449 MDXV, AGOSTO. ria ; però si meterà una parte di tuor impresiedo, e disse la conlinentia di la restilution, come nel Con-sejo dei X haveva preso ; per tanto esortava tutti, come il dover era, per aiutar la sua patria, e loro medemi volesseno servir la terra in tanto bisogno, et si lezeria la parte; con altre parole ben dite; sichè le’ bona renga. Et laudato molto per esser di anni Di campo, di Este, vene letere dii prove-dador venerai, di hore 16, osi. Come i nimici erano ad Albarè non passati ancora, et manda una letera aula di bomeni di Cotogna, data a dì 3, bore 21, avisava il levar dii campo inimico de lì la mali-na per tempo, tutto; poi ussite e andono ad Albarè con opinion di passar l’Adexe ; si dice voleno andar in Lombardia verso Genoa contra francesi, et hanno restelato, ne l’andar, tulle le ville dii colognese di quello hanno potuto. Li cariazi et le farine par siano sta condute di là da l’Adexe, ma ancora il campo è di qua, non è passalo; sichè questo aviso è contrario a la lelera scrita per il nostro capilanio zeneral, re-cevuta questa matina, che erano pasali. 272 A dì 5, la matina, fo letere di campo, di Este, dii provedador venerai; eliam il capitanio venerai scrive. Come, per uno explorator, qual dormì in campo, hanno i nimici sono ad Albarè non passati ancora l’Adexe, ma hanno le burchiele da far il ponte sopra li cari ; et che in questa matina Io voleano omnino far. Si diceanderuno spagnoli verso Lombardia, et li todeschi resterano a la guardia di Verona, dove non vi è zeute se non le guardie solite di le porle e di casteli. Perchè el ditto vien di Verona. Di Roma, fo letere di sier Mar in Zorsi dotor, orator nostro, di 27 fin 31. Avisa come il Papa havia sotoscrito a li capitoli di la Liga con i nimici a dì 30, et si doveano publicar; ma sopravenuto una stafeta di Lion con letere di 22, par non sia sta fatto nulla. Et il Papa aspeta il suo nontio mandalo al re di Pranza ; tamen voi far ogni cosa che francesi non vengano in Italia. Manda danari a’ sguizari et a’ spagnoli. Dice voler far cavalcar le sue zente; ma sarano tarde, benché parte siano zà aviate verso Bologna. Et scrive coloquii, auti col Papa, al qual li dimandò di novo. Disse aver letere di Lion dii zon-zer dii ducha di Geler, et che non era ancora risolto s ii Re doveva venir a la impresa, dicendo sguizari 30 milia lì è a li passi, et ne vien di altri, et che voleno aspetarli a la campagna. E l’orator li disse: « Pater Sancte! vien dito per Roma che Vostra Beatitudine à sotoscrilo a li capitoli. » Disse : « L’è vero 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XX. che havemo sotoscrilo e fato la boia e breve sigilala che inlremo in la Liga ; ma non ge l’avemo dà ancora ; volemo aspetar il messo di Franza per veder si il Re voi far quanto li havemo ditto, » con altri coloquii, ut in litteris. Et dicendo l’orator era stà a visitar il Cardinal Corner, qual era amalato di febro e havia auto do parasismi, ma stava meglio e si ricomandava a Soa Beatitudine, il Papa dimandò molto di lui, e li rincresceva assai, e lo laudò grandemente, dicendo amarlo assai. Scrive esser poi andato per visitar el Cardinal. . . ., qual era andato a veder comedie. 11 Papa è pur in Castello. Scrive l’o-rator aver parlato al nontio dii ducha di Urbin. Li ha 272* ditto che il Papa voi il cavalca verso Bologna dove fa la massa di le suo gente, e lui non voi cavalcar se non li dà danari assai ; et è bon servidor di questo Slado. Item, scrive aver inteso......che si trata una nova Liga e intelligentia tra il re di Spagna e suo zenero re d’Ingaltera et l’archiduca di Borgogna a conservation di stadi loro..... Et nota : il corier a boca disse che il Magnifico era a Fiorenza anialato, et si leva portar in sbara a Roma. Da poi disnar, fo Pregadi el leto le letere dii Pasqualigo orator stato in Borgogna, et tuto quel sumario. Item, fo leto la retification dii Christianissimo Re di la lianza sotoscrita a la patente di sua man in Ambosa a dì 27 Zugno, che ad litteram aprova e retifica tulli li capitoli di la lianza conclusi tra la maestà di quel re Lodovico dodicesimo suo suocero el il Serenissimo Principe et Signoria nostra, con allre clausole solite, mi addendo vel minuendo-, et è sigilala di sigillo regio. Et a quel nontio portò le letere, se li dona . . . damaschili negro, qual è . . ........... Fo posto, per li Savii, una letera in Franza a li oratori nostri in risposta di sue. Come ne piace la deliberation di la Christianissima Maestà di ve-gnir di longo, e certo averà vitaria; et per via di Roma intendemo sguizari voi star a la campagna ad aspetarli. Laudemo il mandar per via di Zenoa e unir col siguor Renzo a Crema, aziò fazino mo-tion nel slado di Milan ; e cussi havemo scrilo al signor Renzo lazi. Item, che di Roma havemo il Papa à sotoscrito a la Liga de i nimici, et li man-demo la copia di le letere di l’orator nostro, per le qual la Christianissima Maestà vederà il tutto, ex-cepto quel aviso d’ingaltera. Itevi, che i nimici pa-sano l’Adexe etc. 29