485 MDXV, AGOSTO. 480 290* Bataglia Gente d’arme: Quelle del signor capitanio generale. E1 signor Malalesta Baglione. Fanti : Signor Joanne Corado Ursino. Jacomazo da Novello. El Crivello. Joanne da Riete. El Toso di Bagnacavallo. El fra’ de Pavia. El Borgese con li schiopetieri. Fanti: Missier Antonio da Castello. El eolonello de rispeto. Le ordinanze. Menico con li archibusieri et schiopetieri de Joanne del Grugno. Retroguardia Gente d’arme : Missier Joanne Baptista da Fano. Missier Piero da Longena. Missier Joanne Paulo da Sant’Angelo. Missier Victor di Pii. Quelle del cavalier de la Volpe. Fanti : Missier Babone con li brisigelli. Cola Moro. Aurelio con li schiopetieri. Le artelarie tra Vantiguardia et bataglia : El signor Mercurio con li sui stratioti al fianco et fronte verso Montagnana. El signor Troylo Pigna-tello Quelli dii signor Chiapino El Scipion. Farfarelle Li cariaggi guidali dal Corso con li loro ordeni, fin li sia mostrata la via. Li bettolini et le putane apresso a l’ordine. Copia de una letera dii capitanio generai, data 291 in Fste a dì 19 Avosto, scrita a la Signoria nostra. Serenissime Princeps et Domine, Domine colendissime. La Serenità Vostra baveri veduto quanto scrive la Maestà Cbristianissima al signor Theodoro et a me, et quanto etiam riporta Serafino da Trevi, nè in questa materia mi accade dir altro, salvo che racomando a la Celsitudine Vostra tanto ditto Serafino quanto dir non poteria, et pregola se*degni ogni modo recognoscerlo come el merita per la fede et fatiche sue. Et certo che, quando mai el non ba-vesse fatta altra operatione in servitio de Vostra Sublimità, per questa sola l’è degno de la gratia de quella; et però iterum Io ricomando atqueiterum a la Illustrissima Signoria vostra, la quale, recogno-scendolo, non solum farà cosa grata a me, ma etiam al ditto signor Theodoro; et de hoc satis. Nui levaremo campo con il nome de Dio a l’hora ditta et andaremo ad allogiare nel Polesene; alogia-menlo honorevole, commodo et forte, et spero eh’ el sarà fortunatissimo. Una volta levamo con bone nove, et consequenter con bono auspicio, et è da credere che poco ce staremo, et manco ce staranno i nimici dove sono. Prego bene la Sublimità Vostra voglia inviar denari che se possi satisfar el resto de le genti : se quella non spende adesso che la vede il cielo favorevole, quando vorà alargarla mano? certamente senza tanta importunità mia la doveria trarsi el denaro de le medolle in tanto desiderata occasione ; et così pregola voglia fare. Lasso a la custodia del paduano el signor Troylo Pignatello con circa 150 cavali legieri ; resterà etiam domino Mercurio cum la sua compagnia per domane in queste parti, benché dovemo credere che i nimici habiano altri pensieri che de far incursione; tutavia parmi ch’el non sia salvo che bene provedere a la indemnità del paese, et però ho scripto a li magnifici reclori de Padua che mandino loro nuntii, che per domane faciano sgombrar li animali et metter li armenti in lochi securi; ma la Sublimità Vostra stia de bono animo, perché, come ho preditto, i nimici hanno altro in testa che dannificare il paduano. Ilo racomando a Vostra Serenità le fabriche de 291* Padua, et pregola voglia darne expressa commis verso Noventa, et restino a la guardia del paduano