483 MDXIII, LUGLIO. 484 in la sua benivolentia verso do mi per* la devola servili! mia verso quella; recordalomi maxime alias richiesto io fesse participo Vostra Magnificenzia quando sentisse qualcossa notabile eie., per la qual richiesta io li scripsi una mia pronosticando la Signoria Illustrissima doverse apacificare et concordare, imo et ligarse con el roy de Frauza, che impossibele pareva, perchè in quel tempo del prono-slieo o pochi di inanzi vui con sguizari eie. l’avevi de Italia totalmente expulso; la qual liga, per mi tanti mexi avanti pronosticata, la se è verzicala. Nel qual pronostico, confesso, dixi etiam la vostra Signoria dover recuperar cl Stato suo perso, parte questo anno et parte questo anno futuro, et questo, benché non sia vegnudo per fin bora l’anno, tamen non è passato et in una bora nasce un fongo, io sono ancora de quella opinion, ancor che io veda le cose presente andar si male che cignan l’oposito; cosi dunque assecurato, ardisco questa ad Magnificenzia Vostra destinare etiam cosa nova pronosticando, ma prima adrecordando come ne la prima letera pronosticai el Papa dover patir infortunio si grande che mai rnazor cl spedava, et questo etiam reputo verificato per la morte sua, che rnazor infortunio de la morie non poteva aver ; ultimo dixi dover cessar rinfuriano del Papa per uno re zovene, che sembrava re de Inghiltera. Parlando del Papa, absolute che se trov;mwe non più de quello eh’ à de questo, azon-zendo che non solo cessaria l’infortunio del Pontifice, sed etiam seguiria non so che adcordo, benivolentia, tregua o paze con voi ; et questo putido par falsissimo per la liga novamente facla del Pontifice con li tre re eie., la qual grande liga spaventa, sbigotisse tulli vostri subditi, menazandoli rnazor mina et desolatimi, vedandone già principio per el nostro exer-cito rctralto, abandonando castello, ciplà et populi vostri, el li nemici drieto vegliando, per limor di quali tutti scampano abandonando suo’ beni etc. Et però io, al presento che ognun, temendo, trema infortunio spedando per le novità apparente, ardisco, praeter opinionem omnium, pronosticar da ancuo in futu-rum manco mal assai per venir contra la Signoria vostra de quel che è vernilo per cl lempo passato, et non solo mancho male, ma anche, con non so che acordi, scomenzerà el Dominio vostro prosperar : * cosa incredibile per li punti et tavole che al presente se vedon per cl tavolier. Cognosco per cerio gran presuntion esser la mia, mi solo contra l’opinion de tutti pronosticar cossa quasi impossibile, et però ad Vostra Magnificentia dimando perdono non solo de la presuntion sed etiam del pronostico casa quo non se verificasse in tulio et per tulio, cliè homo sum peccator et non proplieta. Panni el cielo cosi inclinare et disponerc non infallanter terminare, perchè sapiens dominatili- astrorum influxibus, dice Ptolomeo, onde li savii polentali polrian far resi-stenlia ad didi influxi et tarme mentire. Ma io voria cognoseere quelli tanto savii et forti senza fiel, senza colera, non vinti da li sensi, ma solo da la raxon redi et governati, por laudarli, honorarli, exaltarli et adorarli, llora parme Vostra Magnificentia intero-garmi,dicendo: «Glie senlislu Redolfo di questa liga nova del Pontifice con regali et potentati facta? »A la qual tacita inlerogalion presunta respondendo dico: « Dieta liga voìuntate Dei et vcritate seinper ser-vatis disposta usare ogni sua arte, inzegno et potere por disbrazarvi et desligarvi dal roy de Pranza et deventar vostra amica pace intendando, per el qual eiledo consequir, come Satanas, sul monte, Idio tentando el bel mondo moslrò quello oferendoli s’ el voleva adorare, così dieta liga a l’illustrissimo Dominio iionor et stato de più terre, olim vostre, pacificamente prometeva, hac tamen conditione clic quello basi el manipulo, aurum, tus et mirram olFerendo et non poco, et hoc totumpotitifee mediante; a la qual cosa indutia et tempore prius interposi-tis ». Tandem parmi vostre signorie prestarli oreehie et satis dispositi salvo iuditio meliori, al qual me riporto. Et perchè el campo de i nimici perse-quendo el campo vostro, qual per non voler comba-tere se relraze prudenter asecurandosi, cigna venir a l’asedio de Padua, et però Vostra Magnificentia me poiria dimandar: « Che sentisti! Redolfo sopra de zò? ii nemici prenderano Padua o non ? » A la qual tacita et •possibel richiesta respondo: «Lo inimico, verbigratia l’exercilo de Spagna, per venir et guerizar modestamente et forsi forsi senza desnudar arme, et la causa perchè l’aiuto che speda serà relenuto; per la qual cosa non solo, concludendo, non pigliarà Padua, ma forsi forsi li lassarà di so’ cavalli da esser presi da quelli clic Padua defendono; tandem, concludendo, sperandum esse, non desperandum ». 0 quante volte tona che non piovo, et so piove non tempesta, onde non dà damilo. Questo judilio fu mandato per maestro Rodolfo dotor medico a domino Georgio Corner procurator. A dì 9, La matina vene in Colegio sier Andrea Griti procurator, savio dii Consejo, electo proveda-dor zeneral in Padoa, dicendo è in hordine a partirsi quando piace a la Signoria nostra. Tolse Alvise di