•495 MDXV, AGOSTO. 496 gaoria nostra sia sta richiesta si debbi darli spiciarie per ducali 700 a conio dii suo credito, per tanto è bon satisfar quella Maestà, sia preso ch’el Colegio nostro habi libertà di darli dite spiciarie per rammentar di ducali 600 in 700. Ave 7 di no, 190 di si. Fu posto, per li Savii d’acordo, una letera al re d’ingallera in risposta di quella scrita per il Rea la Signoria nostra, e come acetemo di esser in la liga tra la Christianissima Maestà. È letera ben no-tada, leda e composta per Bortolamio Gomin secre-trario, et ave lutto il Consejo. Fu posto, per il Serenissimo, Consieri, Cai di XL, et Savii, che quamprimum se intendi il passar di qua da’ monti di la Christianissima Maestà, la Dome-nega sequente si lazi una processione a ringratiar il Nostro Signor Dio. Item, sia dispensa de pr(esenti stera 300 tormenti di quelli dii Polesene a’ inona-slerii observanti, sicoine parerà al Colegio, da esser balotadi, et per li do terzi di le balote disponsadi, ut in parte Fu presa ; 4 di no, 188 di si. Fu posto, per li diti Savii, aleuto la Christianissima Maestà si aproxima di qua da’ monti, che de pregienti per ho-norar la soa excellenlia siano electi 4 oratori di primarii di la cilà nostra, di ogni luogo e olicio conti- * nuo,.....menino con si cavali 3u per uno et il segretario e cogilor, et suo fameglio el 4 statieri per uno a spexe di la Signoria nostra, et habino per cadauno ducati 30 per valise, forzieri eie., ut in parte el fu presa. Ave 5 di no, 185 di sì. Fu posto, per sier Andrea Grili procuralor, savio dii Consejo, atenlo le occorentie presente per ogni bon rispelo è ben haver do provedadori nostri in campo, però sia preso che de presenti, di ogni loco e olicio sia eleclo uno provedador zeneral in campo insieme sia con sier Domenego Conlarini provedador presente, qual liabi ducati 1“20 per spexe eie. el sia eleclo con pena. El sier Zorzi Emo savio dii Con-seio andò suso e conlradise, dicendo questo provedador è aventurado e grato al capitanio; non acade a far altro provedador, che sarà conl'usion hessendo do provedadori. Li rispose sier Andrea Gr.li car-gando il levar dii campo et andar su el Polesene, eh’è lozamenlo pericoloso; et che il provedador è tanlo uso col capitanio zeneral che ’I n’osa discompiacer; ma essendo doi, si consulterà megio le cosse col capitanio. Andò poi in renga sier Antonio Gri-rnani procuralor, qual non sente sia lato provedador per niun muodo. Pur andò sier Alvise ili Prioli, fo Savio a terra ferma, qu. sier Piero proeur.itor, et cargo il Collegio che non liabbi scrilo al capitanio zeneral, che lo alozumento dii Polesene non è bono. Hor l’Emo messe di elezer dito provedador zeneral di ogni loco e olicio continuo, cegnando far sier Andrea Grili provedador, qual per niun muodo voi an lar provedador con il presente capitanio zeneral, per esser inimici. Sier Piero Trun savio a (erra ferma, messe indusiar. Andò le tre opinion : una non sinciera, do di no, 35 di l’Emo, e questa andò zoso, 70 dii Trun di l’indusia, 94 dii Grili. Iterum le do balotade, 90 di l’indusia, 116 dii Grili dii far, et questa fu presa. Et tamen ozi non fu faclo, perche l’hora era tarda, el fo prima fato et tolto il scurliniodi oratori al Christianissimo re di Franza, el rimaseno lì 4 procuratori primarii di la tera, et sier Antonio Gri-manì voleva andar, el sier Hironimo suo liol procurava di no, pur rimase, tamm conira le leze, perchè non poi esser do procuratori di una Procuralia in alcun olicio ne anche legalione insieme, 'l’amen rimase do procuratori di una Procurati«, eh’è il Grili e il Grimani e fo strida rimasti, et statim tulli 4 aceplono nientissime. Die XI Augusti 1515, in Rogatis. 300 Serenissimo Domino Regi Angìice. Accepimus nuper hurnanissimas ejusdemqueamo-ris et officii, plenas litleras Serenissimi» Regi® Maie-stalis, ex quibus incredibilem capimus fructum ve- 1 ustìssiiDse amicitise et observanliae in Eam ejusque Serenissimos maiores a nobis non modo sponte ac libenter, sed naturali quodam instiluto studiosissime semper custodii®, curii tuoi perspicuamque gralani ll!i esse videamus nostrum erga se optimam volun-latein, gratas per lias litleras gratissimas etiam ora-lores noslros; de quo si quales et quantas resexigit Maiestati Veslra gratias agere velimus, longum pro-fedo minus essel minusque facerei ad mentem nostrani quiE semper fuit animo et re multo inagisque verbis non gratas probare, nequeeuim ulta unquam oblivionis injuria delere poterit ex animis nostris benivolenlissimam Majestatis Veslrae in nos volunta-tem, qu