119 MtìXV, APRILE. 120 in seda, sier l’erigo da Moliti, è a le Raxon nuove, sier Marco e sier Andrea Foscolo, è di Pregadi, qu. sier Marco. Bravi etiam sier Domenego Capello, che fo al sai, qu. sier Carlo, tutti questi non soliti acompagnar la Signoria per esser zo veni. Vi fu etiam con la Signoria, di sora li Cai di XL, domino Paulo cremonese cavalier di Rodi, comesso di la religion. Ilor andorno con la Signoria e stendardi e trombe aldir prima in chiexia di San Zuminian, justa il solito, e poi veneno a messa in chiexia di San Marco. E in questo mezo, el Principe fo in Colegio con li Savj per consultar certe letere venute di sier Ja-como Trevixan podestà e capitanio di Trevixo, dri-zate ai Cai di X. E nota. In questi zorni, li fanti sono li, eh’ è Guagni Pieone et Antonio da Castello, in lutto fra loro doi fanti... vedendo non esser pagati, si meseno in ordinanza con la Irombeta avanti per levarse e andar via, et el dillo podestà dimandò ducali ... in presiedo da quelli ciladini, et li comenzò a pagar; el qual scrisse a la Signoria si mandi li ditti danari per render a chi l’imprestò. Et in questa matina, il capitanio di le fantarie si parti di qui per andar a Trevixo, sicome ho scrito di sopra è sia deliberalo vadi. 65 Da poi disnar, fo Gran Consejo, e fato nuove voxe, che per la leze si soleva poi Pasqua far do-dexe man. Per non esser il Stado era, si fa solimi nuove voxe, et fu fato tra le altre provedador sora la camera d’impreslidi sier Ilironimo Malipiero, fo provedador sora la sanità, qu. sier Jacomo, et Io Marin Sanudo fui nominato el caziti ; sichè non vai faticarsi, nè far le renge in Gran Consejo e vadagnar le sue opinion, chè più eresse la invidia et pezo si ha in questa terra. Questa nota ho voluto far a eterna memoria. In questo Consejo, hessendo aperlo la porla per mandar zoso nui electionari, alcuni zoveni zenlilho-meni veneno zoso per la scala di legno per venir zoso et andar via. Sier Ferigo di Renier l’avogador era li; el qual volendo farli ritornar suso, non vol-seno. Uno fu pur nbediente che ritornò, qual era sier Francesco Donado qu. sier Bortolamio, qu. sier Antonio el cavalier, e dito Avogador andò a la Signoria et accusò il prefato transgresor di soi comandamenti, el fo publicato et esser cazuto a la leze, e mandato zò di Conseio, privo per mexi... A dì 16, Luni di San Sydro. Si doveva far procesion; ma per la gran pioza fo rimessa a farla Domenega. El Colegio si reduse, ma pochi, do Savj dii Consejo et tre di terra ferma, et non fo letere da conto alcuna. Fo terminato di mandar contestabele a Napoli di Romania con li rectori elecli, atento quelli con-testabeli erano lì è morti, Bergamo Boselo da Bergamo, fo nostro contestabele et fedelissimo, el qual era in questa (erra senza conduta, et far el meni con lui di qui fatili. Tamen el non volse andar. Di Chiosa, dì sier Pangrati Justinian podestà, di 11, fo letere. Di uno caso molto enorme sequito, de li tre peregrini, quali pasono di Loreo via per andar a Foson e poi passar per Roma, et il gastaldo di Loredo li scrisse come questi tali non erano pasati a Fosson di che dubitava di loro. Hor poi, per do di Loredo andavano verso le Fornase, uno mio lontan di Fosson, trovono in certo bosco do leste e alcuni ossi, et cavando lì, trovono sote-rado le bolze e bordoni sotto dilli corpi, chè i lovi li aveano cavali fuora li corpi et manzati. Di che, dubitando di l’hosto di Fosson, esso podestà lo fece piar, e la moglie e una fantesca; i qual examinati, a 65* la tortura hanno contesalo diti pelegrini esser sta morti di suo consentimento di l’hoslo e da uno so fameio, qual è fuzito, e tre altri soldati praticavano in ditta hostaria, li nomi è: Rigo Calegaro, Tomaxo Orso dillo Quatro Quatrini et Cesaro so fradello da Ravena, li quali etiam sono absentadi. Per tanto dimanda autorità di bandirli di (erre e luogi con taja; e questo fo a dì 10 di questo. E nota. Per letere di dito podestà, particular, intisi trovono a essi pelegrini solum ducati 7 adosso. Acadete anche il Zuoba Santo, in questa terra, uno caso, che andando le done a veder il sangue miracoloso in chiexia di San Marco a hore.....di note, vene... soldati e su la Piaza lolseno una zo-vene, qual però meretrice, nominata Ilironima Zu-ponera, ma loro non la cognoseteno, ut dieitur, e andono al burchielo di Francolin, qual era con la vela in hordine, e si partino. Si dice aveano in a-nimo tuor una dona, qual poteva, e andar con lei via, e a caso tolse questa meretrice in fallo, et la conduseno in mantovana. E alcuni soi amici, Ira li qual sier Alvise Soranzo di sier Sebastian, li andono drio fin in mantovana, e con ajuto dii Marchese la trovono in certo castello e fo ricuperata e tornala di qui e uno di loro presi, e il signor, ut dieitur, farà justitia. Da poi disnar, fo Colegio di Savj ad consulen-dum, e di Trevixo fo letere dii podestà sier Jacomo Trivixan. Dii zonzer eri, a liore 20, il capitanio di le fantarie de lì, et l’honor fatoli di andarli contra con gran numero di cavali, alozato in Ve-scoado etc.