173 MDXV, MAGGIO. 174 uno loco da far orazion c sepelir li mercadanli nominato la chiexia de San Saba de la contri de Ca-main, l’é rota la so piera, se poi tornar, noi doman-demo de gratia che possiamo fabricar in quella piera propria, e che se possa conzar con quella medema come era per avanti senza innovar cossa alguna di mureri per lavorar; possa tor chi ge piase a li franchi di mureri di Alexandria,che nissun non li possa contradir nè quelli, nè altri. 13.° Che ’1 sia manlegnudi tutti li noslri capitoli et comandamenti de li signori passati antichi e del nostro tempo. 14.° Che se nisun cnse per solazo mercadanti venitiani a’ zardini di Alexandria, del Calizane et anche altri lochi verso ponente, che nisun li dia molestia, nè itnpazo, nè spesa alguna; e questo è l’ultimo di capitoli. La so’signoria à concesso ogni cossa l’à domanda; eh’è per el vendere, et comprar, et tor, et dar, che sarà securi in ogni cossa et onoradi, et che nissun non dia impazo, et alcun non contradichi a quanto à dito, e legna fermo. È zerto che ognun che vede et alde, a tulli chi à visto et aldilo, che sia fato segondo 98 è scrito e cridalo che non se passa olirà el comandamento scrito, eh’è sotoscrilo el nome del signor Soldan de sora la soloserizion, che la causa sia pia-zendo a Dio. A’ 17 de la luna, anni 920. Questo sia el comandamento degno. Capitoli de uno comandamento per Dannata. Primo, ch’el consolo non sia impresonato, nè messo in zima, né li sia fato dispiazer in la sua facilità, s’el non sarà per carta tabeta et per comandamento del signor Soldan. Secondo, che s’el mor qualche uno venizian o suo subdito, non sia fato dispiazer in la facullà nè al suo comeso, e che li sia dato le sue robe a’ soi comandi ; et non siando connesso, la vadi al consolo de Alexandria. Terlio, che ogni volta ch’el consolo volesse andar in Alexandria o in altro loco, lasando uno in suo loco, li sia dato lizenzia fino a la sua ritornata. Quarto, che la raia de la bocha de le Zerme, i mercadanli de doana, scrivani di doana non possi tuor più de quello pagava al tempo del signor Feras, et niun non possi innovar cossa, nè usanza alguna di quel tempo. Quinto, che la sia batalada tulle le some e ogni cossa. Sexto, che li corpi morti non paga se non la mità de la spesa. Setimo, che s’el console de’venitiani mandase a tuor algun tnerchanli o suo subdito in Dannata, el signor chadl lo mandi con uno suo homo, e ’1 consolo pagi la spesa. . Octavo, che quando che nase diferentia tra franchi, vadi dal suo consolo che nisun non contradica, et che tutta la nazion li sia fato bona compagnia. Leto et obedito tal comandamento, comandemo al signor propio el al cadi che tal comandamento sia dato in man del consolo, et che sia tutti bona compagnia. Li sopraditti capitoli per Damiata fo domandi de voler di sier Alvise Jova per esser suo fradelo consolo, fidandome fose el suo benefìzio e malefìzio. A dì 4. La malina, fo gran pioza. Vene in Co- 99 legio el capilanio zeneral el parlò sopra li presoni, qual li voleva ad ogni modo prima che si partisse per esser soi, excepfo il conte Christoforo e il capi-tanio Rizan. Et il Principe lo persuase a voler indu-siar, dicendo sarano messi a cavallo e ne farà più guerra che mai; e lui disse hanno più bisogno di danari che di homeni; sichè questa raxon non vai. Sier Antonio Grimani procurator li fu contrario molto, e lui pur instando, hor il Principe li disse bisogna tralar questa materia in Pregadi ; et lui disse daria in scriptis le raxon se li dieno dar aziò le siano lede in Pregadi, et auto questa resolulione, voi andar fino a Treviso, et non aspetta altro. Et partito di Colegio, vene zoso in gran colora e molto rosso, atento è mollo colerico, e si questo non fusse, saria degno capitanio. Poi non fa caso di alcuno c poco stima li zentilhomcni nostri ; à molti creditori di conto vecliio ma non voi pagar alcuno per adesso; è qui con boche 200. Vene l’orator di Ferara e monslrò letere dii Ducha, di 2. Come di hora in hora aspetavano la bona resolulion di le cosse sue di Roma; sichè saria in bon acordo col Papa; et ha nova 12 milia sguizari si calavano zoso per andar contra Zenoa per remover il Doxe dii governo; et questo perchè sospetano non sia in acordo con Pranza. È da saper: in questi zorni pasati si ave, per più vie, zenoesi haveano fato intelligentia con Pranza, quanto a li mercadanti, poteseno mercadantar liinc inde. Di Padoa, dii provedador zeneral, con avisi di Este, di Spadazin, che per alcuni venuti dii Po-lesene, ha i nimici certissimo si dieno levar, e una