4-3U MDXVj vanii el noslro alozamento. Uopi passò una bellissima banda de lanzchinet più ili do terzi, benissimo armadi et bella zente; fono, per dillo de tulli, 3500, e il credo. Heri etiam partì el gran conlestabele monsignor de Barbon, qual li parca una bora 1000 anni a partir, e dubitava non partir, acino ch’el pregava i ambasadori nostri che solizitasseno la Maestà dii Re che ’1 fesse partir presto ; fra Ire zorni si aspela la banda negra, qual sarano in numero G000, et è una famosissima banda luta vestila de negro et drapi, et arme, el le piche ; spero sarà belissimo veder. El Ducila se fida più de questa banda per la gran experientia i hanno de le arme, che de lutto el resto di lanzchinech ; dice voler omnino l’antiguarda con questi G000, et altri 4000 apresso, e dice che s’el non rompe sguizari con questi 10 milia, voi li sia moza la testa, e s’el perderà, sarà talmente cruenta la victoria, che sarà lezier cosa a quelli sanino la ba-laia superarli. L’ho visto beri: è uno bellisimo homo per lanziman de cerca anni...; la verità è che, per ditto de ogniun, mai insite el più bel exereilo de la Pranza de questo. El Re partirà a la fin de la seti-mana et del mese, e imi apresso apresso: spero la-remo pizol zornate. Fin qui non è stà caldo se non beri et ozi, ch’èslà grandissimo, e dubito amalarmi, perchè temo el caldo più di lutti l'homeni del mondo; tuta via mi governerò meglio potrò; omnino spero veder belle cose etc. Sumano di le letere di sier Piero Pasqualigo dotor et cavalier, orator nostro, da Lion, di 24, scrita a sier Marco Barbo suo nepote. Come erano zonte lì a Lion 3500 lanschcnech col capitanio Michiel, de li qual 2500 erano ben armali, el a li 22 parlino per el campo tutti in ordinanza. La Maestà Regia andò a la campagna a farli la monstra. Parlile zerca do hore da poi monsignor di Barbon gran contestabele, el qual va in diligentia per solicitar el passar dii campo a li monti. Item, parlile monsignor de Lutrech primo dii Consejo, et il conte Pietro Navaro ; el el ducha de Geler è ancora qui a Lion ; crede aspelerà Pavento di la banda negra, ch’è di lanschenech 4000 in zercha, che sarà sta sétimaiia qui infallanler. La Maestà Regia poi, Venere o Sabado a la più longa, che sarà a dì 28 over a dì 29 di P instante, se partirà col resto di la corte verso Garnopoli e i monti, et essi oratori nostri lo seguirano. Scrive aversi fornito di letiere di campo et muli, ne li qual à speso ducati 80; ma stenta a trovar armature e non valeno nulla, e costa 440 assai quelle vi è lì. À terminato lasar parte di la sua roba lì ricomandala a Bonvisi; tien tornerà presto. Scrive, manda, per questo corier Zanon, le letere di Anversa copiose dii suo viazo falò a PArchiducha; el qual corier fo prima spazalo da Lion, ma par a Paris fusse retenuto per certa cavestraria el feze, et rimandate le letere a la corte qui a Lion, et bora le rimanda. Sumario di una letera di sier Marco Antonio 266 Contarmi dì sier Carlo, data in Anversa a dì 14 Lino, drizata a sier Mafio Lion qu, sier Lodovico. Come Zuan Gobo corier zonse a dì 22 dii passato a Bologna, e l’orator domino Pelro Pasqualigo suo cugnato era stato male et cominziava a miorar, et intese la nova commissione di la Signoria di andar in Fiandra solo, e poi parli esso Zuan Gobo con Andrea Rosso secretarlo noslro, e andono verso Paris in quel zorno per proveder di danari et portar li soi drapi.. In questo mezo, con l’oralor predito si transferite a Montroylo, (erra dii Boy che confina con la Fiandra, et lì Porator si medicinò, expeclando il secretano. In questo interim, per non star in ocio, lui fue a veder Teroana. Et zonto il secretano, se ne andono a loro viaggio; nè mai vide il più bel paese, nè le più belle lerre, la meglior zelile che mai praticasse, et più belle et polite donne che siano al mondo, e veramente è paese di Venere. Zonseno in Anversa a dì primo Zugno; e in quel instesso zorno principiò la fiera de Pinslade, la qual spera sarà be-lissima, et tornali di Olanda, sarà in colmo. El Principe don Carlo se ritrova in Olanda. Ozi si manda il secretarlo nostro con il corier a far intender a sua excellenlia il zonzer di Porator lì in Anversa, et che el comandi quanto li par. Scrive, ha dubioebe Porator sia admesso, el però voleva andar col secretano, ma Porator tene certo lo admeteria ; sichè restò di andar. Ozi è la cremisa di questa terra di Anversa, ch’è inlerpretada dedicatio ecclesia; majoris, nel qual zorno si fa una solenne processione, dove vanno ordinatamente tutti li mestieri di la villa benissimo in ordene con trombe, e fin qui è tutte d’arzenlo, perchè la procession passa davanti la nostra stanzia. Scrive el stà su la fanestra a veder passar la zente molto civilmente* vestita, et con bello ordene circonda la terra, e poi se ne vanno a disnar, e si fa grandi triumphi. Tutte le terre circonvicine con-coreno da li sui amici, et questi, al tempo di la sua cremisa, vanno da loro. Drieto li mestieri in proccs- 266 * AGOSTO.