153 MDXVj APRILE. voler di ditto Roy, ch’è sta più contento questo lo habbi che l’Arziduca, et l’ha acompagnala fuora di la terra, futoli honori grandissimi et presenti. Etiam esso orator nostro li usò alcune parole per nome di la Signoria nostra ; et il Roy li manda oratori a eom-pagnarla. Item, il Uoy partirà a di.... con la Raina moglie et la madre per Bles. Scrive coloquii auti col Roy, tamen à tanto da far che à mai il tempo di poter esser con Soa Maestà; il qual Re accompagnò la sopradita Raina veehia fino a Santo Dionise. Item, che se intende moti di sguizari contra quella Maestà, et veleno disender in Borgogna bon numero ; per il che il Re fa preparamento di zente per esserli contra vedendo non si voglino acordar con lui ; per il qual acordo andò da loro il duca di Savoia. Item scrive, il Re manda a Lion a publicar 1’ acordo fato con Ingaltera; e altre particularità. E nota. È un capitolo, come à inteso Spagna pratica con il Roy di lasarli la ducea di Milan, volendo acordarsi con lui. 85 l)i sier Sebastian Justinian el cavalier e sier Piero Pasqualigo dotor et cavalier, date a San Thomà Conturberì, mia 5 di Londra, a dì 12. Seriveno, come a di 10 passono su l’isola con gran mar, et veneno, in bore 24, mia .. . , et zonli li, scontrano li oratori galici ritornavano in Pranza. Con li quali parlono, come a dì 10 era sta publicato a Londra l’acordo con Pranza e quel re ci’Ingaltera, perpetua pace e union in vita di loro Re, amici di amici, e inimici di inimici, con nominatione dii re di Scozia et l’archiduca di Borgogna, chiamato re di Castiglia ; et che in li capitoli, tutti do reali hanno nomina la Signoria nostra per confederala. Item, che al re di Spagna li hanno lassa termine mexi G a intrar, lassando però la Castiglia a l’Archiducha, qual de jure li aspetta, et li primi li vadino a zurar lideltà, et tamen esso Re resti al governo. Item, che si scozesi verano più grossi di 300 cavali su Finga Itera, se intendi esser rota la paxe tra loro, et a questo il re di Franza promete sarà. Item, che mercadanti venitiani et fiorentini possino mercantar, ut supra; ma questo è li sumarii. Seriveno, il zorno sequente intrerano in Londra etc. 85 * Et leto le letere, fu posto, per li Savii, elezer tre per Colegio, quali debano contar con li hebrei e al-dir le sue raxon et veder quanto sono debitori di la Signoria nostra et hanno pagato per (anse impostoli et imprestidi fati; el questo in termine di uno mexe, et poi vengano in Colegio a referir quello aràno visto, ut in parte; et fu presa. Fu posto, per li Savii tutti di Colegio, excepto sier Hironimo Justinian savio a terra ferma et sier Leonardo Contarmi, sier Jacomo Tajapiera et sier Andrea Trivixan savii ai ordeni, di continuir di armar, et debbi meter banco .... do galie et andar armando poi le tre, videlicet quelli 5 quali è stà acetadi ultimamente, intendando siano butate le tessere chi prima di loro dieno armar et meter banco, ut in parte. Contradise sier Hironimo Justinian, dicendo haverno zà 17 galie, zoè G armale qui, G in Candia si arma, il provedador zeneral, eh’ è fuora, et do candiote et do si arma a Corfù, el questo basla perchè non si ha danari da butar via ; e si se voi far armada grossa e romper in Puia, si armi il capitanio zeneral et 10 galie qui, che lui sarà di opinion. Li rispose sier Marco Minio savio a terra ferma, dicendo non è altra via a la salute dii Stado nostro per far levar questi spagnoli che far potente armada c andar su la Puia, s’il parerà a questo Consejo; però bisogna seguir l’armar, qual non si fa con spesa di la Signoria nostra ; con molle parole ben acomodate. Et volendo altri parlar, maxime li Savii ai ordeni in risposta, nominati in parte, et volendo far Consejo di X, fo rimessa questa materia a un altro Pregadi. Et licenliato il Consejo a bore 22, restò . Consejo di X con la zonta suso, et scrisseno in Franza secretissime ; et il dì sequente fo spazà le letere. In questa malina, in Quarantia criminal, fo expe- 86 dito sier Alexandro Marzelo di sier Lorenzo da Santa Marina, absente, ma chiamato, et fo mlroduto il caso per sier Nicolò Doltin l’avogador, per avere amazalo uno Nicolò Soxina fante di Consoli, per voler relenir suo padre per una senlenlia, videlicet: ch’cl ditto sier Alexandro sia bandizato di Veniexia e dii destreto in perpetuo, et per anni 10 di tutte terre e luogi di la Signoria nostra da parte da terra, et da parte da mar da Corfù in qua, con taja, eli’ il prenderà, rompando il confin, di lire 10 milia, e siali taià la man destra dove el fece l’homicidio, che fu a San Zane Bragola, et poi in mezo le do Colonne taiatoli la lesta dal busto, sichè ’l muora ; c dila con-danation sia publicada su le scale di Rialto. E questa fu una parte posta per sier Hironimo da Pexaro el consier, qual fu presa ; e li altri do Consieri e Yicecai messeno mazor, et li Avogadori solum bandito di Veniexia e dii destreto in perpetuo et 10 mia più in là, et questa adoncha fu presa. Nè voglio restar di scriver, che molli zentilho-meni in questo anno à amazato persone, et si dize sono 10, e tamen stano in questa terra ; li processi è fati, et non vien expediti. Po in questa matina fato uno sponsalicio : la Ila di sier Bendo Semitecolo in sier Bernardo Donado