139 MDXV, APRILE. 140 caso: come, volendo prender uno su la piaza, fante, qual avia falò gran danni, per il cavalier di sier Ja-como Trivixan podestà et eapitanio, chiamato Chri-stoforo da Brexa, et conduto su le scale dii palazo, 10 da cerli fanti tolto di man di ofìciali et amazato ditto cavalier; sichò a Treviso et in trivisana, per li fanti dii eapitanio di le fantarie, si fa di grandissimi inconvenienti. El qual eapitanio voi proveder, e averli ne le mano; al qual eflecto etiam il podestà invigila grandemente. A dì 24. La inatina in Quarantia criminal, per 11 Avogadori di cornuti, fu preso di relenir certa zu-dia chiamata Dolzela, qual in caxa sua à rufianato una christiana, qual à usalo con........hebreo fiol di Anseimo; et fo etiam retenula la fìola, et questo per saper la verità di la cossa. Di Padoa, letere, al solito, di sier Dome-nego Contarmi provedador generai. Nulla ila conto; li fanti parlino per far l’efeto verso il Pole-sene ; quello seguirà aviserà. È ila saper, eri sul Pra’ di la Valle fo combaluto per do fanli venuti a posta di Siena lì a combater, videlicet uno chiamato Bernardin da Ferara et uno Nicolò da Ascole, quali erano di la guardia di Siena, uno elexe il loco, l’altro le arme. Il eapitanio zollerai fu contento darli il campo, e tulli do steseno li pavioni su dito prado, el beri a bore ..., reduto di le persone diecimilia et il eapitanio, veneno questi do fanti in le slecade solum in camisa con le parte-sane e non altre arme, e si lirono alcune bole. Hor l’ascolano fu ferito su la testa e sul brazo, el suria sia morto; ma il eapitanio si levò e lo fece far perditore et suo prexon. Da poi disnar, per esser la vezilia di San Marco, nel qual zorno si va con le cerimonie in chiexia a vesporo. et alcune arte oferiscono le cere, vi vene sier Piero Lion vicedoxe con li oratori Franza et Ferara ; non si portò spaila per non esser il Doxe ; nè vi andò il Zudexe di proprio et altri patricj invidati domati al pasto, justa il consueto. Et hessendo la Signoria in pergolo, vene una posta dì Pranza, con letere di missier Zuan Ja-como Triulzi, da Lion, di 15, al suo orator, et quel Costanzo, suo secretario, scrive etiam lui . . . . . . ., et mandano letere di sier Marco Dandolo orator nostro, da Paris, di 10, et di oratori vanno in Inghiltera, dì 7, da Bologna, di l’instante, le qual letere erano in zifra parie, parte senza zifra. Solum si lexe per il Principe in la sua camera el Savj reduli poi, come era conclusa la pace et Liga tra Pranza et Ingilterra con esclusici! di Spagna et nomination di Scozia ; et altre parliculari-tà, come dirò di solo. Et tutta la terra fo piena di questa oplima nova. Et compito vesporo, Colegio si reduse a lezer le letere, et fo expedito tal aviso a Padoa al eapitanio zeneral nostro con li sumarj di le letere, videlicet al provedador zeneral le comunichi etiam a Treviso al eapitanio di le fanlarie, over al podestà le comunichi. Fo etiam scrito a Roma a l’orator nostro sier Mariti Zorzi dolor, perché comunichi con il Ponti-fice quanto havemo di Pranza ; et il corier a Roma, lo spazò lo episcopo di Aste, è orator di Franza di qui, al suo orator monsignor di Soglier e altri soi. Di Franza, dii Dandolo orator nostro, di 76* 10, da Paris, do letere. Come, a dì 4 scrisse, poi zonse le nostre letere di... con l’inslrumento di T alianza, et andò da la Maestà dii Re, et presentatolo, ave grandissimo piacer. Et scrive parole usate per Sua Maestà, el qual farà uno simile instruinento sotoscrillo di sua man, et lo manderà di qui. Et come si aspelava l’acordo d’Ingallerra seguisse, e tieu seguirà), et esser sta publicato lì a Paris l’acordo con P archiduca di Casliglia, et li dò titolo di re di Castiglia; e altre parlicularilà. Item, per letere, di 10, dize era venuto nova P acordo d’Ingallera era concluso, et era venuto a la corte monsignor de Zi-gli, qual veniva d’Ingaltera per le poste con questa conclusion, unde esso orator andò dal Re, el Soa Maestà li disse questo aviso di la conclusion certa con inclusion di Scozia et esclusion di Spagna, et peri dovesse scriver subito a la Signoria nostra, che questo ne torna in grandissimo beneficio. Et come voi partirsi a di.. di li per andar a Bles con la Raina sua moglie, la qual si aprosima il parto, et aspeta el segui, melando in queslo mezo bordine a la impresa di la ducea di Milan ; et manda il gran con-lestabele, eh’ è il duca di Barbon, avanti a Lion per esser con missier Zuan Jacomo e preparar le zenle; et voi aver armada grossa, sicome scrive la Signoria nostra voler far, et za à galie 12 armale in Provenza, eapitanio Prejan, ne voi aver altre 12, che sarano 24, et 12 nave armerà, et à fato eapitanio di dite nave don Piero Navaro, per esser questo il suo mislier, el lo ha fato zamberlan e dato 6000 franchi d’inlrada a P anno. Item, sperava aver bona parte di sguizari; al qual eletto è andato da loro il ducila di Savoia per acordarli. Item, di le cosse di Zetioa, non è nulla ancora ; e altri avisi. Di sier Sebastian Justinian el cavalier e sier Piero Pasqualigo dotor et cavalier, oratori nostri vanno in Ingaltera, di 7, da Bolo-