201 MDXV, MAGGIO. 202 altro e aver operato tutti quanti li contrarii a la sanità del diio signor conte, a lo qual a me pareva iera de bisogno qualche altre medexine, come è qualche syropo amabile molificalivo per molificar e despicar quelle medexine velenose tolte per avanti ; da po’ tuor medexina benedeta, la quale spingeria fora tutti i mali con poche et legere torzione, per la quale resterave in perpetua sanità l’anima con el corpo vivendo in prospera vita con mazor forza che mai, non temendo nisuno gran azidente, non poter noxer nè a la sacratissima anima, ne anche a lo serenissimo corpo in perpetuo. Ben jera desideroso dir tal mia opunion, tcimcn me pareva dirlo invano e non ne esser azetado per esser molli medizi là, li quali con-seiavano mazor parte de lor più pasionalmente che razionalmente; dove restai come mulo etc. La parlava l’anima al corpo : « Corpo mio provedi per la tua sanitele fina che tu tempo ài et io voglio; non provedendo a me, sarà de bixogno da li parlirme; parlendome, tu sai che senza me non poi restar vivo y>. El qual dito a me parse cuxi grande e poderoso, che me feze svejar. 118 Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta, e terminato di far la experientia di haver Gradiscila per F aricordo dii locotenentc et voler dii capitanio zeneral etc. Sier Luca Trun, è dii Consejo di X, qual etiam è executor et provedador a l’Arsenal, vene zoso dii Consejo di X el spazò alcune barche di San Nicolò e di peola per mandar a levar 300 fanti, quali questa sera dieno esser a Liza Fusina, zoé Antonio da Castello, è contestabile in Treviso, con altri valenti homeni, et condurli per mar a Caorle; demum farli smontar in terra, aziò siano a far l’ef-fecto di la pratica si tratta etc. Etiam cavalcò in Friul alcune zenle d’arme per questa cossa ; quello seguirà noterò di solo. Et questa cossa in quesla terra se in lese e fo comenzalo a parlar di questo. Fo scrilo in Franza a li oratori nostri, et doman per Colegio si spazerà letere a Roma, licei non sia da scriver nulla da conto. In quesla malina, eh’ è Venere et a Mestre si fa el mercado, seguile gran rumor tra soldati alozali in mestrina el villani, el lì a Mestre fono a le arme, e fo morto da’villani do fanti; et sier Donà Bonoradi podestà scrisse di questo a la Signoria, che si fazi provisione, perchè villani non poi più tollerar tante cosse li fanno fanti. Et ozi partì di qui sier Zuan Contarmi di sier Marco Antonio soracomilo, et va a compir de interzarsi a . .. . A dì 12. La matina, fo balotato uno condutor dii dazio di l'intrada; qual poslo a F incanto per li governadori di l’inlrada, non fo trovalo predo condecente a darlo via ; et fo electo con salario di ducali 150 a Fanno per uno anno, e si scuodi dillo dazio per la Sig loria. Tolti 4, rimase sier Zuan Francesco Sagredo qu. sier Piero ; cazele sier Marco da Moliti qu. sier Piero, sier Piero Donado qu. sier Nicolò. Et Antonio di Manfredi era condulor dii dazio di la spina ; sichè diio dazio si scoderà per San Marco come si fa quello di l’insida, eli’è condutor sier Marco Barbaro qu. sier Andrea. Di Padoa, di rectori e provedador zeneral, di eri sera. Come, a hore 22, zonse lì il capitanio di le fantarie. Li andò conira il capitanio zeneral, il signor Thodaro Triulzi, loro rectori c provedador mollo fuora di le porle, el lo charezono assai et lo acompagnono al suo alozamcnto ai Remitani, in la chaxa fo dii Bagaroto, qual è di domino Beneto Crivello, e fo honorato assai con Irar arlellarie etc. Item, di novo hanno, come a Cerea, loco di là di Lignago, si preparava alozamenli per alozar il campo di spagnoli, qual si dia levar dii Poltsene e andar lì et alozar per transito, perché vanno verso Lombardia. Item, é letere di San Vido, di Mercurio Bua, qual à aviso di Verona che la parte francese era slà 118* a le man, et che ’I signor Zuane di Gonzaga, ch’era a Milan al governo nomine ccesareo, era slà ferito et si havia fato condur a Mantoa per medicarsi, et che a Verona si lavorava forte le lortificalion a Castel San Felixe. Di Candia, di sier Alvise Emo ducha e sier Antonio Justinian dotor, capitanio, di 2 Aprii, Come alendevano a l’armar le 6 galie; do era zà expedite; do subito fato Pasqua etiam sarano cx-pedite, et le allre do per lutto il mexe di Aprii, et le manderano a trovar il provedador di l’armada a Corphù. Item, dii galion di Spagna armalo a Bran-dizo, sul qual dicono esser uno lìol dii re di Spagna bastardo, qual insieme con una barza spagnola sla in le aque di Cao Malio, et à trovato do nostre nave venivano in Candia, sopra le qual erano li tor-nesi mandavano la Signoria lì per armar; a le qual fece bona compagnia, et zonseno in Candia. la-men non è da fidarsi ; aspela qualche bon gelo. I-tem, a Rhodi è slà armà una barza e una zerba di uno Galengo corsaro, unde loro rectori hanno scrilo al gran maestro di questo, el qual li ha risposto una dolze lelera, et la mandano, che dimostra la grande amicilia soa verso la Signoria nostra. Noto. Per Colegio fo terminà, in questi zorni,