MDXV, GIUGNO. 262 A dì 5, la matina, in Colegio fo letere di Treviso, di Hironimo Dedo secretano, di liore 6 di note. Dii zonzer suo lì, et questa malina sarà col signor capitanio di le fantarie et exequirà la commissione a lui imposta. Di Padoa, dii provedador venerai, di eri sera. Come havia aviato a la volta di Vicenza fanti 2200 solo li contestateli nominati in le letere, et restato in Padoa da 500 fanti, videlicet Maldonato spagnolo, Nicolò da Cataro,......da Vilmarchà, Vicenzo Bambaion et..., et etiam lui provedador si partirà ozi per andar a trovar il zeneral ; resterà in Padoa al governo il signor Theodoro Triulzi. Sono li zentilhomeni a le porte etc. con bona custodia. Di Vicenza, dii capitanio venerai, di eri sera. Come inimici sono pur a Manerbe; et dii zonzer lì in Vicenza de li archibusieri, et altre par-ticularità, e aspeta li fanti. De Ingaltera, fo letere di tutti tre li oratori nostri, date in Londra a dì 3 Mavo le ultime. Prima, narano l’intrar loro a dì... Aprii in Londra ; poi l’audientia publica aula e la elegantissima oratione fatta al Re per lui sier Sebastian Ju-stinian orator, qual aldita, il Re lacrimavit. Poi l’audientia secreta et le parole ha dito il Re in materia di queste presente guerre. Laudano mollo il Re, qual à ogni virtù et compone et è senza alcun vicìo, di età di anni ... Poi di la zoslra fata; et ultimo dii partir e tuor licentia di lui sier Piero Pa-squaligo per ritornar a la sua legatione in Pranza. Et come lui sier Andrea Badoer, non havendo auto il modo di potersi levar, restarà lì fino li sia provisto di danari, et è anni 6 è fuora ; il sumario di le letere sarano qui avanti. Di sier Piero Pasqualigo orator nostro, di Dobla, di 6. Dii zonzer lì per pasar su la Pranza, et si risentiva alquanto di dolor. * Fo ledo una relation di uno explorator vien di le parte di Zenóa. Dize sguizari esser a Seravaie numero ... et voleno andar a la impresa di Zenoa, et non andando, torano la volta di Parma et Piasenza, ch’è terre tien il Papa date al magnifico Juliano suo fradello in uno suo dominio, per redurle sotto il stado de Milano. 11 Ducha era col Cardinal Sguizaro a Vegevene; il vescovo di Lodi in castello a Milan, retenuto per essi sguizari. Dize, a dì 3 fo in Verona, dove vide che si fortificha il castello di San Felixe e taiavano dii monte, et che il conte di Cariati havea ditto contra quelli citadini di la sua fadione, non dubitasseno di le zanze si diceva che francesi veniva, et che mai l’Imperador li abandoneria, nè il suo Catholico Re; et che non era il vero ch’el Papa saria con Pranza, ma è in la liga soa più slreto che mai. Item, ch’el vizerè havia mandato una sua garzona et 8 cariazi di roba in Verona, et ch’el conte di Cariati havia ditto non anderia 8 zorni che faria serar li nostri in Padoa; et havea fato preparatione di forsi 2000 segeti da taiar biave, e ordinalo villani e assa’ numero di cari. Dicono voler venir a dar il guasto in visentina e padoan, e tuor le galete di visentina. Item, che a Milan si diceva francesi veniva in Italia, et era ivi gran confusion, et non voleno pagar le taie impostoli ; e altre partieularità, ut in reta-tione ; questo è il sumario. In questa matina, a la Tana, al loco solito, fo bu-tado, per Sigismondo Albergeto, do aspidi ordinali per il capitanio zeneral, e lui impostoli il nome, traze balota di lire... Et sier Luclia Trun cao di X, ch’è provedador sora l’Arsenal et sora lo artelarìe, fece un disnar al qual vi fu sier Zorzi Emo savio dii Con-sejo, 4 Savii a terra ferma, sier Gasparo Malipiero, sier Marco Minio, sier Piero Trun, sier Hironimo Justinian, 5 Savii ai ordenì, sier Lunardo Coniarmi, sier Jacomo Taiapiera, sier Agustin da Pexaro, sier Carlo Capello e sier Andrea Trivixan, sier Hironimo Querini patron a l’Arsenal, sier Piero Coniarmi fo avogador, e Jo Marin Sanudo. E fo bel pranso, a spexe però di San Marco, fato in caxa di Sebastian scrivan di le artelarie dii Consejo di X. Da poi disnar, fo Colegio di Savii, et vene letere 156 di Vicenza, dii capitanio zeneral, di ozi, hore 13. Com’ è i nimici al solito loco di Manerbe, et a-spetava la risposta di quanto havia mandato a dir per il conte Vetor da Martinengo ; et poco da poi vene letere di Vicenza, di hore 15, di sier Nicolò Pasqualigo podestà e capitanio di Vicenza. Dii zonzer lì dii conte Vetor predito con la risposta di la Signoria nostra. Item, è zonli fanti 2180 àlozati tutti in la terra, et il capitanio voi slar fermo lì, et dize è in loco sc-guro. I nimici, sono pur a Manerbe, danno fama di levarsi per Albarè; sono homeni d’arme 700, cavali lizieri 600 et fanti zercha 4000. Item, aspetavano quelli homeni d’arme fono svalizali sul Polcsene fati presoni e liberati per il capitanio, quali è sta posti a Verona a cavallo et vieneno in el loro campo. Di Padoa, di sier Domenego Gontarini provedador zeneral, di ozi, hore 18. Come ozi si partiva, poi disnar, per Vicenza, lasando bon ordine in Padoa. Item, che à auto uno aviso di Este da Spa-dazin, qual lo manda incluso. Et scrive i nimici esser pur a Manerbe; il ponte fo tirà di sopra verso Al-