209 MDXV, MAGGIO. 210 De parto..... 405 f De non...... 1113 Non sincere... 25 Li Consieri la messeno, fono: Sier Piero Lion, sier Francesco Foscari, sier Baptisla Morexini, sier Bernardo Barbarico absenle, sior Alvise di Garzoni, sier Alvise Pisani, el Cai di XL sier Dona Moro, sier Alvise Bafo, sier Polo Morexini. Non era a Consejo il Barbarigo cunsier. 123 A dì 15, la mafina, fo letere di Padoa, dii proveditor generai, di eri sera. Come continuavano il pagar di fanti con tanto amor I’ un capitani© e l’altro, che nihil supra ; el che il capitatilo zeneral usava parole verso il capitario di le fant ine tanto dolze quanto dir si può; et haveano casso uno con-lestabele. Item, le compagnie di fanti, cussi come venivano a far la monstra et tuoi* danari, cussi erano alozati in Padoa, nè più tornavano fuora. Di novo hanno, rimici esser pur sora il Polesene, né sono mossi; dicono aspelar lodeschi. Item, aviso di San Vido, di Mercurio Bua, che a Verona si atendea a la forlification dii Castel San Felixe, et che erano par-tide de lì cinque bandiere di futili, quali andavano a la volta di Milan etc. Di Udene, di sier Leonardo Emo luogotenente. Dii zonzer le zente lì, el zerca la materia ; e come la note, Luni venendo il Marti, doveano lar la fatione di aver Gradisca ; e altre parlicularilà, qual fo lede con li Cai di X. Di Corfù, di sier Alvixe d’Armer baylo, di 25 Aprii, con avisi di le cosse dii Signor turco e Sophì. Che, per uno venuto di Amasia, è do mesi eh’ el parte, dice haveano l'alo pace insieme, e il Signor turco tornava a Conslantinopoli ; la qual nova etiam per letere di Corfù, di 23, si ave prima. In questa malina, perchè le biave comenzavano a montar, fu fato una crida in Corte di Palazzo per essi Provedilori a le biave ordinata, che tutti chi ha biave in magazeni per far merchadantia o altro, debi apresentar le chiave a l’ofìzio sub pana, perchè vo-leno far la descrilion di le biave. Da poi disnar, fo Colegio dii Principe, Signoria e Savii. et alditeno sier Bironimo Queriui patron a l’Arsenal, qual è sialo a Treviso al Montello a li boschi e nel conta di Praia a ved r li roveri per la caxa, et à fato alcuni ordeni boni aziò li legnami che bisogna non siano tolti etc.; fo laudato assai. Di Franza, vene letere di sier Marco Dan-I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XX. 1 dolo dotor et eavalier, di 23, da Paris, in la Signoria, et 26 in li Cai di X. El quella di 23, p;ir il Re a dì 24 si partiva per Bles, et haviali ordinato esso oralor venisse con le done, zoè la Raina, cugnada el madre, et lì a Bles la Raina parlurirà, qual è in mexi ... ; e ordinato a li oratori vadino prima ad aspetarlo lì a Bles. Ila fato grandissima preparation conlra sguizari, 20 milia lanzinech, qual à mandalo a farli, e dieno esser la prima setimanadi Mazo a .., ch’è verso Borgogna, a li qual se li darà danari per Ire page; ita che per tutto Avosto sarano pagati. Piero Navaro è andato a far altri 4000 123* fanti el 6000 englesi averi, ita che Soa Maesti baveri fanti 30 milia, lanze 3000, arzieri 2000 et 60 pczi di arlelaria; et il duca di Barbon gran conle-slabele veria a Lion per pagar le zenle d’arme et far la monstra. Item, che questa gran preparation è contra sguizari, quali non volendo acordarsi, li veruno conira, el sarà superior, perchè vieti potentissimo, et seguirà l’impresa de Italia. Dize etiam di Zenoa, che sono in pratica di acordarsi con Soa Maesli, ut in litteris. El che i electi 4 honorabili oratori in Borgogna a l’Archi lucha, Ira li qual monsignor di Vandomo e altri, et vanno lì; et quelli borgognoni oratori è a la corte, sono siati in coloquio con esso orator nostro, adeo i fato il suo Arziducha è amico di la Signoria nostra, che prima era inimico per esser fio di la fia di l’Iiriperador. Scrive, ivi è l’oralor yspano el l’orator di l’Jmperador, qual è malvisto a la corte, e lieti sia partito. Altri avisi scrìve. Sicome lede sarano queste letere in Pregadi, si sari altro di novo di poter intender e degno di farne memoria, noterò qui di solo; e tutto il Colegio, imo tutta la terra, per queste nove di Franza, per esser bone letere, fono in gran jubilo. Fo etiam letere di Udene zerca la materia leda con li Cai di X. Li Trevixo, di sier Jacomo Trivisan podestà e eapilanio. Come in questi zorni passali, essendo sii morto da alcuni lanli uno suo oficial su le scale di Palazo, quel Martin locolenente dii capitario di le fautarie à fato tanto che colui l’amazoe à falò venirli in te mano; el cussi questa mulina, per tempo, 1’ ha falò apicar e bular fuora di le farieslre dii Palazo. A dì 16. La malina, in Colegio fono alditi li o-ratori di la comutiili di Zara, numero.., con letere di sier Zuan Minoto conte, quali exposeno conira il vescovo di Zara suo, qual è arziepiscopo, domino Francesco da Pexaro qu. sier Fantin, ch’è lì a Zara, qual voi luor li danari el far quello li par di le elemosine di una chiesia fata di novo fuora di Zara, di 14