581 UDXV, AGOSTO. 582 cora allogiate a Villafranca, et non se sa la quantità. In Verona non se fa altro dì et nocte che menar strame, et dì et nocte se lavora a quelle fa-briche che si fa fare, se dice al Castel de San Felice, et paga qualunque li voi lavorar ad uno bos-soloto al zorno, ultra li comandati, quali sono a volte de 2000, et questo è stato è già parecchi giorni; et ultra questo tuttala terra è comandata per tante opere per uno, et chi non voi lavorar, paga altri che lavora. Da poi la venuta del signor Marco Antonio in Verona, ha designato altri repari per allri loci de Verona. Credo la sia avisala la summa de le gente de questo campo, et aziò la ne sia certissima quanti sono, li do aviso, come le gente d’arme in esser non sono più de 700, cavalli lezieri da 6 in 700, et de l’uno et l’allro as-sae mal in ordene; li fanti hispani da 3000 et li todeschi 500 non più, et ogni giorno è stato, et è, da poi che semo qui, che tra Verona et mandati in qua et in là per queste ville, el terzo dii campo è fora. Et secondo siamo alozati, credo la saperà pur molto sparsi, et per modo, ch’io restò admi-rativo non habiate facto fin questa hora qualche opera di man sua, segondo el solilo. Per l’andata vostra, la infantaria spagnola da Villafranca in là andava per la volta de Peschiera, et al passar del ponte se li farà la monstra et se pagerano ; per 350 Valegio passerà tutto el resto del campo cnm l’ar-telaria, et questo per esser debile el ponte de Peschiera. Tutta questa nocte è stato in arme lo campo, perchè heri sera vene nova come havevate bu-tato el ponte a la rota de Castignaro et che passavi. Non potria far crederli de quanto timore erano; a la levata, potresli^far qualche bona opera; vi prometto che parevano persi ; el levar nostro serà da matina. Ex castris hyspanis ad Roverchiariam, die ... Augusti 1515. 351 A dì 29 Avosto, fo San Zuan Digolado, fo leto letere di campo, venute questa note, di eri, hore 14, di provedadori generali, date a l'Abatia. Come i nimici se dicono certo è per levarsi ozi, e dieno andar prima a Ixola di la Scala, poi Villafrancha et Lombardia; et di Verona si ha el signor Marco Antonio Colona e il capitanio Ar-chon sono lì e atendono a fortificar la terra. Vene l’orator di Ferara et monstrò letere dii Ducha a lui scrite, à di Milan, di 24, come sguizari si partivano etc. Di Campo, vene letere, di eri, hore do di note, dii capitanio generai, drizatc a li Cai di X. Zerca soi discorsi, e di levar dii campo levandoso i nimici, et quello li par di far; el ducila di Ferara è scoperto con nui etc. De li provedadori generali letere, di hore do di note, eri da l’Abadia. Di occurentie, ma non volendo più scriver quando i nimici si leverano, perchè quando sarano levati scriverà. Et li Cai di X stetcno assae in Colegio, cazati li allri fuora. Et da poi disnar, fo Pregadi per lezer letere et expedir alcune parte di Colimo, et poi redur Con-sejo di X. Di campo, vene letere, a nona, di provedadori generali, di hore 6 di note. Come, per uno mandato per quelli slatino su le rive di l’Adexe per me-zo i nimici, hanno esser venuto una stafeta de Milan al viceré, qual auta, si reduseno in consulto a bore 22, e poi terminono levarsi certo questa malina per Isola di la Scala. Et haveano fato cargar 19 burchiele sopra burchi, e alcune artelarie per mandarle per l’Adexe a Verona, et allre burchiele 11 sopra cari ; sicliè cerio si lieverano, con fama andar a trovar e unirse con le zente dii Papa, et andar in Lombardia contra francesi. Di Cotogna, di Jacomo di Nodariproveda-dor, di 18, fo etiam letere. In consonanza sopra questo levar certo de i nimici da matina, eli’è ozi, et aver cargà le burchiele, ut supra. Di Vicenza, di sier Nicolò Pasqualigo podestà et capitanio, di eri sera. In consonanza, i nimici ozi si lievano per Lombardia; et che in Verona erano zonli zercha ... todeschi per custodia di la terra; e che Marco Antonio Colona alendeva a fortificar la terra et castelli, maxime San Felixe, facendo bastioni e bulando zoso torre ; et eh’ el conte di Chariati con Marco Antonio Colona erano lì. Fu posto, per li Savi a terra ferma, che Francesco diCyprocondutor dii dazio di Este 1513, voi restoro, sia spazà per Colegio a bosoli e balote; e fu presa. Fu posto, per li Savii ai ordeni, non era sier Lu-nardo Contarmi, che sier Andrea Marzelo capitanio di le galie di Baruto sia confina in galia per tulto Luni, a dì 3 Selembrio, parli per tuto 5, e la conserva parli per tutto dì 8, soto pena di ducati 500, ut in parte: 2 di no, 1G1 de si. Fo leto la (etera dii Signor turco, et posto, per 351 * i Savii, di expedirlo per Colegio con li presentì soliti. Et fu presa, zoè darli in tulio ducati 700; la copia di la letera predita sarà qui avanti posta tran-slatada.