567 MDXV, AGOSTO. 568 senza fare contro con essi ; ma li è venuto scarso il suo fallace pensiero. 11 Ghristianissimo Re, concludo per la via de Brienson con si nobel compagnia et grandissimo e-xercito, loco distante da Susa 30 milia, et essendoli solo per passar in Italia, corno quello che prima ha-vea consideralo ogni bisogno, veduta la oppugnatio-341 * ne de’ sguizari, determinò de pigliare lo opportuno expediente, benché difficillimo et periculosissimo solimi a tentarlo. In prima fece uno stralagema, et mandò verso li sguizari a Susa gran parie de li cavali lezieri et li monstrò volerli assaltare, et fece luti li segni, cum tamburi et trombete, che ricercano tal manegio, aziò che credesseno che lì fusse tutto il campo, et con questo modo li tenne lì a baglia. In questo tempo, mandò per monsignor de Barbon et il signor Joan Jacomo Triulzi, et li comandò andassero con tutto lo excrcito, insieme con 4000 guastatori, a passare a la via de uno ceri ) monte lontano de lì molte miglia, et che Sua Maestà reslarebe lì a tenerli a baglia, aziò che sguizari non credesseno pcnsassino de passar in altro loco. Li sopradidi con lo excrcito se inviorno, et per il loco tanto arduo et austero furio sforzati lutti ad andar a piedi, dove li morse parecchi cavalli. Pensi mò vostra Illustrissima signoria corno fece li cavalli de l’artelaria, corno sacri et meze colubrine, corno meglio sa vostra illustrissima signoria do me: dove se è dilto per dui cavallari fiorentini, esserli morti 500 cavalli soto l’ar-tellaria. Da poi il quarto giorno, perveneno al piano a uno loco nominato Cunio in Savoglia, su la rippa de uno fiume lontano da Pinaruolo 12 miglia, dove sono li 16 milia sguizari, fra i quali li è il Cardinal Sedunense, et il tutto senza saputa alcuna de essi sguizari, per fino non forno allogiati. Inteso de repente sguizari che francesi erano passati, mandorno a disfidarli a la giornata, dove el signor Joan Jacobo li accusò de in-solentia et importunità, et che havendo facto il camino tanto aspero per il quale se tenivano stanchi, che li lassasse possare et poi li compiaceria. Questa nova è venuta per dui cavallari fiorentini, quali li francesi preseno et li menomo con loro aziò non scoprisseno l’ordene suo, et dicono se reputano una gran gloria haver veduto una tanta obedientia in quel exercito, quale è numero 6000 persone, el passar cum sì mirabel inzegno per quelli augustissimi loebi. Questo monte dove sono passati, dicono esser quello per il qual se piglia il camino curto ad andar in Spagna a chi vuol andar a Barzelona, et che prima se capila in Avignon; ma sia quomodocunque, è monte indomito, dove sono mollo comendati chi l’ha trovato questo camino, et è cosa incredibile. Bononice die 23 Augusti 1515. Subscriptio : Servitor Aloisius Marescotus eques. A tergo : Illustrissimo domino Barlholameo Liviano etc. Da poi disnar, fo Gran Consejo. Fo il Principe 343 more solito, et fo leto, per Zuan Batista di Adriani secretario dii Consejo di X, il capitolo solo di la letera dii capilanio zeneral zerca Pavia et Novara. Fu fato podestà a Chioza, licet non sia ancora il tempo ma per aver danari. Era alcuni voleva dar 3000 si erano tolti. Etiam fo fato 10 Savi, 10 Oficii et 6 di Pregadi, et uno Signor di note, e tulli li ofici deteno danari, ma al presente non vanno a oferir avanti che non siano stridati elecli. Et fo tolto a Chioza solum do: sier Jacomo Corner di sier Zorzi cavalier procurator triplo, et sier Domenego Contarmi, è di Pregadi per danari, qu. sier Bertuzi, unde il Contarini andò a oferir oltra che sier Bertuzi so fiol pagador a l’Armamento, e havia ar-mado la fusta patron sier Anzolo Guoro, con ducati 500 imprestò. Etiam imprestò i danari per armar do barche longe.-horamò impresta ducali 1000. Et compito d’indir el Canzelier questo, vene sier Jacomo Corner et oferse dar ducati 1000 oltra i ducati 1700 à prestado per avanti, e le spexe fate per caxa sua in angarie, et armar galie ; et balotadi, rimase el Contarini, perchè el Consejo voleva el Corner desse più danari. Item, il Signor di note di Castello, tolto tra li altri, sier Polo Morexini, fo cao di XL qu. sier Alban, qual vene a oferir prestar ducati 100, unde sier Antonio Marzelo, fo cao di XL, di sier Anzolo, etiam lui vene a oferir imprestar ducati 1000, e lui rimase. Poi ai X Oficii tolto sier Nicolò Bragadin, fo podestà a Casal Mazor, qu. sier Marco, oferse prestar ducati 400, e sier Alvise Foscari, fo provedador di comun, qu. sier Nicolò, oferse prestar allri ducali 400, e tamen il Bragadin rimase. Poi ai X ofici tolto sier Ziprian Mali-lipiero qu. sier Bironimo prestò ducati 800, e li altri non prestò nulla, et rimase da sier Tomà Moro, fo eapitanio al Golfo, qu. sier Alvise, fo a la custodia e in l’asedio di Padoa e Treviso: è di anni 15 più. Poi ledi quelli di Pregadi, fono alcuni novi che andono