397 MDXV, LUGLIO. 398 Die dieta. Ogni zorno è molestata la Signoria nostra da molli che asseriscono esser creditori di la Signoria nostra, chi por conto di beni li sono sta vendati per mazor summa di quello era il loro debito, chi per aver sborsato di più, et altri per difalcation (aioli per i nislri X Sa vii per causa de intrade perse, instando poter scontar li sui credili con le decime perse; et cusi come è conveniente sufragarii, cussi etiam se die proveder che la Signoria nostra non sia fraudala, et però l’anderà parte: eh’ el sia commesso a li Provedadori nostri de le Cazude, che de ccetero non debano levar credito ad alcun se prima 236 * el non mostrerà fede de haver pagalo tuie le sue angarie, et levando credilo ad alcuno, sia dechiarilo nel bolletin de che sorta denari sia el credito suo, videlicet denar contadi over acompagnali ; el qual boletln sia soloscrito da tulli tre li Provedadori de le Cazude; el non si possi scontar alcun dicto suo credito se prima el boletin non serà balotado nel Colegio nostro, el s’el non arà li tre quarti di le ba-lote de esso Colegio, et a quesla medeuia conditiou siano stuli lulli quelli li bolelmi di qual sono slà ba lotadi et presi nel Colegio nostro da l’incendio di Ìlialto in qua. Li quesla zonta messe sier Andrea Minio el Cao di XL, e lutti i Savii iulrono et andò una parte sola. Fu posto ancora, per i Savii, che sier Jacomo Justiniaii qu. sier Marni, qual à tre Ootege in spaiane disalil.ide, di le qual resta a dar di decime ducali 900, le qual prima erano a le decime per ducali 147, poi sier Manu suo padre le cresete a ducali 280 e lauto è a le decime el è la mina soa, pertanto dimanda li sia lato cussi come fu iato a la co-iriissaria dii qu. sier Priamo Malipiero, che di una caxa stimada con allro slabele a le decime ducali 400 fo calada ducati 150; i magazeni di Kuzini caladi da ducali 550 a ducali 250; i magazeni di I Gabrieli caladi etiam; però sia preso eh’ el sia dà liberlà ai X Savii che di novo possi stimar dillo sta -bele vuodo, et per quella stima si lazi debitor di le decime in l’avegnir, ut in parte. Ave 29 di no, 120 di si ; et fo presa. Fu poslo, per sier Alvise Malipiero e sier Alvise Gradenigo provedadori sora Rialto, che alento molti hanno da far in le bolege di Rialto non danno li danari per fabricar le dite, et havendo sier Ferigo Mo-rexini qu. sier Ziprian dato danari per le varotarie e allri, però l’anderà parte: che le bolege che sarano fabrieate di danari dii prefato sier Ferigo non pos-sino esser resliluile a li loro patroni, nè afilate per modo alcuno se prima el dito sier Ferigo non sarà salisfalo de tutto el denaro Paverà exborsado in la dita fabrica ; nè possi esser astrelo a tuorne parte, ma lutto ail un Irato; et li signori, compilo la fabrica, vendi a l’incanlo el deposito de dite bolege a chi più oferirà, a danno de chi sono i depositi. Ave 7 di no, 181 di si, et fo presa. Fo leto una letera dii doxe di Zenoa, do- 237 mino Oetavian di Campo Fregoso, di 14, dri-sata a la Signoria nostra in risposta di soe. ltin-gratia di l’aviso datoli per le lelere interceple di spagnoli, che saria bon far amazurlo eie. e privarlo dii dominio per esser francese. Dice si varderà, et come sempre è slà amico di questo Stado e bon ser-vidor quando l’era altrove; el di novo che sgui-zari erano andati a li passi di Piamonle, licet da poi habi inteso, ma non per via certa, che sono levati. Di Udene, di sier Leonardo Emo luogotenente, di. .. Come havia lato dar principio a uno lorion a Cividal di Friul per meler quella terra in forteza, el scrive la qualità dii lorion, ut in litteris. Item, dimanda danari per pagar l’hodaro dal Borgo et Jacometo di Vallrompia. Item, scrive come quelli villani sublevati di sopra sono in più disacor-dia che mai con quelli baroni, e vieu comissarii cesarei per adalarli, ma stentano assai. Quello intenderà, per altre aviserà. Fu poslo, per li Savii, dar a ... . Devico el vi-carià di.. . in veronese alento li meriti sui, quando Vemua sarà solo la Signoria noslra, in vita soa ; el qual è locotenenle dii capilanio di le latitane. Sier Francesco Bolaui l’avogador andò in renga e centra Jise, dicendo questi vicariati è l’alimento de’veronesi, et è mal avanti si babbi i lochi dar expelalive, perchè veronesi se indureriano a rendersi inteso questo, e parlò ben ; unde sier Andrea Minio Cao di XL messe che non si polisse più dar alcuna cossa di niuna terra e loco che non sia di la Signoria fin non si babbi el dominio di quelle ; la qual parie el Consejo l’aria presa, ma li Savii che se ne acorse, maxime sier Andrea Griti procurator che favoriza-va la parte, termiuono non mandar la parte, et fo licenlià el Consejo. È da saper, el signor Borlolamio Liviano capilanio zeneral nostro, in que-ti zorni à ordinato uno saio damaschin bianco lislà d’oro baludo, bellissimo e di gran predo, lavorado, el una sopra vesta di cavallo di.....pur bianca lislada a oro, ut supra,