491 MDXV, AGOSTO. 492 contralto sub posna de ducati trecento milia, obligando il ducato de l’Austria. Hoc facto, insignum di maggior declaratione, juxta morem, la prefata Maestà si traxe de capo la corona et poscia una volta in capo a la predita Regina. Successive poi fu addula madama Maria nepote cesarea dal re Ludovico, et ivi simili ter colebrato el secundo matrimonio; circa le conditione dotali et capituli pertinenti a tal materia, fìnhora nulla ho potuto intender. His prractis, da poi creato per la Cesarea Maestà uno grande numero de cavallieri, juxta solitum, tandem circa una bora da poi mezzogiorno fu posto fine et a la celebración di la missa et di la solemnità, le qual ho voluto particularmente significar a Vostra Celsitudine acciò la intendi el tutto, quando ben io fusse alquanto prolixo. Gratice. Data Buda, die XXV Jtilii 1515. AhtONIUS SURIANUS doctor, orator. 297 Adì 11, Sábado. La matina, per tempo, fodal Principe Serafino da Trevi, vien di Lion, con letere di oratori nostri in zil'ra, el qual fo mandato con letere di la Signoria et dii capitanio zeneral al Chri-stianissimo Re; hora è ritornato, porta letere di oratori, di 29 Zugno, da Lion, et 4 Avosto da Garnopoli, dove ha lassato il Roy con li oratori nostri, le qual erano in zifra. Et disse a boca, come il Re era zonto a di 3 a Garnopoli, e tutto l’exercito avanti, et che missier Zuan Jacomo Triulzi era a Umbrun con le zente, ch’era 30 mia da Susa, et pasava tutavia li monti, et che sguizari erano re-trati ; sichè certo francesi è pasati. Disse aver fato lui la volta di Zenoa, dove quel Doxe feva fanti per il Re, ita che con li soi fati prima e quelli fa aria 10 milia fanti; et 400 lanze francese erano zonte a Saona et veniva a Zenoa, le qual tutte se conzon-zeriano con il signor Renzo, eh’ è in Crema ; sichè, concludeva, non è alcun dubio francesi non siano zà passati. Et questa nova dii passar tutta la terra fo piena, et sier Andrea Oriti proc.urator, eh’ è patron dii ditto Serafín, lo disse a la Madonna di 1’ Orto a messa, che francesi erano passati. Fo mandato a dir a l’orator di Franza per la Signoria etc., imo siazon-zeva di più, che lui avia visto 12 milia lanzinech zà passati di qua da Susa a Turin. Item, disse, e questo è vero, come il doxe di Zenoa havia tolto al ducha di Milan uno castello a li confini soi vicino ad Alexandria di la Paja, chiamato....., e lo leniva per Pranza, et sguizari erano rctrati di passi. Fo leto poi in Colegio le letere di oratori nostri; il sumario dirò poi. Conclusive, l’impresa è in ordine et presto sarano passati. Vene l’orator di Franza, episcopo di Aste, in Colegio, qual non ha letere, et li fo comunicato quanto si havea, et ledo una letera dii signor Zuan Jacomo Triulzi, da Umbrun, di 5, drizata al signor Todaro Triulzi, è nel nostro campo col capitanio zeneral. Come, fin 4 over 5 zorni, sarà fato o disfato, videlicet paserano francesi di qua da’ monti, overo pacifice, overo vegnirano a la zornata con sguizari ; unde ditto orator disse si poi reputar il Christianissimo sia de qua da’ monti, et confortò a far li oratori nostri etc. Di sier Piero Pasqualigo dotor et cavalier vidi letere, da Lion, a dì 29 Lilio, drizate a sier Marco Barbo suo nepote ; il sumario è questo. Come a dì 24 fo l’ultime sue ; poi non è innovato altro, solum a dì 25 parli de lì el duca de Gè-ler ben in ordine per andar sui monti, dove è aviato tutto l’exercito, et è sta fato bona provision a le vi-tuarie. Et il Re li ha dito ha lanze 2800, lanzinech 17 milia, el 13 milia altri fanti zà sui monti, et aspetta quelli di la banda negra, che sarano da 5 in 6000, et fin G zorni zonzerano ; sichè sarano a tempo. Et eri zonse l’armadura dii Re, da fante a pe’. Questi lanzinech di la banda negra à dimorato a venir per questi caldi, ma si ha esser inlrati zà ne la Franza, e vieneno. Eri, per tempo, la Maestà regia si armò e con la lanza e pica ussì di la terra, et fe’ un poco di exercilio, poi tornò a riposarsi, e si vestì a la sgui-zara, et io el vidi che lo acompagnai a la messa. L’abito suo in tal modo : calze nove in piedi, una meza per loogo tuta bianca, l’altra per longo meza listada bianca e negra; il zipon tutto lislado d’oro sopra-rizo e raso cremesino ; la spada per traverso centa di sopra una capa di scarlato con el capirmi largo da driedo, come si usava, tutta listada de striche d’oro soprarizo large, butada ad armacolo ; la bareta di veludo negro in capo, con uno gran penachio negro suso. Soa Maestà è grande di persona e molto gaiar-do. Sguizari sono a Moncalier, Chier e Pinaruol, ch’è a pe’ di monti, da numero 20 milia, zoè 12 milia pagati di le lige, et 4000 valesani, zente inutile, et 4000 venturieri senza soldo, quali etiam loro vo-leno danari. Soa Maestà voleva eri partirsi di Lion per Garnopoli ; non à potuto, partirà doman. E loro oratori con Soa Maestà et sono dii tutto in bordine, e anderano sui monti, e il tardar è stato perchè Soa Maestà voi lutto prima sia aviato, et aspeta questi lauzinech de la banda negra, quali sarano però a