451 MDXV, AGOSTO. 273 Fu poslo, per i Consieri, salvocondulo a sier Zuan Francesco Trivixan di sier Alvixe in la persona tantum per uno anno, et fo presa. Ave 34 di no, 130 di si; dice è sia a Treviso. Fu poslo, per i diti, salvoconduto, ut supra, a Francesco di Colli popular, et fo preso. Ave 18 di no, 158 di si. Dice per aver voluto pagar le angario. Fo lelo la parie presa nel Consejo di X, dii 1510, a dì... Octubrio, clic non si possi procurar esser tolti di la zonta dii Consejo di X, sotto gravissime pene etc. In questa matina, alcuni patricii, non era eri in Pregadi, nè sono questo anno, andono in Colegio e oferse prestar a la Signoria, justa !a parte; Ira li qual sier Alvise Barbaro qu. sier Zacaria cava-lier procurator, ducali 250, et altri; sicliè trovono zercha ducati 1700, e ozi fo publicadi. Fu poslo, per il Serenissimo, Consieri e lutto il Colegio, acciò il Gran Consejo intendi quelli hanno prestato e quelli non ha voluto prestar, che doman in Gran Consejo siano publicati lutti, ut in parte. Ave 04 di no et 120 di si, e fo presa; e le ballote di no fo quelli non prestoe. Et poi chiamati molti, che eri non fono nominati, a la Signoria, et etiam di quelli iterum che eri nulla volse prestar et pur si reriiendono, ita che trovono ozi, poi disnar, zcrca ducali 1100, tra i qual l’ultimo fu sier Zuan Antonio Dandolo, qual vieti in Pregadi per deliberation dii Consejo di X, per esser sora i presoni, et non era sta chiamato, et oferse con large parole, cussi come è anni 5 havia servilo senza alcun premio sora i presoni, cussi al presente servirà la terra, come era suo debito, di ducali 300; et tutti il laudò, e fo publicato al Consejo. Non voglio restar di scriver questo. Molti à fama di richi, nulla presiono, et tra li altri sier Luca Vendramin dal Banco per lui ; e sier Antonio Capello e fradello dal Banco, eri, con gran stento, prestoe ducati 50, et ozi altri 50, eh’è in lutto ducati 100; ch’è una miseria essendo banchier. jDi campo, vene letcre, di Este, dilproveda-dor generai, di osi, hore 16, poi venuto zoso Pregadi. Come il campo inimico era ancora ad Albarè stalo la note, et haveva voluto bular il ponte sora l’Adexe su le burchiele; qual, per esser l’Adexe in-grosato, non haveano potuto farlo ma lo doveauo far questa matina; et che pur pasava con barche di là di l’Adexe cariazi e altre rnonizion dii campo. 273* Fo mandalo in campo nostro, in questa sera, ducati 5000. In questo zorno, comenzò il perdon di colpa e di pena, oblenuto da questo Pontilice novamente, in la chiexia di Servi di questa cilà, videlicet ogni zorno di Nostra Dona luto l’anno presente et il Venere santo. A dì 5, Domenega. E1 Colegio era occupadu in aver mandato per brigale, non è di Pregadi, che imprestino danari. Et veneno alcuni, e lo Irovado da ducati... Vene l’orator di Franza, qual havia auto letere di Crema, di primo, et si lamentò mollo che il signor Renzo a Crema con le sue zente feva grandissimi danni per quelli castelli, ch’era cose into-lerabilissime; et che a Castel Lion non li haveano lassato tanto che sul terazo di Colegio non fusse più, et dicendo questo non se dia far. El Principe col Colegio si dolse assai, dicendo questa non è la intenlion nostra, e fo ordinato letere di fuogo sopra questa materia a Crema al dito capitanio. Etiam la Signoria ave letere di Crema, di primo, in zifra eie. Vene uno spicier dii re di Hongaria, con letere dì l’orator nostro, da Buda, et una dii Bepredito, che prega la Signoria vogli far dar al suo spicier quelle spiziarie, al Re, chiederà, liti a la sumtiia di ducati 1)00, et si metti a conto di Soa Maestà, dicendo semo certi per l’amicitia è fra nui non solum la ne farà ben servir, ma la ne doneria dite spiziarie. El Principe disse si vederia, el dovesse dar in nota. Di Crema, di sier Bortolamio Contarmi capitanio e provedador, di primo le ultime. Come li nostri, come scrisse, avendo auto Castel Lion, poi lo sacomanono, et cussi Vaylà et uno altro loco, sichè fanno grandissimo danno; et per questo lui capitanio à terminato non mandar più esercito l'uora, ma solum mandar a luor li castelli con uno trom-beta, aziò non siegua de questi disordeni. In Sonzin è venuti 200 fanti ducheschi. Di campo, fo letere, di eri sera, dii proveda- 274 dor generai. Come i nimici non erano mossi di Albarè, e tien, per esser l’Adexe grosso, non habino potuto far il ponte. Scrivo, va drio esso provedador facendo le monstre a le zente d’arme, et dandoli danari, et il signor capitanio zeneral solicita si ne mandi etc. Da poi disnar, fo Gran Consejo et fo ben re-dulo, et il Principe si fe’ portar in cariega a Consejo, eh’ è molli mesi non è stalo, et poi il Can-zelier grando andò suso e mandò lutti l'uora chi non era di questo Consejo, et publieoe le voxe si