437 MDXV, AGOSTO. 438 Introno etiam Cai di XL : Sier Piero Alvise Barbaro qu. sier Zuanne, sier Lunardo Zantani qu. sier Marco et sier Sebaslian Querini di sier Carlo. Cai di X: sier Nicolò di Prioli, sier Alvixe Grimani, et sier Francesco Foscari el cavalier. Di campo, fo letere, di Este, dii provedador venerai. I niniici, a l’usato, a Cotogna, è fama certo fin do zorni si leverano; solicita danari per pagar le zente d’arme. Vene l’orator di Pranza in Colegio, qual ave uno messo dii Re, è vechio con li capitoli di l’alianza; sotoscriti per Sua Maestà, ut in eis. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta per danari, et trovono ducati 800, zoè: da sier Bortolo-mio Michiel qu. sier Donado, per venir in Pregadi per uno anno c aver il titolo, presta ducati 500, item, l’oficio di la zeca di loro masseri a uno..... per ducati 300 prestadi. Et non feno altro, et la zonta vene zoso a bona hora. Li Savii andò in Colegio a consultar, et restò Consejo di X semplice per expedir alcune sue cosse. In questi zorni, li tormenti comenzono a cresser, et di lire 3 soldi 10 valeva, il padoan cressete a lire 4 soldi 10, et questo per non ne esser; et par noviter a Ravena sia sta sera le Irate, adeo il for-mento di Ravena, che potè venir, cresete a lire... soldi... el staro. A dì 2. La matina nulla fu da conto, solum vene Porator di Ferara con letere dii Ducila, con avisi dii Magnifico da Fiorenza, che havea tolto medicina et stava cussi. Poi si dolse di sier Francesco Orio l’avogador di cornuti, qual havia dito esso ora-tor leva l’ofizio di avocato, che non era da dir, perchè lui exequiva le lelere dii suo signor. El Principe li disse l’avea fato mal a dir queste parole eie. Fo aldito li Provedadori sora le aque, sier Moisè Venier, sier Marco Antonio Loredan e sier Marco Gabriel, zereha serar l’aqua dii Botenigo, come era prima, e far uno caro come fu fato e fo roto, e questo saria la salvatione che le aqué non atereria questa terra. Et fo concluso serarla come fu terminato di far nel Consejo di X, e farii caro, licei Alexio inze-gner habbi opinion di far porle come è a Sira eie.; et fono ordinate le letere et mandati; sichè si sererà. 264* Di campo, da Este, dii capitanio venerai, di eri, liore una di nocte, la copia è questa : l’Adige, et si crede che non se fermeranno ; e già hanno mandati via cariazi et monitioni, come Vostra Excellentia vederà per lo inlrocluso boletino de frate Bernardo da Montagnana guardiano de San Francesco; ma io ho etiam da altri. Et però conforto la Celsitudine Vostra a proveder de denari che possiamo pagar li cavalli leggeri et le fantarie, le quali, accadendo levare campo, non voriano ulto modo venire con noi non hessendo pagale; el di questo la Sublimità Vostra ne sia più che certa ; et de quanto desordenc poiria esser causa questo, Lei sapientissima lo consideri. Iterimi adoncha proveda, atque ite-rum et cum presleza; ho con grandissima dificultà oblenuto da esse che vogliano indusiar per luto Venere, et mi è slà forza promelerli che li saranno fatto boni li giorni che hanno servito de più de 40 dì. Altro per le presenti non accade scrivere, et doglio-mi che jmi accada scriver in tal materia per ogni mia letera, et forse che più despiace a me scriver che a quella legere ; ma se tolerar ogni fatica et expo-nermi ad ogni pericolo per servilio de Vostra Illustrissima Signoria non ho dispiacer, manco dee de-spiacere scriverli in materia de danari, senza li quali non si poi far la guerra; et uno par mio con gente desperate et malcontente non si poi prometere alcuna cosa bona. Gratie etc. Ex castris ad Este. Subscriptio humilis servus Bartolomeus Livianus. In questa malina, fo un cativissimo tempo e pio-za e saete, ma durò poco ; a terza cessò, e la saita dete a San Domenego nel campaniel el. .. . Vene Zanon corier, di Lion, con letere di oratori nostri, di 24 le ultime, et erano in zifra ; ma bone letere per quello si vete. Per una di sier Marco Dandolo oralor, scriveva a sier Andrea Grili procu-rator savio dii Consejo, come al tulio il Re vien in Italia potentissimo, e lien certo averà vitoria; licet sguizari siano a li passi, per amor o per forza passerà. Sumario di una letera di sier Marco Antonio Contarmi di sier Carlo, data a Lion a dì 24 Luio 1515, drivata a sier Mafio Lion qu. sier Lodovico. Si vdles bene est, ego valeo. Ogni zorno parle-no e fanti e zente d’arme di qui, et tutte passano da- Serenissime Princeps et Domine, Domine colendissime. Per molti advisi et inditii, se comprende eh’ el campo inimico è de brevi per levarsi et accostarsi a