105 MDXV, APRILE. 10G Aste Triulzi, ch’è orator a Venecia, e alcuni altri Tri -ulceschi, e vicino al borgo per il qual introno, fono incontrati da monsignor di San Valier e alcuni altri francesi, quali venivano per nome di questo Christianissimo Re, e cussi tutti insieme introno in la cita, et li acompagnono fino a lo alozamenlo nostro, e questo fo di Sabato. La Domenica, li oratori fono visitati da molti italiani foraussiti e più frequentemente da li fratelli dii sopradilto episcopo di Aste. 11 Luni, a dì 1!), tentono di haver audientia e cussi subsequen-ter ogni zorno fino al zorno presente, che è Zobia; nè se potè haver dieta audientia ; li rispecli se intenderà per le publice. Interim, son stali per questa cilà, quale è grandissima, populosa et rica: et li afermo, se mai corte al mondo fu ben in ordine sì de vestimenti et foze et etiam gran numero de chi le usano, questa presente si po’ chiamar unica et excellentisshna. A juditio però de chi ha veduto questa e di le altre, non si vede si non oro et seda et di cavalli, perchè el si ritrova un numero infinito. Di la qualità et oplime conditione di questo Christianissimo Re, non si poi dir tanto quanto in Soa Maestà ce sono excellentis-sime et vere virtù et costumi. Sequita Idera di 25. Hozi, secondo l’ordine dato, terzo giorno, a 1’ bora di vesporo, veneno, per nome di questa Maestà Christianissima, li reverendi episcopi de Anguléme et Constanzia et monsignor seneschaleho de Tolosa a levar li ela-rissimi oratori da lo alogiamento, et cussi se ne andassemo a la corte ; nel qual loco zonti, ne vene incontra dui mazieri di Sua Maestà, et ne condusse in una sala, qual non è molto grande, ne la qual era Sua Maestà sentala sotto uno baldachino de veludo turchino recamato de zigli d’oro, et sopra una 57 * cathedra pur al modo soprascrito. Sua Maestà era vestita somptuosissimamente; havea uno saglio de soprarizo d’oro con una capa de soprarizo d’ar-zento slricato de sopra rizo d’oro fodrata di lame d’oro, in capo una barda di veludo, calze el scarpe bianche, con uno zipone di restagno d’oro et arzenlo. Le belleze di Sua Maestà sono tale, bella fa-cia ma non molto delicata, il na^o un poco grande, capelli negri in fondo bianco de carne, aperto ne le spale, grande più di me cinque deda, de età de anni 22, li comenzano spontar le lanugine. Le gambe uno pocho solile, rispeclo la grandeza et grosseza. Da una banda, a mano dexlra, erano sentati lutti li principi dii sangue per ordine, che erano 6. Primo monsignor de Lanson il delphino, monsignor de Barbon il gran contestabele et monsignor di Vandomo, et il resto da l’altro canto. Vi era il gran canzelier con 7 epi- scopi sentati atorno la cathedra di Sua Maestà. Ste-vano in piedi il secondogenito dii qu. re Fhederico et il marchexe di Botholino, di età di anni 22, ju-dicato la più bella tesla di Franza ; quali dui erano apogiati a la dilla cathedra. Poi vi erano il gran bastardo di Savoia, il gran maestro monsignor di Boy-si, monsignor de la Palissa, il gran scudier, Ruber-lel, cummolti altri signori che troppo saria a dirli tulli. Come Sua Maestà vide li clarissimi Ire oratori entrar in dilla sala, subito se levò in piedi et tolse la bareta in mano, nè volse per modo alcuno per-meler che sue magnilìcentie li basasseno la mano ; ma ben con grandissima demonslralione de amore le abbrazò et le feze scntar per mezo di Sua Maestà Christianissima. El fado scilentio, il mio magnifico orator Justiniano hebbe la oralione, qual fu latina e durò per spazio de meza hora, fu elegantissima et benissimo pronuntiala et con grandissima attentione de tulli, et la manderà in scriptis zonto sarà in In-galtera. Finita oralione, Sua Maestà coincise al gran canzelier dovesse rispondere, et cussi latine ancor ancor lui rispose ringratiando etc. E da poi Sua Maestà se levò, et retiratosi ad una fenestra con li oratori, sue magnilìcentie hehbeno la audientia secreta, che il lutto per le publice si scrive. His pa-ratis, li oratori si partirono da Sua Maestà et furono acompagnati a la stantia nostra etc. A dì 26. Veramente, post prandium, siamo 58 stali a visitation di questa Christianissima Regina, la qual ritrovassemo in una camera molto sumpluosa con molte damissele benissimo in ordine, ne la qual camera erano ancor li principi del sangue antenominati. Li oratori se apresentono, el da poi date le teiere credentiali, exposeno quanto haveano in mandatisi et Per Sua Maestà, per mezo del gran canzelier, fu risposto con accomodala et amorevel forma di parole. Dilla Christianissima Maeslà era benissimo vestita cum una veslidura de soprarizo, con molte zoie; la qualità sua è tale: picola, magra, negra, zoppa de tulli do li piedi, brutissima faccia, ma ben, si dice, prudentissima; qual è graveda in cinque mesi. Apresso Sua Maestà, vi era madama d’Angu-léme madre dii Re Christianissimo in piedi, el havea a canto madama Raynerà, di età di anni 4, figlia fu dii re Aloys, qual noviter è maritala nell’illustrissimo Archiduca et sorda di la Christianissima Regina; e falli li debiti offìcii, si parlissemo. A dì 27, ozi, ante meridiem, si ave letere di 3, in risposta di sua. A dì 28, questa malina, per tempo, siamo stati #