427 MDXYj LUGLIO. 428 no andate verso Barbaria per li corsari mori dani-zavano mollo navilii veniva di Spagna in Sicilia. Item, clic il duca di Airi e principe di Melfi erano stali atomo prevedendo al regno, et erano tornati a Napoli. Scrive la faina è de li, francesi omnino vengino di qua da’ monti. Scrive poi dii suo canonicato, come 17' molestalo eie. Di campo, di hore 14, da Este. Dii zouzer in campo certissimo il vicer.'1, come eri sera scrisse, con poca zelile, et dii ponte falò a Alba rè, chi dice per Lignago, altri per venir a Monliignaiia. Nola. Alvixe Guidolo, nominalo di sopra, che scampò prexon da i nimici, venuto nel nostro campo per bon rispelt >, il capitanili ¡cenerai li disse venisse a Veneeia, e cussi è zonto. Il qual dice scampò che lo volevano, come eri, farlo apichar; ma quando giunse il viceré, quelli di chi l’era presoli li andò conira el lassolo in guarda di alcuni, quali dormiva, el uno garzon con lui, et sepe tanto far che si calò zoso di uno balcon e fuzile via ; siebè è scapolado; monslra di esser mollo marchesco. A dì 30. Vene in Golegio sier Zacaria Dolfìn rimasto provedador sora i danari, per il qual fo mandato, et disse è fato con pena, non poi refudar, e acelò, e restò in Colegio; el zà il suo colega sier Luca Trini era ini rato. Di campo, di Est fi, letrre dii capi Ionio sellerai. Come i nimici è per levarsi. ; si dice in el suo campo sguizari esser ritrali da li passi. Scrive voria si desse condula al contili di Marlinengo suo nepote, cussi come è sta dato a domino Antonio da Marlinengo, qual à faclo assa’ factione in questa guerra. Scrive si mandi danari, et ohe,........... Vene in Colegio lo episcopo di Aste, orator di pranza, el comunicoe quanto lui avea di Roma,- et che il Papa si poi dir, soloinan, spagliai; manda danari a’ sguizari, el si poi dir sia intra in la liga de i nimici, qual fo publieà do volte a Cremona, come lui à aviso. una senza il Papa, l’altra con il Papa, et fino a stampa a Roma è sta messo il Papa in la liga ; el li fo monslrato le lelere di l’oralor nostro di Roma aziò el vedi tutto; et siete assà su questi eo-loquii. . D i poi disnar, fo Pregadi, el a nona vene letere di Padoa in gran pressa e con forche suso, e da pressa, senza soloscrizion di rectori, di hore 12. Avi-sa il zonzer de uno stalìer dii conte Cesare Triulzi, nepote dii signor Theodoro. Dice parli a dì 28 da Monte Chierù in parmesana, dove è il dito conte, et dice ch’el va a Este dal signor Theodoro Triulzi nel nostro campo a dirli come sguizari, hessendo a li passi a Col di l’Agneln, et sguizari prediti vedendo discender francesi, l’oe a le man con loro, et era sta morii 10 milia sguizari et 5 o G milia francesi, et Sguizari......erano retr.di, et l’antiguar la dii Re veniva tulavia zoso di monti ; la qual nova oplima fo mandala a dirla a l’oralor di Pranza, el per la terra si spanse lai bona nova. El qual stalìer in quella bora partiva per campo. Fo lelo le lelere tulle, el poi poslo, per i Consieri, salvoconduto per uno anno a sier Nicolò Coniarmi qu. sier Moi\è el Zuan Domcnego de Paulis de Lignago spicier : 6 non sinciere, 33 di no, 127 di si. Fu posto, per li Savii, una lelera al capitanio zeneral in risposta di sue, molto lunga; et quanto a dar condula al contiti da Marlinengo, non è tempo al presente; et come havemo inteso quanto ne ha referito domino Vetor da Marlinengo dii bisogno di danari: non semo per mancarli ; et dii signor Renzo, eh’ el sa fo mandato a Crema di consejo di soa excellenlia ; e altre parole ben ditale. E quanto a voler esser a le man con i nimici, nulla li risponderne; ma che si prevederla di danari. Et lelo la dila lelera, sier Antonio Condolmer, fo savio a terra ferma, andò in renga e conlradise, dicendo non se rispondeva a quello scrive ili far la zumala con i nimici; el che non si dovea cussi risponder, ma scriver non fazi per niun modo eie. Sier Andrea Griti procuralor, savio dii Consejo di selimana, volea risponderli, ma non andò, et mandala la parte, 57 di la lelera e 12(i di no, et fo preso di no. Unde li Savii, visto questo, lene far un’altra lelera che li diceva se li proved ria di danari, e uon voler per niun modo apizarsi, perchè saria meter in pericolò cossa vinta; el non se li mancherà ili danari per pagar le zenle eie., et fu presa di lutto il Consejo. Di Eongaria, fo Jeto letere da Buda, di Vorator nostro, di 17. Come lui era amaialo con febre, el mandò una lelera li scrive il suo secretano da Posonia. avisa a dì 10 il serenissimo re di Romani era intralo in Viena con poca zenle però, et era con lui il cardiual Cuizense, et che la dieta si doveva far a ... Di campo, di Este, dii provedador zeneral, 257 di ozi, hore 15. Come i nimici non è mossi; à manda il capitanio zeneral li cavali lizieri luora con hufdene fazino segni di foco eie., tamen il ponte è lato ad Al bare eie. Fo leto una parie, per i Provedadori sora Rialto, zercha il fabricar di Rialto, et avea molli capi, non fo mandata ; et fo licenliulo Pregadi a hore 22, et