127 MDXIII, APRILE. 128 poi parlò i! Principe in scusaiion dii Colegio, et fo manda dilla lelern, e fu presa; e spazate» il messo; et di questo fo comanda grandissima credenza e sagramenlà el Conscio. Fu posto, per li savii d’acordo, scriver a l’orator nostro in corte fazi venir subito il signor Zuan Paulo Baiort governador nostro di qui in campo a continuar la sua ferma, et por il simile el conte Guido Rangon condutier nostro, ch’èli a Roma; la qual lelcra fu fata l’altro di per Colegio et poi sospesa per mormoratoti fu fata per quelli di Pregn-di, che non si dovea scriver senza Pregadi. Conlra-dise sier Zorzi Emo sopradito, qual voleva mandar in campo el cupitanio di le fantarie, in questo mezo poi vegneria el signor Bortolo d’ Alviano, e tuor Marco Antonio Colona, e lassar questo fìaion, eh’ è la so’ compagnia à minalo i nostri terilorii. Li rispose sier Piero Balbi sopradito, et poi andò sier Christo-fal Moro, stato provedador in campo, e volendo parlar, fo rimessa a doman per esser l’ora tarda ; e comanda di questo grandissima credenza. In questa malina, in quaranta criminal, per el piedar di avogadori di commi, fo preso di retegnir Piero Pontremolo scrivan ai X olicii, per aver sposato una munega da dia’ da Molili da San Zuan di Torzelo, con la qual à usalo gran tempo, e liavia un altra moier, la qual è sta quella à querelado; el è sta retenuto per aver sposa do ilone e una monaca. In questo zorno, ai Frari Menori, fu fato le exe-quie di maestro Zuan Andrea da Cividal ministro dii monasterio et provincia di Santo Antonio, in el qual oficio è stato mexi G ; fu fato in loco di maestro Zuan Andrea da Cividal, che etiam qui morì hor. Li fu lato bel honor; prima il corpo soto uno balda-chin di la scuola di San Itoco con 4 torzi grossi, do per banda, et il corpo sopra libri, e fo invidali alcuni maislri di San Zane Polo, San Slephano e i Carmeni, e portato atorno il campo con diti frati tutti con pianee al collo, et poi li Fra’ Menori con torzi in man atorno il corpo portato da’ loro frali, e poi in chiesia cantato l’officio e le letion per li mai-stri in Micologia di questi ordeni. Demum, fatoli una oratone funebre per maistro Eugenio di 1’ bordine di San Zane Polo in sua comandatone. Fu poi se-pulto lì in chiexia, in le arche di frati aprcsso il cam-paniel. In questi zorni, di ponta, ne moriva assa’ al zorno, adeo si dava in nota morti di altro mal in la terra 34 e più in men in questo contorno; è tempi pericolosi. A dì 6. Vene in Colegio il cavalier di la Volpe, quale in questa terra, et voi alcune cosse; commesso a li savii lo expedissa. Di campo, di San Bonifazio, dii provedador Contarmi, di 5. Come li fanti brisigeli, eh’ è in numero 1G00, erano sulevati per non haver danari, e si volevano partir; tandem esso proveditor fece tanto che fu contento restar per doi zorni; però se li manda danari. Item, altre occorcntie. Da poi disnar, fo Pregadi et fo loto alcune le-lere, che eri reslono di lezer, videlicet di Salò, come ho scrilo di sopra, con l’aviso di Brexa, che spagnoli voleano consigliar quella citi» a la Signoria, et era sta fato uno nepole, fo di sier Domenico Ma-rin, relor; e questa letera scrive quel Ilironimo di Gavardo. Di Bergamo, di sier Bortolo da Mosto provedador. Prega la Signoria li dagi licentia ; è sialo nssa’ fuora. Dice aver mandalo in campo e a trema assa’ danari, et manderà ancora, ut in litteris. Di Crema, di sier Bortolo Contarmi ccipi-tanio e vicepodestà, di 4. Come era zonto lì Zuan Paulo Manfron, qual vien di Pranza, è sia lassato con segurtà, et ave salvocondulo di passar per Milan; tarnen lui à voluto venir incognito, et è capita lì, et vera a la Signoria nostra; et altri avisi. ut in litteris. Di Potile Vico, di sier Francesco Lipomano provedador, di 4. Avisa aver di Cremona la parie francese e marchescha era susitada, adeo die la du-chesca avea convenuto levarsi ; et questo è stato per la fama che francesi vien di qua da’ monti in acordo con la Signoria nostra. Item, altri avisi di Brexa. Di Piacenza, di 3, di Vicenzo Guicloto secretano. Come cl Dueha e il viceré erano partiti e venuti a Lodi, et lui restalo per non aversi sentito ben zà 3 zorni. Di campo, dii provedador Contarmi, di eri. Come à quietalo le cosse di domino Baldissera di Sci-pion con sier Zuan Vituri, e fato far pace; solicita danari per pagar le zenle. Di Hongaria, di sier Antonio Surian dotor, oralor nostro, di 11, 13, 16. Di avisi e molion fa turchi contra quel regno, ut in litteris; et il Re li à parlato, pregando la Signoria voij servirlo di certe artelarie a conto di quello dia aver, ut in litteris. Et di questo fo comanda gran credenza ; et par, per Colegio, siali sta concesse certe cosse, utpatet. Fu posto, per li savii d’acordo, scriver a Roma a 1’ orator nostro zerca il governador vengi. Parlò sier Chrislofal Moro sopradito contra, biasemando dito governador. Li rispose sier Alvise da Molin sa-