\ 377 mdxv, dier, et venendo a parole, fono a le man, e il Contarmi ave 5 feride e si bufò a l’aqua ; tandem questa sera morite. Etiam questi di pusati fo ferito da’ zaffi, verso Chioza, sier Alvise Diedo qu. sier Francesco dolor, qual è caratador nel dazio dii vin. 226 A dì 12, la matina, fo letere di campo, di eri sera, di le Brentelle. Come, andando Piero Frasina capo di stratioti, fo fìol di Thodaro Frasina fo morto al conflilo di Brexa, per sopraveder quello fanno in Vicenza i nimiei, andò con 20 cavali soi, et hessendo animoso pasò la fosa nova propinquo a la terra, e alcuni fanti imboscati li tolseno la strada, et lui valorose volendo pasar, il cavalo li cade soto e do altri cavali stratioti adosso, ita che rimaseno tutti tre presoni e do cavali, per che uno cavalo scampò con il resto 17 stratioti che si liberono e tornono in campo. Item, i nimiei vendeno il pan, et si dice omnino sono per levarsi; per che loco non si sa. Item, scrive si mandi danari ; et altre parli-cularilà. Dii Castion di le Staiere, di domino Zuan Francesco di Duchi citadin brexan, fo letere drizate al capitanio venerai, di . .. Come il viceré, a dì 5, Zuoba, a hore 18 intrò in Brexa con 200 cavali, et il Venere, per tempo, volendo levarsi • per Cassan, intese il nostro capitanio di le fantarie era a Chiari : dove lui ritornò in Brexa et fe’ serar le porle, et à scrito li mandi scorta et voi meter di soi fanti di campo 1000 in Brexa et 1000 in Bergamo. Item, scrive di Brexa alcuni avisi, ut in Ut-teris. Vene in Colegio l’orator di Franza, et comuni-choe letere di Roma come havemo auto noi, et di Lion, et parloe zercha le cosse di Lombardia etc. Noto. Sier Filippo Morexini qu. sier Andrea vene in Colegio et porlo ducati 200 prestadi a la Signoria, dicendo voler il Pregadi per la diferentia l’ha con sier Ruberto Morexini qu. sier Alvise so parente, qual fo preso darli il Pregadi per il Con-seio di X, et lui sier Ruberto prestò ducati 250, el qual non voria mai sì havesse il Pregadi ; ora coslui dà questi ducati 200; sichè la Signoria à tocà ducati 450 e darà il Pregadi e si farà justicia, et fo terminato dargelo questa altra setimana certissimo. Di questa cossa, eh’è notanda, ne ho voluto far qui eterna memoria. 226* È da saper, in questi zorni fo robato la Nostra Dona dii ponte di San Polo, toltoli la corona d’ar-zento di testa e la vesta. Item, a San Simion, in chiexia, spogliato una Nostra Dona. Item, a Santa Maria Mater Domini, spogliato etiam la Nostra luglio. 378 Dona, eh’è chiexia si fabrica di novo; sichè non è più timor di la Divina Maestà; è da farne severa punition trovando i delinquenti. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consulen-dum in materia di Crema, et terminouo scorer do zorni. Di campo, vene, a hore 22, letere dii capitanio venerai et provedador generai, di ozi, hore 18. Come, per uno explorator loro parli di Vicenza a l’aurora, questa note i nimiei comenzono in ordinanza a levarsi a hore 4 di note, et tengono la via di Lonigo, e vanno a Albarè per passar l’A* dexe; e, si dize, vanno in Lombardia, el il relro-guarda era ancora, alora el se partì, in li borgi di Vicenza di San Felixe, et andava via seguendo il campo. Dize, mò terzo zorno voleanocorer di là di la Brenta a far danni; ma inteso tuto era sta levalo, non hanno corso et restono di andar. A di 18, la matina, fo letere di campo, di eri sera. Come li nostri cavali lizieri sono inlrati in Vicenza per una porta e ussiti per l’altra, el hanno, per uno è stato 3 zorni in campo de i nimiei, come eri di note, levato il campo di Vicenza e zonto a le Tavernele, el marchexe di Peschara era li dicendo quelli dieno andar a Verona vadino di longo, e li altri piglino la volta di Lonigo, e cussi tre bandieri di fanti alemani et cavali. . . lolseno la volta di Verona ; et che a hore 18 zonseno il campo a Lonigo, et lì alozerà questa note. Si tien anderano a Albarè, e lì farano un ponte per passar l’Adexe et andar in Lombardia. Di la comunità di Vicenza fo lecto una letera drizata al capitanio venerai. Come, avisa il levar de i nimiei, et suplica sia mandalo governo, perchè è sublevato alcuni che fanno molti danni ; et par il capitanio zeneral vi habbi mandato a Vizenza quel Troylo Pignatello con alcuni cavali lizieri per slarvi. Da poi lecto le dite letere, vene l’orator, over secretano, di Ferara, e monstrò una letera li scrive il Ducha. Avisa aver di Lion, dii fìol di l’orator di Fiorenza, di 2, di questo, el qual orator sub nomine alterius trata le cosse di esso Ducha col Roy, et li scrive come era zonlo lì el ducha di Barbon, 227 et con 12 milia lanzineeh era in quel di partito per tuor li passi di passar li monti. Qual vera per il passo chiamato Col di l’Agnello, va sul zenoese, el qual il Re l’ha fato slargar per molli scarpelini l’à mandato. Item, avisa che il ducha di Geler non vien a impresa per dubito de l’Arehiducha che non li lazi danno nel Slado; et come il Roy si aspelava a Lion; sichè la impresa è certissima per Italia.