367 MDXV, DICEMBRE. 368 Re zonse a bore do di note, dove era preparato I10-norevolmente; poi a di 5 per tempo Soa Majestà si levò, andò a disnar a Corlemazor, et la sera alozar a Borgo San Donin castelli di Palavesini. Soa Majestà usa grandissima diligenti in questo suo viazo per esser presto a Bologna. Monsignor di Vandomo, die fo dito voleva venir a veder Veniexia, sicome domino Marco Dandolo disse, tien non venirà per la via di Bologna, e pur s’il vegnirù, vera incognito per non esser conosulo da altri clic dal prefato Dandolo e suo fiol. Et suo fradello conte di San Polo etimi desidera veder Venelia ; el qual è uno de li 6 che hanno "a giostrar a Milan, et dice quelli barano a jostrar poi tornato il Re da Bologna non si potrà partir da Milan, et a questo efleto lui monsignor di San Polo è restato a Milan a meter ordine la zostra, e lo generai di Normandia presidente a dita giostra, fa li ajutanti a li jostradori numero 6. Di campo, di 7, gionseno letere al tardi, qual io vidi. Dize, li nostri hanno fato le mine a la porla di Torrelonga ; non li inanella salvo dar el fo-cho. Aspelasi ch’el conte Piero Navaro compia la sua al castello da la banda di la porla di le Pille, el qual va drio, e fornita, si darà fuogo a tulle do a una bota. Item, il governador di Brexa ha fato dimandar che Babon di Naldo capo di colonello vadi in la terra a disnar con lui e li farà salvo conduto, e li nostri li hanno mandato a risponder vengi lui fuo-ra a disnar che etiam li l'arano un ampio salvo conduto. A dì 11. La matina fo letere di campo, di 7. A l’usato aspetavano li danari; il conte Piero va drio la sua cava. Da poi disnar fo Pregadi, et leeto solum queste letere. Fu posto, per li Savii d’acordo, che li 4 oratori sono col Cristianissimo re et vanno a Bologna, siano balotali do di loro restino, li altri do vengino via, tolto licentia da la Majestà Cristianissima, et li do vadi con Soa Majeslà a Milan con 20 cavali et 4 sta-fieri etc. El Consejo fe’ uno pocho remor, non sentiva la parte. Andò in renga sier Piero Capello a jusliflcar la parte; li rispose sier Lucha Trun, fo savio di) Consejo, qual cargo li oratori poleno acompagnar il Re fino a Milan per honorarlo, et che saria indignità a remuoverli, e il Trivisan andò al Chajaro per va-dagnar 6000 ducati, sichè poi aver questa fatica. Poi parlò e ben sier Francesco Foscari el cavalier, savio dii Consejo. Andò la parte : 73 di si, 105 di no e fu preso di no. Poi fu posto, per sier Alvise Pixani savio dii Consejo, sier Zuan Trivixan savio a terra ferma, messe-no che sier Antonio Grimani procurator, per esser vedilo, loy licentia a Bologna dii Re e vengi a repa-triar e li altri tre vadino con il Re a Milan. Sier Andrea Balbi, el cao di XL, messe che ditti 4 oratori andaseno a Milan con cavali 20 per uno, et li 4 sta-fieri, et zonli 3 di loro, vengino via, resti ben sier Andrea Griti apresso la Cristianissima Majestà per orator nostro et il Pasqualigo. Sier Fantin Memo, sier Francesco da Molin, eai di XL, voleno che li diti oratori vadino a Milan, et zonti restino con 20 cavali per uno et 4 stafieri tutti 4 fino che per questo Consejo serà stabilito, et poi (ulti 4 vengi via. Sier Justinian Moresini,sier Marco Minio, savii a terra ferma, voleno che li dili 4 oratori ritornino a Milan a compagnar il re con 20 cavali per uno et do stafieri, il resto di cavalli, hanno licentià etc. ut in parte. Questa l’andò; ma prima sier Alvise Pixani savio dii Consejo parlò per la sua opinion di dar licentia al Grimani ha anni..., et non li fo risposto. 6 fo di no, dii Meino e dii Molin 14, dii Balbi 16, e 69 dii Pixani e Trivixan, 70 dii Morexini e Minio. Iterum le do parie balotade, 81 dii Pixani, 97 dii Morexini, el questa fu presa; sichè reslerano tulli 4. Et poi sier Bortolamio Contarmi el consier andò 211 in renga e referi di le cose di Crema, dove è stato capitano e proveditor mexi . . . con guerra, fame e peste, comemorando quelle cosse vechie e di l’assedio auto e di la gran carestia, valeva la bota dii vin ducali 100, l’ojo ... Poi disse dii morbo tulta Crema era amorbata, el poi disse dii signor Renzo e come el si parti e le parole li usoe non dovesse andar; tamen à picola vose et pocho fo aldito ; el compito, il Principe de more lo laudoe. A dì 12. La matina vene letere di 3 oratori nostri di 5, da Pavia. Dii suo camino, e vanno per aqua a Bologna. Di campo, dii proveditor cenerai Contarmi, di 9. Di quelle ocorentie, et nostri hanno compito le mine, e zà dariano la bataja e fuogi si non fusse il conte Piero Navaro voi compir la sua ; pur faranno. Item, il conte Piero Navaro ha uno aviso di Manloa de una favorita dii viceré. Li scrive ha aviso dal viceré, il re di Spagna è morto ; etiam hanno per quelli di Brexa che in la terra si diceva. Da poi disnar fo Consejo di X con la zonla, et nulla fo dito di novo. Vene letere di campo di 9, ore .. ■ Come i nimici di Bpexa erano venuti per la cava fata per nostri Cuora con fuogi, e stati a le man con li nostri erano a la custodia con occisione di alcuni