231 MDXV, MAGGIO. 232 nin fino ad Otranto a quelle marine fano provisione a le terre, dubitando di la nostra armata. Da poi disnur, fo Colegio, poi vesporo, di savi! ad consulendum. Di Fadoa, avisi. Come il viceré era venuto a la Badia et pasato di qua, e il campo il seguiva, qual pareva lenisse la volta di Caslel Baldo; una volta tutti è levati di Ruigo, e vien verso la Badia. Item, Zuan di Naldo, cli’è alozato sul Piova con li so’ cavali lizieri passò sul Polesene et andò a Concila di Rame, dove erano da 50 cavali lizieri di spagnoli di la compagnia di uno capitanio nominatoci capitanio Pitei, et zonlo 11, ne preseno da 30, e altri si scrono li homeni nel campaniel sonando campana martel- lo etc. El suo capitanio era andato a Lendinara con pochi cavali. Hor nostri con la preda veneno di qua di l’Adeso, e salvi li conduseno a Piove dita preda. 135 A dì 28, Limi. La malina fo Irato il palio a Lio, juxta il consueto, a freze con archi, et vadagnò il segondo raso creinesin sier Hironimo Bernardo di sier Nicolò, e il paonazo Zuan Regolili scrivali a li Governadori, el li altri altro. Vene in Colegio l’oralor di Ferara e monslrò le-tere dii suo Ducila. Come era ritornato il noulio suo, che esso signor mandò in Ingollerà con li presenti, videlicet uno cavalo el... vivo, qual è sta a-charezalo dal Re, et donatoli presenti a l’incontro; el nel ritorno, zonto a Lion, à trovalo missierZuan llacorno Triulzi et zenle che si preparava per la impresa de Italia, qual li ha dillo saria presto con esercito in Italia a tuor il suo stadodi Milan. Fo ringra-tialo di la comunichalion etc. Di Fadoa, dii capitanio venerai, reetori e provedador generai in consonantia, di eri sera, et mandano avisi di Cologna di quel Jacorno di No-dari, et di Este et altri in consonantia. Tulli scrive-110 spagnoli sono per levarsi ozi o doman, ch’é queste feste di Pasqua, dii Polesene dove i sono, et il viceré passò di qua a la Badia per veder il ponle e fa far uno altro per passar l’exercito; sichéaverano do ponti : chi dize vanno a Albarè, chi dize a Barba-rati per venir in visenlina a tuor le sede di le galele. Altri dize paserano a Albarè et alozerano a Zerea dove è sta prepara li alozamenli. Scrive esso capitanio zeneral l’opinion sua esser andar col campo a Vi-zenza per difender il visoni in, et questa è la via di varentar il paese ; e altri avisi. Di Vicenza, dì sier Nicolò Pasqualigo podestà e capitanio, di eri. Come per tutto risona i nimici si lieva ; tulio il paese è in fuga. À auto una letera dii capitanio zeneral, qual manda la copia, debbi preparar alozamenti e vjtuarie per il nostro campo vera li, e altre provisione el fazi, perchè voi varentar il vicentino. Di domino Mercurio Bua, qual è alozato con li stratioti a . ., in visentina. Scrive il capitanio zeneral aver, per una spia di Verona, come il conte di Chariati, cli’è in Verona al governo, leva queste fesle di Pasqua di Mazo gran feste in la terra publice, facendo soleri e una credenliera solto la Loza piena di arzenti, e il primo zorno farà festa li citadi-ni e fato comandamento a tulli vi vengi con le done; il segondo al populo e li ariesani con le sue done ; il terzo a tulli li contadini. Et ha mandato comandamento a tutte le ville vi mandano do homeni per villa almeno con le so’ villane a questa festa ; chi ju-diclia per far demostralion di alegreza a la terra, altri dice per far altro. Di Hongaria, di sier Antonio Suriando- 135 * tor, orator nostro, date a Buda, a dì 5,6 et 14 dì l’instante. Prima, come il Re era a Posonia con il fratello re di Poiana et allri baroni ; tamen la dieia andò in fumo, sicome scrisse. Et avisa il vay-voda andò conira turchi verso Smendro con bon numero di persone per aver quel locho, et questo aviso è per quelle di ti. Item scrive, come a dì... era seguito lì a Posonia uno gran incendio, el era brusato da 100 caxe e la casa del Re proprio dove erano tulli li soi vestimenti e adornamenti, che nulla si potè recuperar; sichè è stato gran danno. Item, per quella di 14, scrive dì la rota granda ha auto hongari, e toltoli le arlelarie, et il vayvoda fuzito con pochi in uno castello ; la qual nova l’ha aula per via dii Cardinal Strigonia, qual la disse al suo segretario; e altre particularità, ma questo è il sumario. Item, come quel conte .... boemo, qual veniva a servir la Signoria nostra con fama, pur volendo passar certa fiumara per venir, chiamata . . ., essendo in una barca, la barca si roversò e lui si anegoe. Da poi disnar, fo Pregadi et lelo le soprascriple 136 letere el di Crema. De occurrentiis; nulla da conio. Fu posto, per li Consieri, sier Donado Moro cao di XL et li Savii, poi lelo una suplichation di sier Piero Antonio Marzello qu. sier Fanlin, poverissimo zentilhomo, qual è debilor a le Raxon nuove lire 44, sopra il regno di Cypri lire 36, 3 Savii sora i conti lire 2, in lutto zercha lire 80, qual dimanda di gra-tia sia suspeso questo suo debito, ut in ea ; pertanto questi messeno fusse suspeso per anni tre. Ave 41 di no, 130 di si, e fo presa. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL e Savii, che sier Francesco da Molili qu. sier Piero, condutor dii