409 MDXV, LUGLIO. 410 po, ut supra. Item, salvoconduto a sier Aguslin di Garzoni, fo dal Banco, in In persona et non altro per do anni dn li soi creditori, el irnprestn ducali 500 per cerio tempo, da dover scontar poi in le an-garie soe el di altri ; siehè tulio si fa ppr danari. 242* Jn questo zorno, da poidisnar, fu fato una forra al tragelo di San Silvestro, zoè di qua da San Luca, apresso la caxa di Corneri da la Pisropia, e fo api-cado uno ladro, qual era familiar di caxa, barcaruol olim al Forilegodi la farina, che con certi altri rupe una feriada e intrò in caxa e robù molle robe, et per Quaranti», per il piedar di Avogadori, è sia preso di apicarlo; e cussi fo fato. Ha moier e fidi; era honeslo homo. A dì 24, la mafina, fo Mere di campo, di Este, di eri sera. Come i nimici sono pur a Cotogna, el hanno fato conzar do strade, Puna per andar verso Montagnana, l’altra verso Albarè; siehè sono per partirsi. Avisa il provedador i danari recevuli e li pagamenti et fa, et si mandi li danari ; et altre occorenze. Di Padoa, di rectori. Come questa malina partiva de li el signor Theodoro Triulzi, qual va nel nostro campo a Este e dice si aproxima la venula dii Roy. Di Corphù, fo Mere di sier Vicengo Capel- lo provedador di Varmada, di.. di questo. Nulla da conto ; di l’armar di le galie etc. Di Chiosa, di sier Pangrati Justinian podestà. Dii zonzer li fanti 180 di brixigelli e vien li altri, el li ha expediti per Monte Alban,, aziò vadi a la volla di campo. Da poi disnar, lo Colegio dii Principe, Signoria et Savi con li Provedadori al sai, zerca aldir il daziare di Udene dii sai di danari. El dice la Signoria non aver; a l’incontro li Provedadori al sai mon-slra che dia dar. El fo bona zornata; si Irarà danari. Etiam aldileno quel di Rovero dazier dii sai da Treviso, voria certo resloro, et fo mandato via. Di Este, dii campo, fo Mere dii capitanio generai, di ogi, hore 15. Com’è, per exploratori, i nimici.....sono in ordine tulli per levarsi, e forsi a quella hora è levati, nè manca altro cha il ponte, che vien di Verona, zonzi, perchè voleno passar l’Adexe ad Albarè. Scrive poi zercha danari si provedi et mandi. Fo mandato in campo, in questa sera, ducali 4000. Fo in Colegio, quesla malina, elccli quelli dieno andar a Rialto a solicitar la exalion di danari in loco di sier Bernardo Barbarigo consier e sier Hi- ronimo Justinian savio a terra ferma, eli’ é stati questo tempo, e sier Polo Capello el cavalier, fo savio dii C'nsejo, stele l’altro mexe; et rimaseno sier Batista Morexini consier, sier Domenego Tri-vixan cavalier procuralor savio dii Consejo, sier Bortolomio da Mosto savio da terra ferma. A dì 25, fo San Jacomo La malina, vene in in Colegio sier Hironimo Barbarigo qu. sier Beneto, venuto governador di la Zefahmia, et referi in Colegio di quella ixola, di le inlrade eie. Vene in Colegio l’oratordi Franza, el partono di novo, meravegliandosi e l’uno e l’allro che non si abbi aviso di Franza dii zonzer dii Re, licet a questi zorni, per via di Fiorenza, zoè eri, si ave in li Cor-boli merendanti fiorentini in quesla terra, dii zonzer il Re a di 12 a Limi; tamen di certo nulla liavemo. Disse il signor Thodaro Triulzi era parlilo di Padoa et andato in campo nostro a Este dal signor Borio-lamio, et altri coloquii fenno. El il Principe li rispose. Et è da saper, al presente il Colegio si reduse di sopra, dove si fa portar lì. Di campo, di Este, dii provedador generai, do letere, di eri una e di hore do di note. Prima, avisa come Alvise Guidoto ciladin padoan, à la caxa al Frasine et sleva a Montagnana, pareva marchesco et monslrava star ben di là, hessendo al presente in Montagnana, par da alcuni soi parenli sia sia fato prender da’ spagnoli, el fato prexon et conduto a Cotogna, dove è il campo. Scrive poi, in la seconda lelera, che quel zorno il marchexe di Pescara el ca-pitanio Archon erano venuti a Montagnana con bona scoria di cavali lizieri et homeni d’arme, el questo per aver il pali haveano mandato a far li; siehè è si-gnal voleno star fermi e non levarsi. Etiam da Verona li è zonlo assa’ vituarie ; siehè starano fermi. Item, hanno, per via di quelli di Montagnana, come li dimandono a’ spagnoli quello sarà di questa venuta di francesi. Risposeno: « Stè di bona voia, che le cose anderà ben ». Scrive aspetar i danari con desiderio per pagar le zeute d’arme. Di Poma vene tardi uno corier con letere di sier Marin Zorgi dotor, orator nostro, di 21 le ultime. Prima, come il Papa era ritornato di castel- lo in palazo; et che era letere di Fiorenza, dii magnifico Juliano, qual havia auto Ire termeni di febre terzana, ma stava meglio. Et era letere eri, a dì 20, dii Re, et una di monsignor di Boysi a questo orator è in corte, monsignor di Momorl, di 14, da Lion. Avisava il suo zonzer lì a di 12 e aver visto uno bellissimo exercilo di fanti : in Lullo, computa 25 milia lanzinech, 3G milia,