39 MDXV, MARZO. 40 suo Ir;ideilo, è lì a la corte ; et che missìer Zuan Jacomo Triulzi è a la corte et solicita la impresa etc. Di Padoa, di sier Bortolo da Mosto savio a terra ferma fo teiere. Dii zonzer lì, et in quella sera montò a cavallo, perchè il provedador li mandò cavalli contra, e volse andar a veder atomo la terra le fabbriche, e in che termene sono, et scrive la con-dition di quelle, ut in littcris. Et come il capitanio zeneral dize voi siano in fortoza per Pasqua; ma lui tien sarà per tutto Aprii compite. Scrive poi, come eri fo dal capitanio zeneral, et coloquii auti insieme zercha le fabriche et monstre l’ha a far. Alozoe col provedador Contarmi, et si parte per Citadella col colateral a far le monstre. Etiam di sier Domenego Contarmi provedador zeneral fo letere. De occurrentiis, et dii venir in la terra Zuan Jacomo Ronchon contestabile, era a-lozato a le ville con la sua compagnia di fanti 70, quali è sta messi alozar a San Maximo ; et à ’uto danari. In questa matina, fo balotà il caso di sier Zuan Andrea Pizamano qu. sier Michiel, qual vien menato per li Avogadori, et fu preso di relenir, et si apresentò per aver desobedito a li comandamenti di ditti Avogadori, intervenendo intrar in una caxa fabricò sier Francesco Pizamano suo barba a Santa f di la Zuecha, ch’era di raxon di ditto mona-stier. Ilor l’altro eri, poi leto le scriture, parloe et introdusse el caxo sier Ferigo di Renier l’avogador; li rispose domino Rigo Antonio suo avvocato. Ozi parlò sier Nicolò Doltìn l’avogador; li rispose . . . Et andò la parte di procieder: 7 non sincere, 13 di no, 16 di la parte; la pende a un altro Consejo. Da poi disnar fo Pregadi, et altro non fu fato che lezer letere di Roma, di 27, di Pranza, di 19, e di Padoa, di sier Bortolomio da Mosto, et fo chiama Consejo di X con la zonta, poi a hore 22, e licentià il Pregadi. Et perchè sier Francesco Falier cao di X era anialato, fu fato vice cao, in loco suo, sier Alvise Grimani. Di TJdene, in questo Pregadi, fo leto letere di sier Leonardo Emo luogotenente di la Patria. Zerca quelle occorentie; et come quelli corvati, erano in Maran, è partiti et venuti in loco loro alcuni todeschi; et aviso di le cose di sopra, come l’Impe-rador havia averto le trate a lutti merchadanti nostri e todeschi, excepto possi venir cavalli et boy. È da saper, per via di Fontego se intese l’Impe-rador ritrovarsi verso Yspruch, et era venuto di voto; non stava se non in chiexia, et non andava più a caze ; sichè voi esser buono. El Cardinal Curzense è andato in Hongaria, Di Crema fo etiam leto le letere, di 27, di sier Bartolomeo Contarmi capitanio e provedador. Come, juxta le letere dii Senato, havia ditto a quelli cittadini e altri, che quelli non haveano biave per viver di mexi sie, saria meglio ussisseno fuora; et come li J'o risposto aràno biave e voleno star a ogni cimento come boni servidori di San Marco; tamen sa è poche biave in loro. Lui ha fato quelle provision ch’el puoi zerca meter biave in la terra per li danari mandatoli; et che, se li manderà altri danari, melerà 2000 some dentro; sichè haveva vitame per uno anno per li soldati sarano a la custodia. Scrive, ha mandato uno homo a Milan dal Ducha a dolersi non vien mantenuto la trieva etc. ltern, ha aviso che le zente duchesehe erano andate in su a la volta di Aste; eli’è signal sentono qualche motion di francesi. Dii capitanio zeneral, da Padoa, etiam fo letere. In materia di brixigelli, et Zuan di Naldo, qual è qui, e scrive gran mal di loro, ut in litteris; sichè è venuto gran odii tra esso capitanio e ditti brixigelli. Et Zuan di Naldo è in questa terra, e fo in Colegio con li Cai di X, dolendosi dii capitanio zeneral. Ilor sier Zorzi Emo andato a Padoa, vederà di conzar questa cossa et pacificarli insieme. A dì 6. La matina vene in Colegio sier Jacomo 21 * Pizamano, dolendosi che il patriarcha havia mandato a inibir ai signori di note non procedesseno contra sier .... Oriti di sier Andrea, era Cao di sestier, che amazò suo fio! sier Antonio Pizamano, come ho scripto, dicendo è in sacris. Hor il Principe e tutto il Colegio li parse cossa strania, et mandò a chiamar il patriarca, dicendo è brutte cosse a far queste inibition etc. Sichè con questi muodi si ofu-sca la justitia ; ma sarà bandito. Di Constantinopoli, fo letere di sier Nicolò Zustignan baylo, di 16 Zener. Replica li avisi auti per avanti, come il Signor è in Amasia, atende a far novo exercito, à mandato a far adunar tutti li cavali el poi haver dii suo dominio per esserne sta morti nel confuto assa’ numero, etiam da fame per camino. Dismese li visieri, come scrisse, e fece altri in loco loro. L’ambasador dii Sophì, che vene a lui, lo retene et fe’ bater, et ha mandato uno suo al Sophì a dirli farà paxe con lui s’il se vuol far musulman, zoè tutta una Seda ; à mandato uno homo al signor Soldan,et ne manda uno solenne ambasador, et par voy tuor impresa contra Allidullì. Potria esser seguisse pace tra il Signor turco e il Sophì etc. Di Padoa, dii capitanio zeneral, letere al solito. Zerca li capi di stratioli sono in questa terra,