249 MDXV, GIUGNO. 250 à preso certi spagnoli, e manda la sua deposition, tra li qual uno di Cervelon, et li ha ditto che il conte, di Chariati era venuto di Verona a trovar il viceré, et stato in coloquio, è ritornato in Verona per aver danari. Di Padoa, dii provedador amerai, di questa matina. Nulla da conto. Havia pagato li archibu-sieri, quali vanno a Vicenza dal capitanio zeneral per averli richiesti con grandissima instantia; de i nimici, ut supra. Di Roma, vene letere di l’orator nostro, le ultime di 30. Come il magnifico Juliano partiva per Bologna ; ara con sì 200 homeni d’arme, 100 cavali lizieri. Item, di Zenoa è letere, di 24, in la terra esser 5000 boni fanti et non dubitano di sgui-zarì. Hanno posto ogni cossa a hordine e vituarie dentro; il doxe domino Octavian di Campo Fregoso sta con bon animo, et par che a Seravaie, eh’è mia 148 40 di Zenoa, siano zonti sguìzari, quali sono 14 mi-lia et altri 6000 fanti ducheschì, et voleno l’impresa di Zenoa, et hanno 300 lanze duchesche con il signor Prospero Colona ; il Ducha e il Cardinal Sedunense vi vanno a la impresa. Item, coloquii col Papa, qual dice, ut supra, non si voi discoverzer, sta a veder; si francesi sarano potenti in Italia, sarà con loro, altramente starà cussi. Di Pranza non vi è letere; di 12 dìi mexe fono le ultime : non frequenta le letere di Franza, come prima. Si dize il Re intertien a li passi le letere, aziò non si sapi la presta sua venuta in Italia. È da saper : l’orator nostro, per le altre letere, andato a visitar il Cardinal Surentìno spagnolo, inter loquendum, li disse il re di Franza veria in Italia, e tristi nui s’il non veniva, perché saremo in le vostre man, che ne tratè sì mal. E il Cardinal disse : « Domine orator, non credè ch’el vegni questo anno, e sì ben non venisse, il mio Re non voi tanto mal de vui come dite » etc. Ilor li fo scrito per la Signoria nostra col Conseio di X, che non andasse pur a visitar cardinali spagnoli, per non dar suspeto a Franza. Hor in queste letere etiam è questo aviso, che lì a Roma tutti si meraviglia non vi sia letere di Franza; etiam li oratori francesi proprii. Di sier Hironimo Lipomano, da Roma, avi letere, di 28, molto longe. Fra le altre particulari-là, mi scrive in la gratia è col papa e coloquii auti insieme; et come di far cardinali non si raxona, e tien il Papa scorerà a farli da do e forsi tre anni, salvo si Franza non lo richiedesse a farli venuto in Italia, et esser vincitor, et in questo caxo ne faria una frota; ma stantibus terminis, il Papa non si pensa di far cardinali. Scrive esser zonto lì a Roma sier Hironimo Grimani di sier Antonio procurator, fradello dii Cardinal, con suo fiol et suo zenero sier Zacaria Ven-dramin. È da saper: la causa di la sua andata è per far renonciar al dito Cardinal il patriarca’ di Aquileja a suo fiol episcopo di Ceneda, perchè dito Cardinal par renoneii quasi tutti li soi beneficii in vita soa, resalvandosi però l’intrade ; et etiam uno fiol di sier Vicenzo Grimani, etiam suo fradelo, nominalo, .......qual l’anno passato andò a Roma, si ha fato prete, e il Cardinal li ha dato....... Fu posto, per li Consieri, salvoconduto in la per- 148* sona tantum di sier Alvise e sier Piero Venier qu. sier Domenego per uno anno, ut in parte, et fu presa. Ave 19 di no, 133 di si. Fu posto, per li diti, salvoconduto a Antonio di Anzelieri in la persona tantum per un anno. Fu preso : 14 di no, 148 de si. Fu posto, per li Savj, che certa causa di sier Andrea Balastro, fo preso da’ turchi hessendo camerlengo e capitanio dii borgo di Modon, e dii 1501 pagò certa taia e dia aver danari di la Signoria nostra, che la dita causa sia commessa, cheli Proveditori sora la revision di conti debano andar a le do Quarantie, et con li avochati phiscal ivi terminar questa materia, ut in parte. Ave 18 di no, 154 de si, et fu presa. Fu posto, per li Savii, che domino Nicolin da Dresano vicentino, alias condutier nostro, atento li soi meriti, li sia dato di provisione ducati 25 per paga a raxon di page 8 a l’anno, con obligation di servir in campo con cavali tre boni, et questo a beneplacito di la Signoria nostra: 4 di no, 128 de si. Fu posto, per li Savii, certa parte, che li signori di oficii debano andar su l’incanto a vender i beni di debitori con certe clausole, ut in parte. Fu presa ; la copia sarà posta qui avanti. Ave 20 di no, 140 de si. Fu posto, per il Serenissimo, Consieri, sier Zuan Piero Gisi cao di XL era solo e li Savii, do decime ordinarie perse, con li modi, la copia sarà qui avanti. Ave 21 di no, 142 di si; fo presa. Fu posto, per sier Gasparo Malipiero, sier Marco Minio, sier Zuan Badoer dolor, cavalier, sier Hironimo Justinian savii a terra ferma, una parte, come non si possi più edificar monasterii nel corpo di questa cita, o chiesia, ma in le extreme parte con licen-tia dii Gran Conseio, per i cinque sexti, da 1000 in suso congregato. I monasterii, chiesie, capelle fabri-cate non possi comprar, per slargarsi, stabele, nè al-