245 MDXV, GIUGNO. 24G la preda; ma che lui veniria cum la spada nuda non solum in Amasia et Bursa ma fino in Con-stanlinopoli a ritrovarlo. El Turco li rispose che non ge bisognaria arivar in Amasia non che a Con-stantinopoli a ritrovarlo; et da poi molte bravarle dite da l’uno et da l’altro, sdegnato el Turco fece prender lo ambasador et talgiatoli el naso lo rimandò al suo Signor, dicendoli che a tempo nuovo el volea andarlo a trovar; questo è quanto habia-mo de qui. El campo dii Soldan era partito di Alepo, et era sparpagnato per tuta la Soria a li alozamenti per ritornar a questa primavera in Alepo. Da poi scrita, si ha il Turco esser in l’Amasia et redur le zente per andar un’altra fiata in la Persia, subito dopo che li sarano azonti 25 in 30 milia tartari che l’aspectava di zorno in zorno. Sufi era in Tauris, et metevase in ordine ver lui per venir a la volta di l’Amasia. Avea zà 50 milia cavali armadi, 50 milia cavali lizieri et più di 300 milia pedoni se i se a frectano. Dio volgi non resti cui porti la nova nè da 1’ una, nè da l’altra parte. Andrea Sanudo qu. sier Matio. A tergo : Domino Marco Antonio Sanuto fratri lionorando. 144 Copia ad litteram de ima letera di Cypro scrita per il vescovo di Armenia, nominato Davi t, a sier Donado da Lese qu. sier Priamo, ricevuta qui a dì 31 Mazo 1515; la qual comenza cussi: In nomine de la Sancta Trinitate et Unideitate, amen. Magnifico et excellentissimo signor missier Donato Lege, el humilissimo episcopo armenorum a voi manda salute, et dimandanio per la vostra pace come stas in questo pestifero tempo. Semper pregamo Dio prò la vostra integritate et prosperitate de la tua anima et corpo, et domandamo Dio per la sanità de li tui fioli el (iole et ogni lui domestici et a-mici et proprii, et a lutti vostri ciladini fideli christia-ni amen. Cognoscit la vostra illustrissima signoria che la tua epistola ha pervenuto a mi, et ho udito ogni cosa che hai scripto et per Sofis et per il mio fratello, et son intento che la vostra signoria cerca per nove del Sofis. Cognosco signor che tu sai le cose del Sofis amplius che non so io ; ma per ri-speclo de la vostra cxcellentissima signoria, scrivemo per l’angara et guerra che fue fatta fra signor Solìs et fra el gran turcho Salinchiach filiolo de l’othman. Questo Salinchiach, ha udito come el signor Sofis se volia venir a combater con lui, et ha congregato una gran moltitudine de li homeni combattitori, et con gran impelo andato sopra ’1 Sofis per spaurirlo, et come tu sai lo paese, scriveroti. Ila venuto prima in Erzignanetaspectava che venesseel Sofis contra lui, ma el Sofis non è venuto. Quando vide che el Sofis non verrà a lui, questo è andato contra ’1 Sofis in battaglia, e ’1 signor Sofis non haveva assai combati-tori, perchè non credeva che el sullan Salinchiach venerà contra lui ; ma quando vide che lui veniva, ha venuto contra lui in........et Salinchiach, et era el tempo invernale et in quelo loco è gran fredo, et combattorono con 'gran impeto, et sono molti caduti da due parte; et el Selimchiach haveva assai schiopetia et el Sofis non haveva. Et disse el signor Sofis a li sui combatitori : « Venite, fugiamo da lor, perchè in frustra amaciano li mei 144* homeni con questa injusta sciopetia » ; el voleva far le machine, perchè è una grande valle in mezo del Choi et Tauris, che è el suo solio over sedia, et voleva aponer li in quella valle, et ha assimiliato come fuge da lui, et el sultan Silimchiach hali consequito con li soi combatitori, et ha venuto fin al gran valle ; et quando hanno veduto el valle, hanno certificati come el signor Sofis voleva farli michanamente a perderli, et sono spauriti cwm gran paura, et dicono a lui li sui homini : « Pregamo ti, Sultan, che non descendiamo in questa valle, altramente periremo. » Quando vide el Sultano che dicono el vero, ha consentì a lor et ha tornato per andar in suo loco, perchè era un gran fredo; ma el Sofis, quando vide cha ha retornato el Gran Turco, ha scritto litere al sultan Allimat, che tene la citade Amid, che andava contra de lui con sui combatitori, et ha fato el comandamento del Sofis come era obediente a lui, et hanno andati contra de lor con le sue moliere et fili et fameli, come è lor usanza ; ma el Gran Turco non sapeva che veniva contra de lui alcun guerra et non sono venuto insieme, ma veniano squatra squa-tra chinche milia et diece milia et circa, ma el sultan Ahmat li amaciava, et cussi sono periti ili batalia et in questo loco cento milia homeni; ma una squatra de li homeni del Gran Turco è venuta in altra via, et s’è scontrata a le femine del sultan Ahmed, che haveno pochi homeni in custodia, et hanole tolte con lor in paese del Gran Turco. Et da poi che veneno da la batalia et hanno veduto che lor femine fusseno tolte dal Gran Turco, hebeno gran tri-