583 MDXV, AGOSTO* 584 Fu posto, per li Cai di XL sier Piero Alvise Barbaro, sier Sebastian Querini et sier Lunardo Zanta-ni, una parte zercha regolation di judicii et oblation si danno eie., molto longa et optima parte, la qual non si intendi presa si la non sarà posta e presa in Gran Consejo. Ave........ Di Campo vene letere, tardi, di V Abatia, di provedadori generali, di osi, hore li. Come era venuto uno aviso di Pelegrin da la Riva, li scrive, in quella matina per tempo le zente, erano in Lignago, esser levate, e cussi si dice fa il campo di spagnoli, et tengono la volta di Ixola di la Scala. Fu posto, per i Savii di Colegio, atento la morte di sier Domenego Lion sopracomito nostro, qual armò la sua galia con danari soi etc., che per autorità di questo Consejo sia concesso che sier Piero Lion suo fradello, fo savio ai ordeni, vadi sopraco-mito in loco suo, con quelli modi et condition andò il sopraditlo sier Domenego, qual è stato sohm 4 rnexi in arma’ ; et ditto sier Piero habi le preminen-tie havea dito suo fradelo, e sia tenuto satisfar le spexe à fato il vicesopracomito, nè possi intrar su la galia se prima non harà satisfato il tutto a esso vicesopracomito, qual habi il salario per il tempo sarà stato: 4 di no, 128 di si. Fu posto, per sier Andrea Zustignan e sier Ma-rin Contarmi provedadori sora il cotimo di Damasco, che de ccetero li Consoli con il Consejo non possi tuor più manzaria di ducati 50 per una fiata, d ocorendo tuor mazor summa, mandi le scripture di qui da esser proposte a questo Consejo, sotto pena di pagar dii suo et pena di 10 per 100 scossa per i Provedadori sora il cotimo, ut in parte, il cavedal a beneficio di Cotimo e la pena soa : 2,4 di no, 80 di si. Fu posto, per li diti: eum sit che ’1 Cotimo di Damasco sia agravato il debito di ducati 50 milia tolti a usura ducati 40 milia, et corsi da 6 in 8 milia di usura e vanno cresendo, però sia preso si seri il Cotimo zeneral al 15 per 100, che prima fo preso serar a 9, videlieet 9 in contadi et G in sconto, ut in parte ; fu presa. Fu posto, per li Consieri e sier Piero Antonio Barbaro Cao di XL, loco di Consier, che ’1 sia con-fìrmà la concession fata per li redori di Zara a Marco Antonio da Bigna nobel zaratino, di poter fabricar molini di biave, et valche di rase a so’ spese oltra el barcagno situato apresso la marina in una valesella da la parte di syrocho, con questo pagi la decima di l’intrata a la camera nostra de lì, ut in parte: 13 di no, 117 di si, e fo presa. Fu posto, per li Consieri, dar libertà a li frali di Santa Maria Mazor di Treviso, poter vender alcune terre su quel di Monte Beluna per lire 650 di pizoli, et investir li danari in tanto stabile, et il podestà di Treviso conseia: 11 di no, 108 di si. Et licentiato Pregadi, restò Consejo di X con la 352 zonta in certa materia che imporla, et steteno fino hore una di note suso. Vene letere di Crema, di 25, in risposta di la letera fo scrita, per il Consejo di X, al signor Renzo, sichè le letere fo lete in dito Consejo di X, et se intese pur dito signor Renzo era in Crema con le zente di arme soe, et le fantarie di fuora. Era zonto in Crema domino Alexandro Triulzi con 120 cavalli, et domino Gaspar Stanga con 60 cavalli era a Castel Lion et si meteva in ordine per tuor l’impresa di Lodi ; dito signor Renzo era varilo. Di francesi, ni sguizari non sanno nulla. Item, dimandano danari, al iter il capitanio non cavalcherà. A dì 30. In Colegio steteno li Cai di X Jonga-mente, et fono sopra materie di campo et di Crema, et di scriver in Pranza, et più messi è stà spazà con letere e corieri, maxime Zuan Gobo, che non par venir, ita che di 13 dii mexe di Umbrun, non è letere di nostri oratori, et il fio di Taiagola spazà a dì .. non par. Vene 1’ orator di Franza et stete assa’ dentro con ditti Cai di X. Vene 1’ orator di Ferara prima, et monstrò letere di eri, di Ferara, dii Duella. Li scrive aver di Milan, di 26, e le letere eran stà retenute a Bologna dal magnifico Lorenzino, aperte et lede, ma erano in zifra, poi mandate a Ferara, scrive il Chri-stianissimo re era a Casal San Zevas, eh’è dii marchese di Monferà, et che sguizari 8000, zoè li bernesi, si levava per ritornar a caxa loro, unde il ducila di Milan par volesse andar fuor di Milan da essi sguizari per farli tornar, e li fo dito non andasse, perchè partido el fusse, Milan faria novità. E come li altri sguizari li havia mandà a dir non dubitasseno che loro si anderiano retirando verso Novara, aspe-tando il socorso li vien da’ altri sguizari et zente aspetano ; le qual cosse il Ducha comunicha eie. Di Campo, fo letere di provedadori generali, di 29, liore 18, da V Abadia. Come hanno i nimici esser levali tutti di Roverchiara in quella malina di cri, per tempo, et teneno la volta di Ixola da la Scala, dove alozerano questa note pasata, poi an-derano a Villa Francha. Scriveno, il signor capitanio voi, inteso i nimici habino fato do alozamenti, levarsi col campo et tenir quella via à scrito per sue. Item, si mandi danari. *