87 UDXV, MARZO. 88 men non veneno, et li nostri preseno 7. cavali che andavano al campo, venivano di Verona. Et scrive, come li capi di stratioli sono stati con lui, tutti e stati se non Zorzi Busichio, che non è venuto, et Zuan Detricho non ha passalo l’Adice; e si non era per rispcto di la Illustrissima Signoria nostra, li haria ben provislo; ma un altra volta li sarà forza far qualche matieria, perchè ’1 vede la Signoria è stà mal servida. Etiam tocha a l’honor suo, al qual non poi sofrir. 4G* Sumario di una relatione faia per imo milanese merchadante venuto di Milan, qual referì questo a Vorator di Franza,me presente, a dì ultimo Marzo 1515. Come, questo carlevar, è stà fato molte feste a Milan. E1 Ducha, el vescovo di Lodi, el signor.Zuane di Gonzaga, el signor Prospero Colona feno cadauno la sua, e altri poi per Milano; ma quella le’el signor Prospero, lo dignissima. Prima vi fu donne 35, a le qual li fece uno presente a.cadauna di zoie, oro e arzento per valuta di ducati 25 Un 12. El dì drio, mandò a cadauna donna o caxa un presente di zucaro; le’un bel bancheto, spexe scudi 1000; vi era il Ducha e tutti li signori. Po etiam lui apresen-lado. Li Palavicini li mandono 50 fasani, 100 pera di pernize, caponi, vitelli, manzi, formazi e altro, e cussi altri citadini ; el qual signor Prospero sta in caxa fu........................ Iteìn, il Ducha va familiarmente per Milan, e dove li piace, senza molla comitiva. Sono 4 che governano Milan: el ducha Maximiano, chiamato el ducha di Bari, so fradéllo nominato Francesco, el vescovo di Lodi suo barba, el signor Zuanne di Gonzaga, e Zuan Colla, lo suo maestro, è fidatissimo, nè mai l’à bandonato. El Ducha sta in Castello; etiam vi sta el signor Zuanne di Gonzaga, qual à la moglie lì. È castelan el signor Francesco Sforza so barba, et il Gol, uno sla in roca, l’altro in Castello. Iteni, Andrea dal Borgo, ch’era lì per PImperadòr, non vi è più ; el qual precedeva il Ducha. Non si parla di pagar taie, perchè milanesi non volseno pagarla, et ebbeno pacientia. À inteso, venendo, che ’I capitanio de justitia di Milan, qual era uno nominato..., era stà a Milan amazato da uno Nicolò Varola per..... Item, veneno 12 oratori di sguizari di cantoni questo carlevar a Milan per conzar le sue cosse; fono acarezati ; et tre di soi, quali si haveano fato forieri per le ville et toleva danari; il che inteso e retenuli, il Ducha li mandò a essi oratori, pregando li perdo- nasseno. Li quali non volseno, imo li feno morir subito, videlicet fati inzenochiar, da li soi proprii li feno bater la testa via dal busto. El Cardinal Sgui-zaro andò da’ sguizari. Et al suo partir à inteso che Pera zonto a Novara per ritornar a Milan e Vege- 47 vene. Sono in Milan solum 100 sguizari in Castello el 100 a la guardia dii Ducha; vi è el Conseio secreto, come prima, ma pochi vi vanno. Vi è uno orator yspano, qual è honorato assai dal Ducha. A Roma era orator dii Ducha il prothonotario Carazolo ; ma per queste cosse di Parma e Piasenza vi andoe domino Hironimo Moron homo excellenlissimo, et andò benissimo in bordine ; è di anni----Disse la cossa quando quasi il Ducha non fo morto. Qual veniva di Pavia volando con il signor Galeazo Sforza e pochi altri, e intrato in Milan, volendo andar atorno via le mure in Castello, era note : a caso, per prender alcuni tristi, si era stà ordinato per il signor Zuanne di Gonzaga e altri ussir tre man di armati, aziò po-teseno meter le man adosso a questi malfalori. Hor a caso venuto il Ducha e dimandatoli il nome, non rispose, perchè non lo sapevano; e chiedendo « Chi vive?» risposeno: « Il Ducha ». Hor quelli di la guardia comenzono esser drio questi, e di uno schiopeto fo ferito el signor Galeazo Sforza fo fradello dii signor di Pexaro, qual al suo partir stava malissimo; el Ducha fuzite in Castello. Dice che a Milan sfavasi su le forze, non si parlava di guerra, nè di Pranza ; tutavia li citadini principali se stavano cussi cadaun pensando quello sarà. Questo è il modo che ’l magnifico Borgese. Pe- 47 * truzi ussite di Siena casato da suo serman Petruzi. In questo mexe di Marzo 1515, a dì 7, ditto magnifico Borgese, qual governava la cità di Siena, homo di età anni 25, intendendo che ’1 reverendo domino Raphael Petruzi episcopo di Grosseto, qual eran castelan in castel Santo Anzolo el dapoi fu fato Cardinal col favor dii Pontifice, veniva verso Siena con zercha 200 cavali et 300 fanti per tuorli il governo di le man ; il qual Borgese fo fiol di Pan-dolpho che molto in dita cità era amalo et ha per moglie una neza fo di papa Pio 111, pur senese, di caxa di Picolhomeni, nominata madonna Viteria, sorella dii signor Piero Francesco di Montemarzo pur di caxa di Picolhomini el ha 4 fighe femene, non à alcun maschio legiptimo, solum uno naturai qual è rieo de intrada de ducati.... milia a Panno che li ha dato, ben ha uno fratello picolo di anni 13, no-