573 MDXVj AGOSTO. 574 darne de ciò notitia a la Sublimità Vostra, pregandola voglia dal canto suo provedere et admonire tutti che se forniscano per altro mezo, zoè in Padoa, Treviso, et nel Friul et....., ove ne troveranno abastanza, et cavalli più al proposito loro che questi de campo; ma ancora ho voluto commeter a tulli li condutieri et capi et altri soldati da cavalli, che per quanto hanno cara la vita, non debiano prestare alcuno senza mia licenlia. Son ben contento che le persone de li clarissimi oratori se forniscano ove li par; ma altri non, et io anche so contento prestarne uno paro a le magnificenlieloro, et de his hactenus. De li inimici, non intendo altro se non quanto Vostra Celsitudine vederà per la introclusa relalione de uno todesco captivo; ma scrivendo, sono sopra-gionti dui de li miei da Legnago, mandali verso quel loco per intender qualche motivo de i minici, et mi riportano come il campo loro tra domane et Marti ogni modo se deve levare ; et che li fanti 300 erano in Lignago, sono partili cum le artegliaiie et moni-tioni che erano in quel loco, et non sono rimasti altro che 50 fanti vel circa, subjungendo che hanno da bon loco, come alcuni cavalli insieme con diti fanti, avanti el levar loro debano venir a la Villa Barlholo-mea et Carpi a brusar li strami. Et questo è quanto riferiscono degno de notilia de la Sublimità Vostra. Gralie eie. Da poi disnar, come ho dito, fo Colegio di la Signoria e Savii per expedir li capitoli dii dazio dii vin si ha incantar con li Governadori. Di Bassan, si ave aviso che sier Alexandro Badoer podestà et capitanio era morto, qual per Gran Consejo venisse in questa terra a curar la egritudine sua ave licentia, et in suo loco è vicepodeslà sier Marco Antonio Michiel di sier Velor, et il suc-cessor è electo zà più mesi, ma non voi fin non si veda tranquilità di le cosse. In Quarantia criminal reduta, fo expediti alcuni ladri, quali robono la chiexia di Santa Maria Mazor e altre chiesie, et per più disprecio, cagò in chiesia. Et fo menali per li Avogadori, videlicet che do di loro ladri siano apicati per la gola ; li altri do confinati al confin di ladri. 34G A dì 28, fo Santo Agustin, la matina, fo letere di Roma, di l’orator nostro, di 24. Come era letere di Turin, di l’homo dii Magnifico, de .., come sguizari hessendo a Chievas et inteso esser intrade lanze 400 et 4000 lanzinech di francesi in Moncalier, li parse andar a recuperar il loco. E zon-ti, fono a le man con francesi, et ne fo molti morti, utpatet, et rebatuti sguizari, quali, venendo su per le rive dii fiume chiamato Dora et volendo butar uno ponte per passar di là, francesi venendo sopra le rive per devedarli, sichè l’una parte e l’altra venivano su le rive del fiume. Et sguizari mandò non-cii al Chrislianissimo Re a desfidarli a la zornata, i qual capitani francesi risposeno non era tempo. Et cussi sguizari veneno per intrar in Turin, ma el ducila di Savoia havea scrito a Turin non li lassasse intrar, et zà era mirali dentro 300 lanze et 3000 lanzinech di Pranza, ita che sguizari, venuti, non li fo dato alozamenlo, imo devedato il darli vituarie ; per il che essi sguizari pigliono la via di la strada Dora, qual è sul passo di tornar a caxa loro, over altrove. Conclusive, il Christianissimo Re à autotuto di là di Po. Li manca solum Milan, Cremona et Lodi. Scrive che, dove se ritrova francesi, li 8000 sguizari si aspetava, venendo, non si potrano conzonzer insieme con sii altri. Item, scrive come il Papa ò stato in gran coloquii col Cardinal San Severin, qual tien In parte di Pranza, e voria acordarsi con Pranza, et hanno expedilo uno con letere al Roy, qual tornerà in zorni 9. Item, scrive come erano venute tre letere al Papa in risposta di quelle Soa Santità scrisse zerclia dar socorso al re di Ilongaria per le cosse di Jayza conira turchi: una dii re di Spagna, che rispondeva faria eie.; l’altra dii re d’ingaltera che scrive al Papa doveria far sedar queste discordie de Italia et scomunicar quella parte non voi far pace, e non si stii su guerre ; la lelera terza è dii Sophì, qual risponde al Papa è tutto suo, et che lui dalcanlosuo farà ogni sforzo per interlenir turchi da la banda di là occupati, et christiani di qua fazino il suo forzo a juctura di loro. Item,\>nr il re di Pranza habbi auto tutto di là di Po, excepto li manca a-quistar Milan, Lodi el Cremona. Et questo coloquio e nove aule, par sia ch’.el Cardinal San Severin à comunicalo con dito orator nostro. Item, il Papa va ogni dì a solazo fuor di Roma a piacer per confortarsi; pur à gran dolor di la venuta di francesi e dii mal à il Magnifico suo fratello, qual a Fiorenza à dii mal assai. Vene l’orator di Pranza in Colegio, col qual fo 346* conferito zercha ie cose di Roma e di campo Este in Colegio con li Cai di X. Dì Campo, fo letere dii capitanio sanerai, di eri. Come el voria tuor nuova impresa e passar Po con ajuto dii ducha di Ferara, qual si à scoperto con nui, e farà il ponte sora Po, et cussi andar col campo in Romagna et far voltar Ravena; e altre soe opinion. Et à fato far esso capitanio il ponte a Pon-