573 Mtixv, Giugno. 274 164 Da poi disilai’, fo Colegio di Savii ad consulen-dum\ ma zercha hora di nona zonse Zuan Gobo corier nostro molto desiderato, vien di Franza, con ìetere dii Dandolo orator nostro, da Blcs, di 28 dii passato le ultime. Fono cinque letere, tre a la Signoria et do al Cónsejo di X, cbe inteseno tal letere, maxime sier Lucha Trun cao di X. 11 sumario di quelle di 19 fo questo: Come si scaldava più cha mai la preparation dii grosissimo exer-cito di la Maestà Christianissima con fama di andar contra sguizari, ma sarà per Italia. Era venuto a la corte li 4 generali ai qual era stà dato danari et mandati a certi passi dove veniva la zente lanzinech, pagarli et mandarli verso Lion, nè si atendeva ad altro. Et era letere al Ho di Piero Navaro, come havia fato 10 milia fanti, et ne baveria di altri di nalion .... s’il Re voi, et tulli sarano et sono boni balestrieri. Item, il Re voi venir a Lion; siebèquesto Zugno l’esercito sarà in hordene, et lassa a le frontiere di Spagna monsignor de .... con 500 lanze e danari per far 10 milia fanti, s’il bisognava; e altre particularità, ut in litteris. Conclusive, tutto il Colegio era di bona voia, afermando prestissimo la venuta di Franza: haverà 32 milia fanti pagali, 3000 lanze, 2000 cavali lizieri et pezi 60 di artelarie oltra li venturieri e altri. Et dito Zuan Gobo disse publice a lutti gran cosse e preparamenti di guerra per Italia, e il Re à trova 600 milia scudi per far questo exercito; sichè non li mancherà danari. Et dito Zuan Gobo portò una letera dii Re, drizata al capilanio zeneral nostro ; et cussi si partì di qui per andar a Vizenza a darli recapito. Etiam portò letere dii Re al vescovo di Triulzi, suo orator qui, et ad altri. Et in le letere di Franza, è, come vidi, una par-ticular di sier Marco Dandolo orator nostro, come il Christianissimo Re, vedendo la motion fano sguizari contra de lui, sdegnato Soa Maestà fa un validissimo exercito in Borgogna, Gienea, Dolfinà et Lenguadoca; harà 34 milia fanti, tra li qual 22 milia lanzinech, et 4000 lanze et 60 pezi di artelaria grossa ; sichè non solum si defenderà, ma li anderà a trovar fin dove i sarano. Et nota. Dà questa fama andar contra sguizari, ma fa per Italia. 164 * Di sier Piero Pasqualigo dotor et cavalier, orator nostro, date a Bologna, a dì 15 Mazo. Come di 6 fo l’ultime da Dobla, dove era anialato di dolor colici et febre, et passò di qua a Bologna, et à auto le letere dii Senato eh’ el vadi a far l’ofìcio in Fiandra con lo illustrissimo archiduca di Borgogna. Slava meglio et anderia, exequendo la commis-1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XX. sione a lui imposta, poiché il Dandolo è a Bles con la Christianissima Maestà eie. Di Vicenza, dii capitanio zeneral, di hore 15. Come i nirnici erano pur a Mancrbe, el era zon-to in dito campo 100 homeni d’arme spagnoli, che fo quelli presi a Ruigo et per lui capitanio lassati andar, quali a Verona si haveano messo a cavallo et venuti in dito campo, con fama vien altre zente. Item, per uno vien di Trento, si ha che ivi non era preparation di zente, nè movesta, ma ben fato intender a tutti quelli poi portar arme, che a son dì una campana tutti siano preparati. Di Padoa, di rectori, di ozi. Come era zonto lì uno trombela del viceré con hordene de parlar al signor capitanio'zeneral, et il signor Theodoro Triulzi consultò con loro quello si havesse a far; pur ter-minono mandarlo con scorta a Vicenza dal capitanio. Tien sia venuto per veder dove è il capitanio, et explorar qualcossa. In questa matina, fo in Colegio sier Francesco Gradenigo, venuto rector e provedador di Cataro, et referilo poco, perchè era letere di Roma che importava eie. A dì 7, fo il zorno dii Corpo di Christo, nel qual si fa precessione solenne a San Marco. Prima si reduse in Colegio col Doxe l’orator di Franza episcopo di Aste, et comunichoe letere aule di Franza .............. Et poi il Principe restò in palazo et la Signoria 165 vene in chiexia, videlicet sier Piero Lion vicedoxe con li oratori Franza et Ferara, et il commesso di la religion di Rodi, e altri palricii zercha 70; non però molte veste di seda : sier Piero Lion predito di veludo cremexin; sier Polo Capello el cavalier, be-cheto d’oro, il reslo scarlato. Eravi da pelegrini numero 70, quali sono venuti qui per andar con la galia di pelegrini al Zaffo, la qual è di Marconi, et era a San Griguol, fo butada in aqua, et è bella galia, la qual alias fo di sier Jacomo Michiel ; vi va patron sier Marco Antonio Dandolo qu. sier Zuane. Vi va etiam in ditto peregrinazo alcuni zentilhomeni nostri si sa certo, zoè sier Francesco Corner, è di la zonta, di sier Zorzi cavalier procurator, sier Zuan Antonio Venier, è provedador sora i conti e fa l’o-fizio di avochato, sier Francesco Contarmi qu. sier Zacharia el cavalier, sier Zuan Andrea Badoer di sier Hironimo, sier Jacomo Michiel qu. sier Hironi-mo, sier Zacaria Morexini qu. sier Marin. Hor questa note fo grandissima pioza e vento, e cussi slamane gran venlo, e fo comenzada ditta processione 18