255 MOXV, GIUGNO. 25C et starà justa i mandati di la Signoria nostra ; tamen di ditti oratori nostri andono in Jngaltera nulla lia. Conclusive, l’impresa si fa per Italia e sarà prestissima e molto polente, et la madre il solicita, e dice el vegni sì potente che la prima impresa el venza, perchè le altre sarà poi facilissime. J)i Vicenza, dii capitanio menerai, di eri sera. Dii zonzer lì di le so’ zente d’arme e quelle di Malatesta Baion, che sono tutte lanze . . ., et li ha deputà li alozamenti a le Torete e de lì via; sta riguardoso, nè si dubiti di nulla. I minici ut supra. Iter», scrive zercha Malatesta di Soiano, ch’è qui. Et ditto Malatesta da Soiano, recondulo con 100 homeni d’arme a’ stipendii nostri, è in questa terra, fo in Golegio a questi zorni, e li fo deputati li Savii a terra ferma a la sua expeditione; el qual ha homeni d’arme . . . Di Padoa, dii provedador zeneral, di eri sera. Come i nimici sono alozati a Porto e Lignago, e il viceré nel monasterio di Santa Maria di..., et par volesseno tirar il ponte in suso fino Albarè e lì andar col campo a passar l’Adexe. Di sier Nicolò Pasqualigo podestà e capitanio di Vicenza, di eri. Come atendea a pagar li boemi venuti novamente per via di Friul, erano con i nimiei, quali sono numero 48 a cavalo ; et altre occorenze ; e lì è bon viver per il nostro campo e a-bondante. 151* Di la Zefaionia, di sier Valerio Marzello govcrnador, di 9 Mazo. Dii suo zonzer lì, et come à trovato il castello et ixola, et avisa di nove tur-chesche, qual è questo ad litteram: Da novo è zonto qui un Zorzi Cadara da Patras, homo di bon sentimento e di primi da Patras, qual referisse, come è zorni 15 ch’el zonse a Lepanto uno flambulo, del qual lui non sa el nome, ma dice che nel tempo del padre di questo Signor, questo era agà di janizari, et da poi fu bilarbei di l’Anatolia, et questo Signor li tolse l’ofizio et pur lo menò con lui contro al Sophì, et mo’ averlo mandato in la Morea per flambulo. Qual zonse con cavali 4 malissimo in hordene, et tutti spogliati va per il paexe per aver presente. Aspeta de hora in bora el terzo ulacho con el comandamento de cavalchar a la Porta. Dice el Signor esser in Amaxia e non sta senza grandissimo sospetto del Sophì e de Anetola et de altri signori, quali sono acordati insieme contra esso Signor turco, qual à mandato questo flambulo et tutti li altri a far quel mazor forzo di zente che i puoi, con ordene di ritornare a la Porta. Dize etiarn che li albanesi sono solevati et dano poca obedientia a li chadì, parendoli la forza di questo Signor in queste parte non esser bastante a sforzarli. Questo aviso fo ledo in Colegio ma non in Pregadi. Fo leto la relatione di quel Agustin à portalo le letere di Franza. Dice aver visto, vegnando, che su quel di Monferà era da 12 milia sguizari, quali venivano a la impresa di Zenoa, et pareva il marchese non li volesse dar il passo si non andava in Franza, ma non venendo su quel di Milan. Item, è stato a .. ... et ne vedea venir qualche allro sguizaro ma pochi. Item, è stato a Milan, dove si divulgava la venuta di francesi, et però milanesi erano renitenti ad haver pagar le taie impostoli, et che in castello era stà retenudo il vescovo di Lodi per sguizari. Il Ducha era a Vegevene col Cardinal Sedunense ; et altri avisi, ut in ea. Da poi disnar, fo Gran Conseio et comandato 152 scurtinio per far do al luogo di procuratori sora i alti di Sopragastaldi, et publicato di farli per il Can-zelier grando, et fu stridalo in Pregadi di farli ozi, perchè l’ofizio vaeha. Li Avogadori di comun, zoè sier Francesco Bolani, quando fo chiamali a zurar, disse a la Signoria non doveva far questo oficio per scurtinio, ch’è contra la leze; e benché sia stà fato ultimate, li Consieri non poteano terminar contra la leze ; et che la Signoria terminasse, perchè terminando contra la leze, lui voria intrometerla et menarla; unde li Consieri lerminono non li far per ozi et voler veder meglio le leze; sichè ditto Avogador in questo si portoe bene. Item, fu fato principio a li XL zivil, ch’è 4 mexi avanti che i dieno intrar, et questo perché per le leze si dieno far do mexi avanti, ma perchè si scontrerà a farli questo Avosto et Septembrio, nel qual tempo si fa quelli di Pregadi e dii Conseio di X, e non si haria tempo con li caldi di balotar tanti, però li fanno adesso. Da poi Conseio, la Signoria si reduse in Colegio a lezer le letere di Franza, trale di zifra, et etiam venute ozi, et si ave nova come la galia di sier Bernardo Contarmi qu. sier Teodoxio sopracomito, qual è a Bastardela in le aque di Sibenico a li Azuri era rota, tamen scapola li homeni, et cussi fu vero; unde poi sier Stefano Contarmi suo barba fo in Colegio, dicendo li homeni è contenti ritornar in armada; se li mandi una altra galia, e con pocha sovenzion si prevalerà la Signoria di dita galia ; e cussi fo deliberato di far, sicome scriverò di soto. Di Vicenza, di sier Nicolò Pasqualigo po- 1 desta et capitanio, di eri. Come i nimici stanno I ut supra ; non si moveno. Nostri cavali lizieri li