G19 WDX1II AGOSTO. G20 per spagnoli, o li asaltono, e preseno e tolseli badili, zape etc. 1 poveri veniva Gridando: Marco ! Marco ! nui semo vostri, semo sforzadi da costoro e le vostre artelarie ozi anno morti 27 de nui guastatori ; » tamen par i nimici habino lassato questa loro fantasia ; non credo però siano partidi, tamen per di- 334 verse vie si ha dicti inimici si parteno. Et habiamo, come in Verona è sta fata una crida, che ogniu-no di fuora portino feno, paie, fermenti e altro in termine di zorni 8, ali ter sarano brusati, eh’è si-gnal questi siano per partirsi: e la raxon voi i se parlino, sì perchè i non hanno vituaria a suficentia e stentano di pan, qual perchè non li vien le forze che li aspetavano, zoè todeschi in copia e zente di Ferara et le artelarie. È venuti solum un poco di danari dii Papa e pocha zente, e per Dio legno i temano più nui dia nui loro ; tamen tengo aspetino l’exito di le cose di Franza, e fin non sapi la verità non siano per levarsi ; e andando bene si leverano in la malora. Si andaseno altramente, aspeteriano poi feraresi e altri socorsi promessi, e vorano far qualche experientia per honor suo ; tamen poco farano ; e se i se lasano azonzer a venir, patirono sinistro e non ne scampe-rano con la vita el quarto di loro. È stà mandata una gran cavalcata di nostri a la volta di Vizenza ; si dize Antonio da Tiene ribello con cavali 400 esser de lì andato a far provision di vituaria per il suo campo, e si spera, mediante le zente è col Manfron a Maro-stega, e zcrclia 3000 visentini, reduli in zerto loco sorto di là via, i qual à fato intender a’ nostri esser sempre aparechiadi ad ogni bon effecto, che si averà dito rebello con quelli inimici. In queste hore è stà facto lo cride di qui, che li soldati debano aver par 1 di pan al zorno et 2 ingistere da ostaria di vili, et che coloro i alozano vadino a tuor dito pan et vin dal suo capo di contrada, cli’è capo de zentenaro, e tanti quanti alozano dagino questo pan e vin e non siano obligati a darli altro, e li soldati non dagino altro impazo soto pena di la forca. Questa spexa è pagata, la milà per la Signoria, l’altra unità se parte per quinto, zoè 3 parte i citadini segondo i suo’ extimi, et do parte il clero; cosa santa, non essendo stà altro modo di far taser sti soldati et i poveri citadini che diventavano rabiosi da dolor. In questa bora, 22, scrivendo, è venuto nova la cavalcada nostra aver preso gran summa di le zente era con Antonio da Tiene, da zercha cavali 100, et dito Antonio è reduto in el castello di Vicenza, e nostri li erano intorno per veder di averlo etc. Tenuta fino a dì 0, hore 20. Si ha la sopra-scrita nova di Vicenza, solum per nostri è stà preso 10 cara di pan et altre vituarie andavano in campo, e non quanto fo dito ; e questo è bono per esser gran carestia nel campo inimico. Dii dito sier Jacomo Micliiel da Padoa, vidi 334 * una altra letera di 11, drizata al prefato sier Andrea Foscarini qu. sier Bernardo, e questo è il sumario. Come i nimici, la note trapasata, fu di San Lorenzo, hanno redulo tutto el suo campo di là di l’aqua dii Basanello verso le Brentele, e alozato tra le do aqoe, zoè la Brenta che va a Moncelese, e 11 Bacaion che vien da Vicenza ; tien non si reputavano seguri, stando al Basanello, come con edotto non erano una parte di loro. Non fano movimento alcuno, nè si lontanano per 4 mia dii campo : hanno butado ponti che passano verso nui quando li piaze, tamen non si vede si non qualche fante, di quali alcuni vien presi per nostri. Dicono el campo è per vegnir soto le mure a dì 15, eh’ è il dì di Nostra Dona, ma lui no ’1 crede; tien aspetino 1’ exito de Franza, che Dio voia sia bono. Ozi è stà dito per via dii conte Guido Rangon, che 1’ ha per uno di Mantoa, che francesi et englesi avea combatu-to, e franzesi erano stà victoriosi ; etiam questo non crede. Scrive de lì si stà con bon cor, benché’1 voria si facesse qualche mior custodia, e cussi ogni dì si afatica in questo. Scrive è stà butato via e si butano assa’ polvere e balote per valuta più di ducali 100 al zorno ; saria bon fosseno sparagnale ai bisogni. Si lavora continue i bastioni, non per tema di inimici, ma per altro potesse soprazonzer. El capita-ilio zeneral è molto solicito o tropo animoso, e tutto principia e compie con lo suo cervelo ; e s’il mancasse, ogni cossa resteria confusa et imperfeta ; è molto temudo. A questi zorni è stà provisto al viver di questi soldati, cli’è stà molto di contento a tutti, maxime a li opressi poveri che disproporzionatamente erano angarizati, perchè essendo qui, conve-gnivano alozar soldati, e quelli che per richeza havea-no potuto levarsi erano liberi e asolti. A bora, secondo le l'acuità s’alozano, ita che li poveri hano poco cargo, e si dà a li richi, non a le persone, perchè non sono qui, ma a le facilità la proportion dii peso. Sier Alexandro Malipiero castelan a la Saracinesca si porta ben da bon patritio. Copia de uno capitolo di letere de Lisbona, 335 de 10 Zugno 1513. A li 20 del passalo, arivò qui una nave de India, e a dì 26 altre due do quelle forno a Melacha, e 1111