31 MDXV, MARZO. 32 c drizzarli in bona via, acciò clic loro possino per l’aiuto vostro tenere dia dritta, acciocliè de questo regno temporale proveniate al regno eterno, mediante quelui che vive e regna in tutti li scculi, amen. Da poi dato il sceptro al Re, l’arcivescovo disse questaoratione che seguita: Omnium Domine fons bonorum etc. Detta questa oratione, l’arcivescovo mettete in la mano sinistra del Re la bachetta, dove è in cima la mane d’avorio, dicendo queste parole: Accise vir-gam virtutis etc.,che significa in vulgare : Signore, pigliate la bacheta di virtute e de equità, per la quale voi debiate carezare li boni e dischazare e spaventare li cativi, reducendo li erranti in bona via, alzare le mane al cielo e getar da basso li superbi et exal-14* tare li humili, acciochè a voi apra le porte nostro Signor Jesù Christo, il quale de lui medesmo dice: lo sono la porta c l’intrata ; chi per me intrarà salvo serà; è lui che è la chiave de David et il sceptro de la casa de Israel; chi apri e niuno serra, serra e niuno apri, sia vostro adiutore, il quale cava fora de pre-gionc quelui che sede in le tenebre e in la umbra di morte, acciochè in ogni cose vai seguitiate colui del qual canta David propheta: la tua sede D?0 in li seculi de li scculi, la bacheta de equità, la bacheta del tuo regno : te che seguitate quelui che dice, amate la justitia, habiate in odio la iniquità; per questo t’ha uncto il tuo Dio de 1’ olio de letitia, a lo esempio de Colui il quale inalici a li seculi haveva uncto di sopra a tutti li soi participi, il quale è nostro Signor Jesù Christo. Da poi questa oratione, il cavaliero chiamò per nome li pari di France, e fumo chiamati primo li laici, da poi li clerici, secundo l’ordine che è stato di sopra detto. Da poi che furno chiamali e che fumo venuti per ordine inanci a l’altare, l’arcivescovo pigliò di sopra l’altare la corona regale e solo la mettete di sopra il capo del Re senza setarla sopra il capo; a la quale corona, che stava sopra il capo del Re, metter-no tutti li pari di France, così li chierici, come li laici et niuno altro, metlerno le sue mane e la suste-nevano da ogni lato; e tenendo così detta corona in allo, l’arcivescovo disse questa oratione, stando il Re in genochione : Coronet Te Deus corona gloriae atque iustitiae honore et opere fortitudinis etc., che voi dir in vulgare : Signore Dio vi voglia coronare di corona, di gloria et di justitia e di onore et di opcratione di fortezza, aciò che per lo officio de nostra benedictione con dricta fede e gran fruito de bone opere voi possiate pervenire a la corona del regno perpetuo; questo concedcte Colui del quale il regno e l’imperio sta in lui in li seculi de li seculi. La qual oratione detta, l’arcivescovo, ponendo la corona sopra il capo del Re, disse queste parole: Accise coronarli regni in nomine f Patris f et Filii f Spiritus Sancii, ut spreto hoste etc., cioè in vulgare: Signore pigliate la corona del regno, in nome del Patre et del Figliolo et de Spirito Sancto, acciocché, postposlo e discacciato in Iricto l’antiquo inimico, lassale ancora voi la contagione de tulli li vicii e peccati, e che vui habiate in tal modo in amore e diletione, iustitia e misericordia e juditio, e che voi viviate sì ¡ustamente e sì misericordioso et pietoso, che voi receviate da Dio nostro Signor Jesù Christo la corona del regno eterno in la compagnia de li sancti; pigliate ancora la corona che significa e dinota gloria e honore di sanctità et opera di fortezza, e ricordatevi che per questa corona voi sete participc del nostro misterio, in tal modo che, come 15 nui siamo pastori e defensori in terra e rectori de le anime, similmente dovete essere defensore contra tulle le adversitale de la Chiesa, de Dio e del reame a voi da Dio dato e concesso ; e per la nostra bene-diclione e per la virtute de’ Apostoli e de tutti li sancti, voi siate e appariate esser nel regno a voi co-misso cxecutore utile et rectore chiaro e subtile, acciocché voi coronato de pietre preciose de gran vir-tute, e coronato di lege e di felicità sempiterna, voi siate infra li campioni gloriosi glorificato senza fine cum missier Jesù Christo nostro Salvatore e Redentore, del quale il se reputa che voi portiate il nome e la potenlia, il qual vive e impera con il Padre etc. Da poi che fu meltuta la corona sopra il capo del Re e detta questa oratione, l’arcivescovo dice questa oratione : Deus perpetuitas, Deus virtù-tum etc. Poi l’arcivescovo dice questa altra beneditione : Benedic, Domine, Begem nostrum etc. ; poi dice queste due altre oratione : Omnipotens Deus det tibi de rore codi et benedic Domine fortitu-dinem principis etc. Da poi che furno dette queste oratione, et eh’ el Re fu coronalo, li fu menato per la mane de l’arcivescovo acompagnato da li pari di France, così da li chierici come da li laici, da l’aitar grande di longo dii choro a la sedia regale, preparata molto richa-mente e solenemente; e quando il Re fu venuto a la detta sedia regale, l’arcivescovo a lui la designò e disse in questo modo: Sta quereline amodo statum quem hujusque paterna successione tennisti, che vuol dire così in vulgare : Signore fermative e rete-