287 MDXV, GIUOSO. 288 a PAvogador e perder il credito, e sono grami aver- lo fato. Era a Consojo li Savii a lera ferma et alcuni pelegrini francesi et anglesi, quali ebeno gran piacer di questa disputation, dicendo in francese « El zove-ne à vadagnà l’opinion del vechio ». Et portata la nova in Colegio, tulli li Savii li piacque, et mi laudo-no molto. La Signoria, che voleva far per scurlinio, non li piacque et si converà farli per elelion. Fu fato consolo in Alexandria, in luogo di sier Antonio Bembo, à refutado, sier Marin Contarmi el provedador sora il cotimodi Damasco qu. sier Bor-tolamio, è di la zonta et XL. Idio havesse voluto fusse sta tolto ozi; saria da lutti rimasto. Nota. Fu fato di la zonta, in luogo di sier Lunardo Mo-zenigo, à refudà, perch’el vien per savio grando in Pregadi, et à refudà perchè so fiol possi esser tolto. 171* Di campo, da Vicenza, di questa matina. Come i nimici erano levati di Manerbe et venivano a Cologna; il capitanio zeneral staria a Vicenza a veder dove anderano; à mandato li cavali lizieri fuora per veder di far eie. Di Padoa, di osi, di rcctori. Come Spadazin, è a Este, li ha scrito i nimici col campo esser a-lozati in Cologna. Et è da saper: si ave li 200 fanti todeschi erano zonti a Verona et malcontenti di spagnoli, etiam alcune arlelarie grosse, che dicti spagnoli haveano in campo, erano zonte in Verona; e questo si ha per exploratori di Verona. Di Crema, di sier Bortólamio Contarmi capitanio e provedador, di 6. Come haveano for-menti assai; e cala il prccio molto di vini; bisognava solum danari per pagar le zenle è li. Item, sguizari 14 milia erano a Rubiera, ch’è tra Novara e Alexandria di la Paia, par erano aviati verso Zenoa et poi ritornati. Item, è uno aviso che a Belinzona, terra di sguizari, una montagna li era crepada e uscito un lago di aqua, adeo ha anegato e sumerso dita terra con 15 ville; quello sarà, scriverò poi. Di Piasenza, si ave aviso. Come il conte Paris Scoto piacentino, marchesco e fidelissimo nostro, qual li fo dato conduta di cavalli lizieri, hessendo andato a Piasenza per farli, parse a quel gover-nador pontifìcio far uno edito, niun subdito dii Papa, nè di la Chiexia vengi a soldo di la Signoria nostra; sichè el ditto conte Paris non potea venir soto pena di rebelion. Et intisi etiam che l’era sta confinà in Modena. Item, che lo episcopo di Lodi sforzesco era stà trato per sguizari dii castelo di Milan e mandato in le soe terre, e li dimandano ducati 100 milia, dicendo lui à governà un tempo il slado di Milan, scosso, e non li ha pagati. Veneno li Ire spagnoli, di quelli erano in li Cabioni, che andono per trovar danari di dicti presoni spagnoli in campo dal viceré, sopra la fede loro lasati et segurlà di ducati 500. Hor sono ritornati con alcuni danari e letere dii capitanio Fe-rando Arcon a sier Zuan Antonio Dandolo provedador sora i presoni drizate, sotoscrite di sua mano, che lo prega debi lassar in libertà questi tre acciò procuri per il viver di meschini ; et è letere ben ditate; forsi ne copierò una qui. El è da saper, etiam, a requisition dii viceré, per una lelera scrisse al signor capitanio zeneral, pregando fosse lasato uno prete cantor prexon in diti Cabioni, el qual capitanio zeneral suplicò a la Signoria a lasarlo a soa requisilione. Et cussi per Colegio fo terminato di compiacerlo, et lasato fuora fo mandato dal capitanio zeneral predito. Die decima Junii 1515, in Malori Consilio. 172 Sier Franciscus Bolmi advocator comunis. Captum fuit alias per parlem positam in hoc Consilio, sub die 29 Junii anni proximi prateriti, quod eledio omnium officiorum et magislratuum solita fieri per scurtinium consilii Rogatorum et per hoc Consilium, fieret de ccctero per quatuor manus eledionuin tantum in hoc Consilio, exceptis tamen ab hoc ordine consiliaris Venetiarum, ca-pitaneis generalibus maris, provisoribus classis et capitaneo Gulphi, prout in parte ipsa dicitur. Sed quia sub hac generali forma verborum com-prendilur etiam officium sapienlum deputatorum super adibus supragaslaldionum, quia ex forma capitulorum contentorum in promissione Serenissimi Principis, tam praesenlis quam pr