73 MDXIIIj che la domenega di l’olivo potesse dar le palme, come dete ; et fu fato uno soler sopra le scale di San Piero, dove fo incoronato Papa justa il consueto. Andò prima in chiesa di San Piero e li cantò una messa secondo usanza ; poi fo portato fuora sopra il soler insieme con li reverendissimi cardinali e oratori, dove per il Cardinal Farnesio primo diacono fo incoronato con la mitria papul. Era da persone slimate 70 milia ; è sta bella cossa a veder. Poi eri in capella dete le palme. Li do olim cardinali, Santa f e San Severino, zonti a Pisa, il magnifico Juliano scrisse al Papa quello voleva si facesse di loro. Li rispose li facesse relenir lì ; et il zorno poi la in-coronation, a dì 20, fo dal Papa el signor Zuan Zordan Orsini e Fabrizio Colona per questa causa, ai qual il Papa rispose : <ì Quando l’era Cardinal, questi do li erano fratelli ; adesso che I’ è Papa, li bisognava fusse col Colegio di cardinali e terminar zerca loro » ; si judica li tornerà cardinali. Scrive è sta dito lurclii aver preso Castel San Piero di Rodi e fe-vano grande armata, e però el Gran maistro di Rodi ii mandato lì a Roma comandamenti a tulli li ferieri che vadino a Rodi ; asai ne auderano. Domino Pelro Grimani non li anderà ; si scusa per la lite ha in rota col Cardinal Corner per la comendaria de Cypro. Si dice el Gran maistro à dimandato al Papa l’impresti ducati 25 milia ; il Papa non ge li darà. Scrive di la barza franzese andava per socorer la Lanterna a Zenoa, presa da’ zenoesi. Etiam è sta dito el re di Franza vien in Italia d’acordo con la Signoria nostra, e di la movesla di Sagramoso. L’orator yspano fo dal Papa a dirli provedi di danari e zenle. Rispose Soa Santità.- « Non avea paura dii Stado di la Chiesia, e volea atender a far una bona pace in Italia. » Questa malina è stali dentro dal Papa el Cardinal Remolin, zoè Surento, e l’oralor yspano ; si tieu per questa causa. L’ orator, sabado avanti la incoronation dii Papa, li apresenlò le lelere, di 5, a Soa Santità ; al qual orator il Papa ringratiò e li fece molte oferte. Scrive lì a Roma si comenza a far archi triumphali per il zorno di andar a tuor il possesso a San Jani, a dì 11 Aprii. Si farà gran spesa • tutti vestirà la loro fameia. E stà fato foco lì in Roma, il zorno avanti la incoronation, e cussi farasse per l’altra. Domino Julio di Medici è venuto lì a Roma, e Principal di la Stufa era confinato a Venecia. Uno astrologo à dito per tutto questo mexe venirà la nova il re di Franza esser morto. El Papa à dato alcuni oficii di Roma tutti a romani; e li frali di San Paulo, fono scazati via, à ordinato siano ritornati in esso monasterio. Eri fo congregation per questi cardinali desmessi : el car- marzo. 74 dinal Surento e sguizaro non voi per niente; anche l’orator yspano è contra; è stà messo a una altra congregation. In questa matina, se intese come questa note li 38 do fìoli fono di re Zaeho di Cypri, naturali, nominali l’uno domino Janus, l’altro Genio, quali prima stevano in castello di Padoa con guardie, e provistoli a quanto bisognavali per il Consejo di X e pro-vision mensual, ita che si maritono e haveano fìoli; or quando Padoa rivoltoe li reelori e sier Zorzi Emo provedador volse menarli con loro in questa terra, i qual dimandò alcuni danari per levarsi e li fo dati, et volendo farli montar in barca con loro rectori disseno hessendo in Porzia: « Monteremo in questa altra barca, » tamen non volseno venir ; e andono oratori a l’Imperador insieme con li altri padoani, et l’Imperador fece poca stima di loro, i qual torno-no a Padoa; e poi intrato la Signoria nostra in Padoa, provedador sier Andrea Griti, quando fu posta a saco, ditti signori presi in castello fono mandati de qui et posti in prexon con altri padoani,'dove stete-no in l’Armamento alcuni rnexi, dcmum per deliberatimi dii Consejo di X con la zonta fono cavati e posti in F ofkio dove si reduseva il Collegio di le biave, di sora l’oficio di le biave, et ivi è stati con loro moglie da quel tempo in qua; et potevano a la volta ussir e andar per la terra con guardia deputatoli, et li era provisto dii viver; ben è vero che talora pativano per qualche inadvertentia ; hor, licet la note avesse una guarda, tamen eri sera, a bore do di note, ditti do fradelli chiamati signori di Cypri, fuziteno. Ligoe la guarda, e con uno frate di Cliar-meni e uno Paulo Ungarelo padoan, i qual si travestitene, si partino. Chi dize montóno in barca e verso Trieste navegono ; chi dize montòno su qualche marziana per andar in Ancona e de lì a Napoli ; unum est è fuzifi, e potrano forsi, andando su l’ixola de Cypri, far qualche novità per esser pur di linea regia, licet siano bastardi. Sono di anni .. . l’uno, et l’altro di anni . . ., zoveni, grandi e belli in aspeto et molto virtuosi. Si dice questi lassono una scri-ptura, come erano parliti per non poter viver, pro-metendo, dove anderano, esser fidelissimi di questo Stado, et mai voler far alcuna cossa contra la Signoria nostra etc. Da poi disnar, fo, poi el parentà di sier Nadalin Contarmi qu. sier Lorenzo in la relita sier Luca Vendramin, fo fiola di sier Marin da Molin da San Zulian, fo Consejo di X con la zonta gratula et spa-zono molle cosse, tra le qual fo preso dar ducati 100 di danari di beni di rebelli a domino Leonardo