629 MDXIII, AGOSTO. 630 zia con persone 8000, el re d’Ingaltera bavia 40 milia persone, solum cavali 3000, el resto pedoni. Erasi interposto certi» persona per acordarli, e il Roy era contento farlo; e ha inteso la Signoria non ha voluto far la trieva ; li piace, promete gran cose. Itern sguizari 20 milia voi romper in Borgogna, ma si disfanterà. È sta laià la testa a do loro capi teniva conira Franza, e uno altro volano far morir. Ozi zonto lì a Padoa Foratoi' di l’IIungaro; se li fa grande lionor. Si sta su foze, cavali e sagii ; biastcmano Dio e chi li piase. I nimici, ozi 15,hore 16, hanno messo eri Este a saco; fanno presoni chi poleno; stanno per levarsi, vanno in brexana. Si dize voleno meler Vicenza a sacho e focho. 342 Copia di letere di Franza, date a dì 4 Avosto, hore 10, in Lion, 1513, drizate a Roma, et venute qui in letera di Roma, di 11 Avosto. Ultra io vi ho scripto le nove, quale ocoreno. Sono vere, senza fìclione o simulatione. Teroan si tiene sicura, et hano facto intendere al Ile, queli che la guardano, che ’1 metta insieme le sue forze a suo conzo, et che loro la tenirano sino ad Ogni Sancii, perchè sino là hanno victualia a sufìcientia et in mazor abundantia che li inimici che la obsedano, quali non ardiscono partir uno tracio d’arco dal suo campo per lo gran numero di cavali quali lo Re ha in quelle parte, et talmente che ’1 re de Ingaltera, clic siè venuto per dar victualia al suo campo, vedendo che li erano a 1’ oposito 2500 homeni d’ arme, ha cambiato lo suo camino et messo una riviera tra nostre gente et lui, ha preso lo camino de Gines, qual è a mano slancila, dricto al mare, et in sie giorni non ha facto si non una liga ; unde monsignor de Piene et lo gran metre (maestro) li hano dato a la coda, et lì foro restati circa 300 englesi et due grossi pezi de artellaria, quali li nostri hanno condutto via. 11 Re è meglio disposto che non fu già quatro anni fa, deliberato per verità inlrar in campo, dove credo sia de presenti, et ha liomeni d’arme 2500, lanschi-nech vintido milia, con quelli che conduce lo ducila di Gelei* ultra 18 milia ; altri fanti picardi, normandi e guasconi senza li cavali legieri nè la forza. È stato de lì principi et pensiotiarii, quali hanno facto ogni cosa per andar ben in ordine per ben servir lo Re, et il publico è per segurtà de la loro persona. Dii numero de l’artellaria seria dificile specificare, ma lì sono 3500 cavali a condurla et 6000 guastatori per far spianate, et altre cosse necessarie; et siale certo, senza burla, quello sera lo più grande exercito che si possi trovar esser stato da 200 anni in qua. Dio lo preservi et favorisca ! Et sapiate che in Franza non si parla più de’ englesi come se tossono in Irlanda, excepto in lo paese dove sono et a Lione; et tulio lo nostro popolo, così nobeli come ignobeli, sì sono inanimadi andar contra dicti engle-sì, che lo Re ha assai da far a lenirli che non intre gran numero; et è lo diclo Re deliberato con lo ajuto de Dio meter ogni sua forza ad cazar dicti englesi, et ogniuno crede li reussirà; benché da loro 342* si cazerano, atento che sono stati a campo a Teroana cossi grossa posanza cinque seplimane et sci giorni, eli’ è una de le più debile terre de questo reame. Se dovesseno prendere lo resto in tanto tempo, come sono demorali qua, haveriano assai da fare. Lo re do’ Romani è andato de uno loco in l’altro et do villa in casale, tanto che è venuto a Ulmo, dove ha incontralo uno. certo numero de li principali de lo imperio, da li quali non ha impetrato cossa alcuna clic habi recbiesto conira noi, et de lì se ne è andato a Lucimburgo in Fiandra per voler haver da loro qualche socorso de danari per far guerra, le quale hanno apertamente negato ; et adesso è a Burselle. Et come se dize, die ritornar a le confine del contalo de' Ghenes per parlare con el re de Ingaltera et provare de haver qualche dinaro de lì, qual ha bisogno. Lo re de Àragonia monstra de voler servar la tregua, e da 10 giorni in qua ha facto dire a Lau-trech, qual è Badeos, che non devierà de la treuga. Li sguizari sono tra loro in gran diferentia, li minuti contra li grossi ; a li quali fano processi criminali senza guardar cossa alguna. Hanno comin-ziato a fare una Dieta, dove serano ambasatori de ogni canton per sedare li lor rumori et aquietar el populo ; non scio che farà. Ogni dì minazano de venir adosso a noi, ma fin adesso non li vedo ordino per le loro differente; credo, se fusseno venuti, haveriano poco guadagnato, atento lo tempo liavemo havuto' de provederli. Articolo de le letere de maistro Zerman de Erica secretarlo de la Eezina, de dì 21 de Luio 1513. Monsignor ! lo credo che havereti recevudo le mie letere, che non è troppo che vi ho scripto. Ozi 1’ ambasador de Scozia ha portato nuove al Re, che le zente del re de Scozia, lino al numero de 24 milia fanti, erano zà intradi molto avanti nel paese del reame de Engal-lera et haveano preso et brusado molte terre ; et el