205 MOXirr, MAGGIO. 20G parte di le zenle d’arme lì, e cavali lizieri e il resto lasarle a li alozamenti fino se intendi altro. La Buigo, di sier Donado da Lese podestà et capetanio, di 29. Come a dì 28, venere, zouse il ducha di Ferara in Ferara, vien di Roma ; et avendo feraresi quel zorno preparatosi a andarli contra et honorarlo, esso Ducha introe per certa porta et andò dal Cardinal suo fratello et stete fino nocle lì ; sichè introe a questo modo. Si dize voi far 200 homeni d’ arnie et cavali lizieri etc. Itemi, à aviso, per relation di alcuni, che spagnoli principiavano a mandar li loro cariazi verso reame ; e altre parlicularità, ut in Htteris. In questo zorno, ai Frati Menori fo fato le exequie e sepulto maistro fra’ Pietro de Cruce yspano, di primi di quel ordine, el qual in questi zorni è morto; sichè in poco tempo 4 dignissimi frati, computa do ministri, in dito monastier sono morti. Et avendosi a far capitolo per far il ministro di la provintia di Santo Antonio, per lelere dii suo ze- neral qual è in Roma, chiamato frale........... .......... fo electo vicario a questo efecto e far dito capitolo, qual si farà questi zorni a Padoa, maistro Antonio Marzello di natione da Muia, ministro di Dalmatia. A dì 2 Mazo. Vene in Colegio sier Alvixe da Riva fradello fo di sier Vicenzo, eh’ è morto, pregando la Signoria fusse contenta el vadi in loco di suo fratello atento la spexa fece, et come in altri è sta fato, maximie in sier Zuan di Prioli qu. sier Ma-iìo, che morì, che suo fradello andò in loco suo, e altri ; et cussi consultato, et aldito a l’incontro sier Alvixe Loredan qu. sier Luca e........qu. sier Malio, quali tochano a loro armar, dicendo toclia a loro poiché la morte à tolto dito suo fratello; unde parte dii Colegio voi meter la parte in Pregadi e in Gran Consejo perchè dito sier Alvixe da Riva vadi ; el qual è electo podestà a iVIuia et doveva andar al suo rezimento; mo voi andar soracomilo. Li Piasenza, di Vicenzo Guidoto secretano nostro, di 30. Come spagnoli dicono voler obstar a Franza et haverano sguizari, el lui, dubitando, voleva venir a Crema ; et dito al viceré li desse licenlia che poi el torneria, disse feva mal a partirsi, aleuto che à ’ulo letere dii Chariali orator suo qui, che sperava otenir le trieve con la Signoria. El intrando in diversi ragionamenti di l’acordo à fato la Siguoria con Franza, eh’è mal fato, perchè si unirà Papa, Spagna, l’imperador con ajuto di Fiorenza, Ferara, Mantoa, Siena etc. et harano sguizari, sichè obslerano a’ francesi; tamen.lui non crede sia concluso l’acordo, ma ben si slii su pratiche. E il ducha de Milan è a Pavia, et ivi se ritrova. Vene l’orator yspano in Colegio continuando pur de trieve certo suo pensier, che ben fusse spirate, non si facesse danno alcun a l’altro. Poi disse aver una nova, che 1’ armada dii re d’Ingaltera et quella di Franza erano stale a le mano; tarnen quella di Franza era slà rota,, ma non disse perchè via si avia auto tal nova. ' Da poi disnar, nulla fu, solimi Colegio di savii ; et questo perchè a ca’ Foscari fo le noze di sier Ferigo Foscari qu. sier Nicolò in la tìa di sier Zuan Venier Cao di X, neza dii Serenissimo Principe nostro, et menata, fu fato un pranso excellentissimo, prima a li oratori, Papa, Spagna et Hongaria, e altri palricii primarii e vechii. Tre fioli dii Serenissimo; mancava domino Laurentio per non sentirsi. Erano el prior di San Zanne dii Tempio et il ferier di Martini ; questi in una camera disnono e con arzenti li fo servili. À ’ulo licentia per causa di li oratori predilli. In porlego, erano da DO donne a tavola, et poi lì in camere, in lutto sentati a le prime tavole, numero 420, e fo bellissimo ordine e bel pasto. Poi fu preparato di far una comedia over certe repre-sentalion, e fato il soler di le donne, e a mezo la sala uno altro per recitar dila cossa, dove sleteno li tre oratori prediti e altri primarii, licet l’oralor yspano si parli per tempo per scriver, disse, al viceré. E sopra questo soler, vene uno re di la compagnia loro di Eterni, qual fo sier Francesco Zen di sier Alvixe, vestito d’arzente c di sora una caxacha a la greca d’oro e uno capello in testa, consieri sier Francesco Barbaro qu. sier Daniel e sier Luca da Leze di sier Micliiel, et interpetre, over canzelier, sier Stefano Tiepolo, tutti ben vestidi ; et poi baiato alquanto sopra dito soler ditti compagni con le donne, vene la prima demostration, che fu sier Marco Antonio Memo qu. sier Lorenzo vestilo di ruosa sedia da vescovo et legalo di Papa Calisto, e presentò al re uno breve dii Papa, come el mandava questo episcopo de nulla tenentis a congratularsi, et li dele la credenza; qual, esposto l’oralione, li apresentò una corona da re et lo incoronoe et benedì. Il re lo ringralioe et volse vedesse ballar, e fo fallo uno ballo in sul soler di do donne e do compagni. E compito, il legato volse si udisse uno suo Galeazo da Valle, vicentino, qual con la lyra disse a la improvisa, e poi partì ; et vene Zuan di Cavali di sier Francesco, come orator de l’imperador, vestito a la todesca, et con la lelera di Olho imperador, di credenza, expose la sua ora-tione in lodesco et li apresentò il sceptro a questo ro