07 MDXV, esser la verità, li Savj terminorono di meter di ducati 1000 la parte il primo Pregadi. Ozi, a vesporo, comenzó il perdón a San Beneto di colpa e di pena auto da questo Pontífice, dura fino doman a vesporo, con condizion di dar la mità al Papa etc. Questa matina, partì sier Hironimo Lipomano qu. sier Thomà fo dal banco per Roma per stafeta chiamato dal Papa, et è forte suo amico. Etiam il fiol, prior di la Trinità, è stà cità in Rota da li ale-mani, però bisogna andar a Roma a difender le ra-xon sue; quello seguirà noterò. 36 A dì 21, fo San Beneto. Fo la matina gran pioza, et zonse Lodovico Fieravanle, vien di Pranza, e rimase in camino, et mandò le letcre ; el qual in Colegio referí la bona mente dii Re a la impresa de Italia, ma non poi al presente fino non conzi le sue cosse con Ingaltera et Borgogna; e altre particula-rità, et relerì con li Cai di X. Vene in Colegio uno aviso, per via dii Fontego di lodeschi, coinè 1’Imperador era a Yspurch amalato di una gamba e slava malissimo, et pareva non si curasse più di guerra. Da poi disnar, fo Conseio di X per le cosse di Cypro, perchè voleno vender cerli tereni, et sier Francesco Falier cao di X ussì fuora e vene a l’ofi-zio, in loco dii qual era sier Alvise Grimani. El è da saper, è venuto in questa terra uno cyprioto chiamato Xegno Sagnatico con ducati 10 milia tra contadi e letere di cambio, e voi comprar cerli casali in Cypro da la Signoria etc. In questo zorno, ricontandosi, la chiesa di San Zane Polo, auctore sier Zorzi Emo loro procurator, qual fa far bone opere per belizar la chiexia, à fato far li do pulpiti in choro di piera, le arche dii capi-tanio zeneral conte di Pillano et di fra’ Leonardo da Prato governador di cavali lizieri, e fa far la porta in choro su la qual sarà 1’ archa di Dionisio di Naldo capitanio di le fantarie, et à fato aprir i vólti dii barello e voi tirar il coro al barco etc., fa far il relogio e compir la fanestra granda di coro; hor per aprir la porta nuova dii coro, è bisogno levar alcune arche erano lì in cimiterio alte, tra le qual una di lo excel-lentissinio domino Richardo Malombra, che comentó li nostri statuti ; et cussi ozi fo principialo a butarla zoso, et sarà posta in uno altro loco apresso etiam la porta di la chiesia, altra dii coro nel muro dove la è al presente; sichè dita arca fo fata zà più anni et è slà ozi levata. A dì 22. La matina vene l’oratordi Pranza et comunicò alcuni avisiauti di Franza, come dirò di soto. marzo. 68 Di Padoa e altri lochi vicini nostri, fo letere. Nulla da conto; et fo ordinato far Pregadi per scriver in Franza, meter le galie di viazi et far li Savj ai ordeni, al qual olicio per zoveni si fa gran pregiorie non obstante la parte, et maxime zoveni per dar li ducali 200, el 2 con titolo si fa luor. Da poi disnar, fo Pregadi et leto queste letere qui sotoscrite. Di Hongaria, di l’orator nostro, di 27, da Buda. Come la dieta ordinata far in Posonio si farà a Buda, el il re di Poiana era zonto in Cracovia e veniva a Buda ; il Curzense si aspetava, perchè l’Imperador non poi venir, et altri oratori di l’Im-perador et electori. Item, manda una letera li à dà l’orator dii re di Poiana, è a Hongaria, che par il Re li scrive si duol che la Signoria non habi auto li presenti el mandava, quali è stà retenuti da l’Im- 36* perador, et havea auto la letera di la Signoria si ale-grava di la vitoria ; a la qual rispondeva, ma in itinere il corier la portava è stà morto. Item, scrive di coloquii auti col Cardinal Slrigoniense, qual non à più poter nel regno et è amico di la Signoria; et il tutto al presente è il conte Palatili che governa quel regno con li 7 altri deputati. Di Piasensa, avisi drizati a l’orator di Franza. Come il ducha di Milan, tolto in protettone da l’Imperador, era stà chiamato l’andase a trovarlo in Alemagna. El qual Ducha voleva andar et havia convità 50 zentilhomeni di Milano andase con lui acompagnarlo, li quali poi non hanno la più parte voluto andar; sichè ditto Ducha non è parlilo ancora. Di Friul, di sier Leonardo Emo luogotenente. Come a Cividal di Friul era sublevado do parte di Stromieri e Zamberlani et snudade le spade in loza di Cividal, adeo inteso questo, lui proveda-dor li messe pena et aquietoli. Scrive, dubita de i nimici, et le zerite nostre è malcontente per non esser pagate, el nomina sier Zuan Badoer savio a terra ferma, qual à dito al messo di quelle zente che lui luogotenente li darà danari, dicendo è bon mandar dito sier Zuanne lì a contentarli; adeo el Pregadi rise di tal nomination di savii dii Colegio. Di Padoa, dii capitanio zeneral. Nulla da conto; solum a dì 18 venne a Montagnana uno co* mìssario spagnol con 13 cavali et 20 fanti per starvi, e quelli di la terra non lo volseno asegurar, et lui dubitando si levò e ritornò sul Polesene. Di Are, fo leto le letere; etiam quelle di Cypro, come ho dito di sopra. Fo posto, per li Consieri e Cai di XL, certa parte,