413 MDXIII, GIUGNO. 414 Et il Principe li usò alcune parole, che l’andar, el star era al suo piazer. Et sier Antonio Grimani pro-curator usoe alcune parole gajarde contra dito ora-tor, digando parole alte etc. Vene l’orator dii Papa, al qual lo dito che dito orator si partiva, et fonno in varii coloquii, e li fo dato la copia di la letcra si à auto ozi di Spalato, dii progresso fa turchi contra quelli castelli di l’honga-ro in Corvatia, acciò la mandasse al Papa ; et usatoli altre parole etc. Vene l’orator di Hongaria et monslroe letere di Hongaria e dimandò certo favor per i lochi di l’hon-garo. Poi disse slaria qui per il tempo li è sta ordinato di do mexi, et che la Signoria è in gran spexa e lui conosse ben ; tamen converà obedir et levarsi, con altre dolze e bone parole. È homo degno e molto amico di questo Stado. Vene uno nontio dii signor Theodoro Triulzi orator galico, è nel nostro campo, con avisi auli per via di campo di francesi, eh’è soprastati nel Dolfi-na’ etc., e tolse licentia di ritornar in campo nostro dal suo patron. Di Spalato, eli sier Bernardin da Riva conte e capitanio, de 19. Comenza cussi : Serenissime Princeps. Dato uno inconvenienti, plura sequn-tur. Turchi, come scrisse per avanti, tolse a’ hon-gari il castel Zazunia, locho de imporlantia. Da poi, occupoe il castel Nutiach, fo dii conte Xarcho, et quel- lo fabrichano e fortilìcha, et ultimate hanno auto il castel di Sphrigna ; li maneha solum Clissa. Et è venuto il nontio dii conte Paulo de Clissa da lui retor a dir se li provedi eie. Da poi disnar, fo Gran Consejo ; non fu fato cosse da conto. Fu poslo, per i consieri, una parte, che atento sier Lorenzo Foscarini, fo preso da’ francesi prove-dador a Pizigaton, et hora per gratia di Dio liberato è zonto de qui amaialo ; et desiderando veder suo fradelo sier Francesco, eh’è conte in Arbe, per autorità di questo Consejo li sia concesso licentia poter venir de qui per ... . lasando un zentilhomo in suo loco che piaqui a la Signoria nostra, et sia suspeso la parte in contrario prò hac vice ; e fu presa di largo. * Di campo vene letere, hessendo Gran Consejo suso, di eri, hore ..., da San Zuanne. Come il capitanio zeneral era tornato di Peschiera e cavato Antonio da Castelo e postovi Vigo da Perosa, qual li ha dito, havendo 500 fanti, voi lenirsi al despelo di spagnoli. Bem, come hanno lelere di Crema, che spagnoli haveano compito il ponte et pasalo Ada a Lodi e tutavia venivano verso Crema ; pertanto havean consultalo, intendendo spagnoli voler venir verso Verona, di levarsi de lì col nostro exer-cito da matina e redursi verso Albarè, dove è sta manda il ponte; e bisognando passar di qua, ha mandato il capitanio zeneral, el signor governador e sier Domenego Contarmi provedador zeneral con li ca-riazì e le artelarie di qua di l’Adexe a San Bonifazio per poter il resto levarsi a la liziera. In questo mezo si taia le biave. Di San Bonifazio, di sier Domenego Contar ini provedador zeneral non fo letere, ma ben soe particular. Dii venir lì etc. Di Crema, di 23, di sier Bortolamio Contarmi capitanio. Dii passar dii campo di spagnoli di qua di Ada, pasadi apresso Crema via, et non fato alcun danno ; vanno slreli. Sono da bandiere 20 di fantarìe ; in tulio tra cavali e a piedi sono da zcrca 5 in C milia persone, et sono andati ad alozar a Cara-vazo ; e altre particularità, ut in litteris. Bi Bergamo, di sier Bortolomio da Mosto capitanio, di23. Dii moto è in quella terra, e hanno spagnoli vien per tuor quella terra, e saria meglio darsi, dicono quelli bergamaschi, cha patir danno, e componer con loro. Item, clic lui, venendo, se redu-ria in la Capella; e altre particularità. Et venuto zoso Gran Consejo, vene una altra man de letere di campo, di proveditori zenerali, da San Zuanne, cri, hore .. . di note, et mandano letere aute in quella hora di Crema. Di Crema, di 24, di sier Bortolamio Contarmi. Come quel zorno spagnoli, il numero dito, benché dicono aspelar il signor Prospero Colona con •300 lanze, esser levali di Caravazo e andati a Marti-nengo, loco nostro, dove è provedador sier Baldisera Minio, et non fanno alcun danno sul nostro. Vanno streti et pagano le vituarie che i toleno ; sono su la strada di andar a Brexa el Bergamo. Di Roma gionse etiain letere di V orator nostro, di 23 le ultime. Prima, come domino Otavian di Campo Fregoso era intralo in Zenoa con favor di spagnoli et li Adorni cazati, et domino Janus era fato governador in Saona, e lui domino Otavian doxe, ltem, la cita di Zenoa dava a’ spagnoli ducati 32 milia. Bem, è letere di Lion,dì li, come englesi 20 milia erano smontati a Cales et venuti su la Pranza. ltem, come hanno francesi esser andati di là da’ monti, et il Cardinal di Nantes e l’orator galico dicono esser firmati nel Dolfina’ ; et che il Roy à scrilo per niun modo pasino li monti, ma li manderà gram dissimo socorso. Bem, è letere dii ducha di Ferara,