293 JIDXIH, MAGGIO. 294 ut in litteris. Etiam c stalo in la rocha di Cremona e parlato al castelan insieme con sier Zuan Vituri provedarlor di stratioti, e posto lì dentro 20 cara di vino et 15 manzi, di lo qual do cosse haveano di bisogno grande. El qual sta di bon animo, è pronto a lenirsi ; et scrive, si la Signoria voi, torà Cremona. Di campo, dii provedador Contarmi, di cri, ore 3 di note, date a San Zuanne, do mia cipresso Verona. Come quel zorno il capitanio zene-ral cavalcò verso Verona et non veleno alcun justa l’ordine ; sichè il Iralato fo scoperto di chi li voleva dar una porta, et par uno ragazo l’habi scoperto e preso. È slù squartati alcuni ; sichè hanno terminato levarsi da matina per tempo e passar Menzo con tulio l’exercito et andar verso Ponto Vigo, per poler conzonzersi con il campo dii re di Franza. Scrive patiscono assa’ di vituarie, et si scrivi a le terre mandi pan in campo; e altre particularità de oc-currentiis. Di sier Andrea Grifi procurator, date a dì 12 a Lion et a dì 15 da Garnopoli. Dii zonzer lì con sier Sebastian Malipiero et sier Piero Coniarmi qu. sier Zacaria el cavalier a Garnopoli;et il zeneral di Normandia et missier Zuan Jacorno Triulzi con l’esercito passò avanti, dovea zà esser in Aste, et monsignor di la Trimolia. Scrive il campo nostro si dovea levar e venirli conira per dar favor a l’impresa; et sopra questo scrive longo. Dein, come vien da drio il resto di presoni ; et che il ducha di Albania era andato in Lenguadocha a levar quelle zente; qual non sarano cussi preste. Di monsignor di la Trimolia et missier Zuan Jacomo Trinisi, date a Susa, a dì 17. Come vieneno di longo con le zentc, e dii loro zonzer lì, et pregano la Signoria voji penzer l’exercito suo avanti, perchè hanno modo di aver Pavia immediate, et per consequenti Milano ; e questo si voi far presto ; con altri avisi a far tal efl'eto. Vene in Colegio da la Signoria e savii, avanti l’andar su di Pregadi, domino Costanzo orator di Franza et presentò le soprascrite lelere, esortando la Signoria a far unir li do exerciti a uno ; e come dovea partirsi e andar a trovar missier Zuan Jacomo, ora li commete debbi star qui e nou si partirà cussi presto. Noto. Come per la terra se disse Pavia aversi dato a’ francesi, tamen non fu vero; e come il campo nostro era zonto a Valezo. Noto. In le letere dii Griti, di 15, da Garnopoli, è questo aviso, come hanno di Franza il Re voleva mandar do oratori a Roma al Papa a congratularsi, zoè un Cardinal e il governador di Zenoa, ut in litteris. Fu posto, per i consieri, certa parte di dar exe- 151 cution a li rei quali meritano esser mandati a la le-ze, et che il signor di note, da poi expedito un caxo, debi solicitar li zudexi di proprio ad expedir il caso sub pcena etc., ut in parte; la qual è slà arecordata e notata per li zudexi di proprio e posta per li consieri, et presa ; la copia di la qual parte sarà notata qui avanti. Fu posto, per i consieri, clic il debito di sier Nicolò Tiepolo di sier Alvise, zoè di suo padre, debitor zercha ducati 70, sia suspeso per do anni, et è debito di decime, atento li danni à patito suo fìol sier Nicolò quando era podestà a Dignan preso da i ni-mici, ut in parte. Et fu presa. Fu posto, per li diti, che il debito di sier Lodovico Contarmi, fo de sier Imperiai, stato etiam lui prc-son di todeschi preso essendo provedador a Vipao, che sia Suspeso per do anni eie., ut in parte. Fu preso. Fu posto, per sier Antonio Grimani procurato?, sier Antonio Trun, sier Piero Balbi, sier Dome-nego TrivLxan cavalier procurator, sier Alvise da Molin savii dii Consejo, sier Lorenzo Capelo, sier Nicolò Bernardo savii a terra ferma, una letera in campo al provedador zeneral, in risposta di suo e di do letere aute dii capitanio zeneral zerca levarsi de l’impresa di Verona e andar con l’esercito a Pontevico, che in questo si rimetemo a loro, eli’ è sul facto; ma non passar di là senza nostro ordine. Et di questa opinion non era sier Lunardo Mozenigo savio dii Consejo, sier Vetor Foscarini, sier Alvise Pisani savii a terra ferma, sier Piero Landò non era per esser amalato, et voleva scriverli che dovesscno star fermi et oppugnar Verona. Parloe, primo, sier Lunardo Mozenigo ; li rispose sier Domenego Trivisan cavalier procurator ; poi sier Vetor Foscarini. Andò suso sier Zorzi Emo, fo savio dii Consejo, qual non voi il campo si lievi, e d’acordo fo termina in-dusiar a doinan, che si averà aviso si sarano levali overo no, et quello averà operalo. Le letere li fo scrite per Colegio che non si levasseno; el cussi voleva il Consejo indusiar. Fu posto, per li savii d’acordo, una letera a sier Andrea Griti procurator in risposta di sue, qual fin ora dia esser conzonto con missier Zuan Jacomo Triulzi e dieno esser in Aste, come il nostro esercito è a Verona et immediate inteso si ara il suo zonzer in Aste, nui ponzeremo il nostro exercito avanti, sicome ne scrive dobiamo far; ma non ve-