33 MDXV, MARZO. 36 si spogliò nudo da la camisa da la coregia in suso, e lo archiepiscopo, con le solite oratione, lo bene-dise, onse et sacrò del santo liquore de la sancta ampolla che fu mandata, come se dice, a Sancto Remigio dal Spirito Sancto per ungere Clodoveo primo re christiano de Pranza, et poi se son unti successivamente tutti li altri subsiquenti Re. Nè quello liquore è mai fallito; né è però gran cosa, ave-gna chè, l’ampolla ove dimora il dicto liquore, non sia più grande d’una de quelle ove si tengono gli olei odoriferi, che con una aguchia ne pigliavano due o tre goce. Et poi li meteno de l’olio de la sancta Cresma, et di quello onseno il Re ne le braze et ne le spale per el dicto arciepiscopo, et rivestino il Re de habito reale, el quale non vi descriverò, perchè non saperia di tale sorte, et li pongono una tonisella, co fa diacono, biancha et una rossa, et poi mantello regai seminato de fiori de ziglii, et una corona li pongono in capo a la imperiale guisa de sopra, e li danno la mane de la iustitia, quale è di argento chiusa tutta, salvo le due ditte prime, 17* et el sceptro, e la spada; finalmente, immaginative, se mai aveli niuno Re visto depinto, che quello giorno è de quella sorte, et vi lasso mille cosse per non fastidirvi. Dapoi facto questo, li pari de Pranza li giurano obediendia et fannoli omagio. Li quali son sei ecclesiastici et sei laici, tre duchi de li preti et tre conti, et cosi de seculari il medemo, et sono questi: lo archiepiscopo et duca de Rens, lo archi-episcopo et ducila de Lan, lo archiepiscopo et duca de Langres, lo episcopo et conte de Beouis, lo episcopo et conte de Noion, lo episcopo et conte de Chialon in Cbampagna, el duca de Borgogna, el duca de Normandia, el duca de Ghiena, el conte de Cbampagna, el conte de Tholosa, el conte de Fiandra. El perchè li tituli de’ pari laici de Franza sono applicati a la corona exceplo lo conte de Fiandra, il conte de la quale non era, el Re substitul nel loco loro, per quello giorno insino, nel loco de Borgogna monsignore, in loco de Normandia monsignore de Lorena, in loco de Ghiena Francesco monsignor de Borbon, in loco de Cbampagna monsignor de Van-domo, in loco de Tolosa monsignore de Santo Po- lo, in loco de Fiandra el principe de Vandome. Et questi layei erano vestiti d’una capa pavonazo, come quelle de li advocali concistoriali quando advocano in quello concistorio, et sopra le berete avevano le corone d’oro ducale et da conti. Facte quelle cerimoniali, el Re se partì et andò sopra uno pulpito con tutti li pari, et monsignor de Borbon avanti al Re, come recerca l’offitio suo, e il Re haveva il septro in mane. Quando el Re fu là suso, uno de li araldi disse, chi voleva farsi cavalero, ch’el Re lo faria et an-asse da lui; et là ce andorno più de 200. Da poi se cominciò la messa, la quale cantò lo archiepiscopo de Rens ; et quando fu a la offerta, il Re discese dal pulpito con el contestabile inanti, et li mareschialli, et li pari a dui a dui, et quelli de gìesia sempre a man dritta ; et veramente, benciiè la cosa sia bellissima da vedere, el Re et li pari pareva una farsa. 11 Re offerse pane et vino, come è consuetu- 18 dine. Finita la messa, el Re tornò ne l’episcopato dove che lui alogia, et lì in una gran sala era una tavola dove disnò il Re con li Xll pari, et poi ce ne erano in mille altri lochi et in quella sala et altrove de le tavole dove mangiava chi voleva. El He et li pari si disvestitino de’ primi abiti, et se vestano de solito; vero è ch’el Re prese una picola corona, la quale aveva sopra uno bonetto, el così li pari seculari havevano tutti receputi le sue corone. Et questo quanto alla sua consecratione, qual Dio faci come spero. Questa matina il Re è andato a Sancto Remigio a messa, dove è la sancta ampula, el l’hanno mostrata ad ogniuno, et è, come vi ho dicto di sopra, ligata in argento. Zobia passata, a dì 15 Fevrer, a doi hore apresso 19 mezodì, se incominciò la mirata del Re in questa terra et durò insino a la sera : cosa la più miranda e superba che homo vivente habia visto a li dì soi. Non gli erano mancho de 400 homeni armati ad arme de bataglia, cioè li principi, capitanei, pensionarii et • gentilhomini, lutti benissimo montati, vestiti lutti de drapo d’oro con le loro sopraveste a le barde simile •a li saiioni, chi de drapo d’oro rizo, et chi de sopra-rizo; et quelli che non havevano soprarizi havevano brocati l’uno sopra l’altro Trapali de diversi colori, et chi li havea recamati a loro fantasia. Avanti del Re, gli erano prima gli maressàlli, et apresso loro seguivano li altri capitanei, maestri de casa, et pensionarii lutti mollo........apresso la persona del Re vestito di tela d’argento col boneto bianco; seguivano li 200 gentilhomeni benissimo montati, armati con li elmeti in testa, et la lanza su la coxa in bello bataglione, et post loro sequivano li 400 arceri lutti ben montati, armali a la legiera con loro celiate et lanzesu la coxa, che mai fu visto tanta belleza. Ometterò le altre cerimonie de’ preti et frati et di quello ha facto la cità, perchè non cadono in proposito adesso; mandarò poi el tutto stampato ordinatamente. Non voglio lassare de scrivere come