183 MDXV, MAGGIO. 184 criminal perei piedar di Avogadori di cornun conira sicr Hironimo di Mezo qu. sicr Francesco per aver amazado suo padre, molto terribile ; per esser cosa notanda, la copia sarà posta qui avanti. Et è da saper, che la ditta parte di procieder fu presa eri mati-na, et fo posta per li Avogadori di comun, ut mos est, e ave tutto le balote in bosolo. E nota. Non si trova mai più in Venicxia sia seguito un caso che uno fiol habbi amazalo il padre, sicliè è da farne memoria ; la qual condanason è notada qui avanti ad litteram. Intesi el ditto esser andato a Verona in caxa di quelli signori da Gonzaga da Bozolo. Questo sier Ilironimo di Mezo è zovene, di anni....., el l’altro Consejo fu fato in suo luogo a la Mesetaria dove era, sicome ho scrito di sopra. Fo publicà, per il Canzelier grando, come sier Antonio Capello et fradclli dal Banco à prestado a la Signoria durali “2000, olirà molli danari imprestadi per avanti. Nola. Eri fo mandà al capitanio zencral ducali 7000 in 14 gropi, tutti di moneda, a conio dii suo stipendio, el se li dà ducali 5000; sichè è quasi satisfai. Fu poslo ozi in Gran Consejo, poi rimasto consier sier Bortolamio Coniarmi, per li Consieri e Cai di XL, leda per Daniel di Lodovici, che più non ha letto parte, di resalvarli la conseiaria, hessendo a li servicii nostri podestà e provedador di Crema, zorni 8 a zurar, poi el sarà ritornato in questa terra, ditta conseiaria, ut in parte. Ave 10 non sinciere, 128 di no, 1324 di si. Non voglio restar da scriver cossa nolanda, che quel monstro che vidi cri, dii qual ho scripto di sopra, eri sera li fo fato comandamento a quelli el menava atorno, quali erano spagnoli, che lo dovesseno condur via di questa terra immediate da parie di Cai di Constjo di X ; et cussi subito si parti el andoe a la volta di Roma; questo fu fato per bon rispelo. In questo zorno, in Gran Consejo fo publicado, per il nostro Canzelier grando, qual ozi vene, che molti consegii non è sialo, come sier Antonio e sier Silvan Capello dal Banco qu. sier Lunardo, seguendo il suo consueto, hanno servilo a la Signoria nostra di ducati 2000, però si notifica questo a lutti. A dì 7. La matina, reduto il Colegio, vedendo la voluntà dii capitanio zeneral esser non si partir si non havea li presoni, mandono do di Colegio a parlarli et persuaderlo et saper l’ultima soa resolutione; quali fono sier Zorzi Emo savio dii Consejo e sicr Zuan Badoer dolor et cavalier, savio a terra ferma, quali zonti dal capitanio, lo trovono molto in colora, dicendo voi li soi presoni, et la Signoria non ha alcuna raxon a tenirli eie. Et quesla è la sua conclu-sion ultima: di presoni lodeschi 120, che sono in li cabioni, la Signoria legni li principili 30 in zerca, quali darano segurlà ducali 15 milia, et siano Irati dove i sono, di non se partir di quesla (erra ; il resto siano lassali e dati a li soldati che li ha presi, aziò si fiizi conlracainbio; et li spagnoli restino, llor vernili indriedo in Colegio, fo consultato tra li Savii tenirne 50 di primi, ut supra, et darli il resto di lodeschi. Tamen sier Antonio Grimani procurator, sier Antonio Trun procurator savii dii Consejo, non sente darli per adesso niun prexon, et fo mandato Zuan Baptista di Vielmi seerdario al capitanio a dirli quesla resolution dii Collegio, el ozi in Pregadi si proponerà. Di Padoa, dii provedador zeneral. Come ha aviso da Spadazin, eli’è a l’Anguilara, come li cavali di spagnoli sono a l’Erba, over a la Broca sopra il Polesene, et poi che si leveriano per venir in visen-tina e luor l’arcolte; et che si aspelava venisse di Verona 3000 sguizari, chi dize 6000, quali si uniranno con diti spagnoli, li quali sono lanze 500 in 600, cavali lizieri 400, e fanli 2000 spagnoli el pochi todeschi. Noto. L’orator di Franza, episcopo di Asie, è amalalo di sferdimento, come ho di sopra scriplo, et non vien in Colegio. Da poi disnar, fo Pregadi et leto solum questa letera. Fu posto, per li Savii di Colegio excepto sier Antonio Grimani procurator e sier Antonio Trun procurator, dar, a requisitimi dii signor capitanio zeneral, li prexoni todeschi exceplo 50; li quali 50 siano messi altrove che in li cabioni, con segurlà di ducali.... milia di non se parlir etc. A l’incontro, li diti do Savii messcno indusiar, el sia ditto al signor capilanio non è tempo lassar questi al presente, ut in parte. Et parlò primo conira l’opinion di Savii di dar li presoni todeschi et trazerli di cabioni sier Zuan Trivixan, fo consier, dicendo non se dia far per alcun modo ; li rispose sier Zuan Badoer dotor et cavalier, savio a terra ferma. Poi parlò sier Alvise Gradenigo, fo Cao di X, qu. sier Domenego cavalier, respondendo a li Savii eh’è mal a lassarli, perchè si 105* darà sospetto al re di Franza. Poi parlò sier Velor Michiel, è di Pregadi, dicendo cerle parole à dilto todeschi di Fontegoelc.,ehe fono a proposito. Andò ledo parte: 19di Savii, 164dilGrimanieTrundi l’indusia, et questa fu presa; sichè il Consejo non li voi dar.