113 MDXV, APRILE. 114 61 * Fu posto, per li Savj d’acordo, una letera a Roma a sier Marin Zorzi doctor, orator nostro, laudandolo di coloquii auti con la Santità dii Pontilìce e reverendissimi cardinali e magnifico Juliano, e debbi perseverar, inanimando Soa Santità a esser con Pranza et voler horamai cognoscer spagnoli ; et li mandemo li sumarii di Franza, di la bona mente dii Re verso la Repubblica nostra e la sua prontiludine a la impresa de Italia, et però nui non mancheremo con le nostre forze di ajularlo e con esercito et armala etc., e tal parole. Fu presa. Fu posto, per li ditli, una letera a sier Marco Dandolo dolor et cavalier, orator nostro in Franza, come havemo ricevuto lelere di tutti tre loro oratori e inteso la bona mente di la Christianissima Maestà, dii bon animo l’ha di la impresa de Italia; e cussi vogli solicitar metti in effecto, perché* da nui non mancherà in darli ogni nostra forza, et haremo esercito condecente, qual sarà con Soa Maestà unito a una fortuna ; e tal parole zerca questa sustantia. Vo-leano tocar una parola di danari in caso non venisse; el Consejo non parse e fe’ remor, e li Savj levono quel capitolo, el andò la letera e fu presa di lutto el Consejo. Fu posto, per li Savj, certa parte, che li debitori di la decima numero 3 et la meza tansa numero 3, è a la Camera d’imprestidi a restituir di biave, de-bano pagar per tulla questa altra setimana quanto sono debitori, e passada, lajada a ducali... per 100 sia mandata a le cantinelle a li Governadori, et si debbi tuor in tenuta i stabeli di debitori prefati, aziò la Signoria nostra si possi servir di quelli, ut in parte; la copia di la qual sarà notada qui avanti. Et fu presa: 5 di no, 152 di si. Fu balotato li Procuratori che ponno esser per far uno in loco di sier Domenego Trivixan cavalier, procurator, è intrà savio dii Consejo, videlicet sora far pagar li debitori, ut in parte; et rimase sier Tomà Mozenigo procurator, e questi fo baloladi : Procuratori balotadi, uno di qual rimase, justa la parte. Sier Marco Bolani procurator. Sier Lucha Zen procurator. t Sier Thomà Mozenigo procurator. Sier Nicolò Michiel dotor et cavalier, procurator. 62 In questa malina, fono mandati, per Collegio, do Savii a terra ferma, li più zoveni, zoè sier Piero Trun et sier Ilironimo Justinian, dal capitanio di le fanta- I Diarii di M. Sanoto. — Tom. XX. rie per contar con lui zerca i danari dice dover lm-ver per pagar la so’ zente d’arme el tien, e lui resta aver ducali 3500, et cussi bisogna darli. Poi si manderà a Treviso a star, perchè non se intendeno ben con il capitanio zeneral, licet habino fato paxe; et fono sopra altre cosse. Julio Manfron condulier nostro, qual, ho scrito, vene qui con diio capitanio, par sia andato a Padoa dal capitanio zeneral e disnalo ozi con lui ; sichè non sarà altro. El perdon in queste feste è sialo a San Zane Polo, et è slà trovato in tutti (re zorni zerca ducati 20. Etiam eri et ozi è sta il perdon di colpa, di pena a Santa Maria Mazor. Adì 11. La matina, nulla fo di conto. Letere di Padoa, dii provedador zeneral Contarmi. Come à aviso a Trento era zonto uno si feva chiamar capitanio cesareo, per poner ordine di zente etc., e questo aviso l’à da Vicenza. Da poi disnar, fo Conseio di X con la zonta, et fo scrito al capitanio zeneral a Padoa zerca l’opinion sua di butar zoso la torre dii Prà di la Valle, qual, per avisi auti di Padoa, quelli citadini fidelissimi si dolevano, eh’ era la beleza di la terra tre man di mure; però, dovendo venir soa excellenlia qui, voy diferir e si consulterà. Item, in Padoa è pochi fanti; partendosi, fazi inlrar in la terra più numero per ogni bon rispeto ; el qual capitanio Domenega sarà qui. E poi, per il Consejo di X simplice, expediteno alcuni incolpati di la morte di Marinato capitanio di la stimaria absenti, videlicet Stefano Buran schia-von, Nicoliza da Cataro dito Garbili contrabandier, Zorzi Tre Vuove et Andrea di Antivari. Etiam 4 altri, pur absenti, incolpali ut supra: che i siano banditi di terre e luogi di la Signoria nostra sì da mar come da terra, con taia lire 2000, et havendo in le forze, siano, ut in parte; la qual la malina fo publicà sopra le scale. Etiam con la zonta, fo scrito al capitanio zeneral: havendo inteso soa excellenlia voler quel Antonio Trapolin mandar in exilio a confili di Cypro o Can-dia, e perchè ne par cossa di grande importanlia al caxo P à perpetrato, però Io debbi mandar subito de qui, che si sarà con soa excellentia a consultar la justitia si harà a far. A dì 12. Vene in Colegio l’orator di Franza a 62* dimandar si era nulla di novo, e come Pavia scrito in bona forma al Re suo, et ozi manderia le letere con il corier nostro. Di Vicenda, di sier Nicolò Pasqualigo po- 8